Ad Albano il centrosinistra non ci crede più

Una maggioranza in ordine sparso, sfilacciata e svogliata approva il bilancio, ma la giunta Borelli somiglia all'Unione di Prodi

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Un’altra seduta consiliare piuttosto travagliata per la maggioranza del Sindaco Borelli quella del 28 dicembre scorso.

Solo 12 consiglieri presenti in apertura della seduta, erano un segnale preoccupante, specie quando all’ordine del giorno c’è il bilancio, che faceva serpeggiare una certa tensione tra le fila del centrosinistra. Tensione che l’opposizione non ha tardato a captare, decidendo conseguentemente di abbandonare l’aula, volendo dimostrare plasticamente come la maggioranza non avesse i numeri per portare avanti la seduta.

La politica però è sempre piena di sorprese, particolarmente quella albanense: ecco allora che il colpo di scena è arrivato da Luca Nardi, grillino eretico, già candidato sindaco dei pentastellati nel 2020, il quale, restando in aula, ha consentito l’apertura del Consiglio Comunale, salvando in corner il Pd da una figuraccia storica.

Diciamo che Nardi non ha imparato molto dal suo leader Giuseppe Conte in quanto a tattica politica. Se il Movimento Cinque Stelle a livello nazionale infatti spesso da le carte al Pd in versione Shlein, ad Albano si vola bassissimi ed il gregariato sembra l’unico tratto distintivo.

Troppa grazia avranno pensato a quel punto i dirigenti democratici, ma la prudenza consigliava di non tentare oltremodo la sorte, pertanto un saggio Alessio Colini ha chiesto una sospensione di 30 minuti, avviando così una febbrile attività di contatto con i consiglieri assenti, al fine di trascinarli a Palazzo Savelli.

Gli appassionati ricorderanno le scene degli ottuagenari Senatori a vita che, per votare la fiducia ad un ansimante governo Prodi, sfilavano sotto i banchi di Palazzo Madama accompagnati dagli infermieri o muniti di bombola dell’ossigeno.

Tra gli assenti del 28 dicembre non c’erano Rita Levi Montalcini ed Emilio Colombo, ma la maggioranza di Massimiliano Borelli per alcuni aspetti è paragonabile all’Unione che andava da Mastella a Turigliatto.

Giunti alla spicciolata, ci azzardiamo ad aggiungere senza eccessivi entusiasmi, altri 3 consiglieri di maggioranza, la seduta è ripresa.

Già dalla rapidità nella lettura dei punti all’ordine del giorno da parte della presidenza tuttavia, era possibile intuire una certa volontà di fare presto, onde evitare altri imprevisti.

L’opposizione a quel punto ha lamentato, e non è la prima volta, le tempistiche serrate tra la convocazione del Consiglio Comunale, unite ad una certa difficoltà nel reperimento della documentazione  su cui si è chiamati a votare. “Abbiamo potuto iniziare a prendere possesso delle carte il 27” dichiarano. Un combinato disposto che, secondo alcuni esponenti di Fratelli d’Italia farebbe somigliare il Consiglio Comunale di Albano ad un’assemblea bulgara.

C’è chi addirittura sostiene di avere ricevuto dagli uffici documenti risalenti al 2022 al posto di quelli afferenti il bilancio odierno in votazione.

“Ho chiesto in aula se ci trovassimo davanti a violazioni del regolamento o del TUEL ma non ho ricevuto nessuna risposta” ha sottolineato il Coordinatore FdI di Albano Roberto Cuccioletta.

La seduta è andata avanti un po’ stancamente, tra gli interventi della minoranza, e la voglia di finirla il prima possibile da parte di un centrosinistra distratto e svogliato, che mostra sempre più di non credere al suo progetto politico ed amministrativo.