
C’è il cuore di un’Italia sportiva che ancora palpita. Un cuore che non si è fermato al rigore di Darmian. Un cuore, anzi che inizia a palpitare proprio adesso. E’ il cuore dell’Italia del basket che scende in campo a Torino per conquistare il pass per le Olimpiadi di Rio.
Fallire questo obiettivo sarebbe davvero un colpo tremendo per l’intero movimento. La Nazionale “più forte di tutti i tempi”, come la definì il Presidente Petrucci, con a capo anche il coach italiano con maggiore pedigree internazionale che risponde al nome di Ettore Messina, ex head coach del CSKA Mosca e vice del santone Popovich a San Antonio davvero l’impresa non può permetterselo.
Ma non è così semplice come sembra. Siamo la squadra più esperta, questo è certo. Gentile, Datome, Gallinari, Belinelli con la maschera di Zorro, Hackett, Aradori fanno dell’Italia la strafavorita del torneo. Ma attenzione alla Croazia che affrontiamo stasera. Squadra dal grande fisico e dalla poca materia grigia nei giocatori chiave quali Bogdanovic , Hezonjia e Saric. Ed attenzione alla Grecia che speriamo di affrontare solo in finale. Bourousis è ancora in forma Eurolega, il talento strepitoso di Giannis Antetokounmpo incute paura. Anche il fratello è niente male. Sarà difficile per tutti giocare contro la Grecia.
Nel frattempo battiamo senza gloria nella prima partita del gironcino la Tunisia. Un primo tempo inguardabile. Italia poco brillante, poco reattiva, con Gallinari e Belinelli imbambolati. Forse lo schiaffo che il coach tunisino (non nuovo a questi episodi) rifila ad un suo giocatore durante un time out sarebbe stato bene rifilarlo ai nostri, che davvero sembrano svogliati ed alla ricerca di soluzioni e extrapass davvero inutili. Del primo tempo dell’Italia la cosa più interessante è senz’altro lo sguardo di Ettore Messina a una manciata di secondi dall’intervallo. Vi ricordate il sergente Foley di Ufficiale gentiluomo? In confronto al coach è un’educanda.E il sergente Foley Messina nell’intervallo si deve essere fatto sentire eccome se al rientro in campo non c’è partita. Il terzo quarto finisce 22 a 2 per gli azzurri e viene la tentazione di mischiare le squadre. Vinciamo 68 a 41 ma davvero poche sono le indicazioni che possiamo trarre. Decisiva è la Croazia di stasera. Forza azzurri, Rio è dietro l’angolo.