Il gioco è da sempre stato il principale passatempo della popolazione, sia tra le fasce più ricche sia tra quelle meno abbienti. Di conseguenza, è stato spesso al centro di tanti film, serie tv e soprattutto libri. La cultura legata al mondo del gioco vanta un incalcolabile numero di libri: alcuni rappresentano manuali in cui si spiegano le regole del gioco, dai più classici relativi al poker e blackjack a quelli più elaborati che spiegano come funzionano le slot con bonus o la roulette, ma non mancano esempi di grande letteratura.
Forse il capolavoro per eccellenza in questo genere è Il giocatore di Dostoevskij, scritto in poco meno di un mese e pubblicato nel 1866 (in Italia uscito solo nel 1941). Si tratta di un volume che assume i connotati di un trattato sul gioco d’azzardo, senza risultare mai pedante. Al suo interno l’autore russo ha analizzato tutti i diversi tipi di giocatore d’azzardo, dal ricco nobile europeo al povero che si gioca tutto quello che possiede nella speranza di vincere. All’interno dell’opera si possono, inoltre, trovare tratti considerati tipici delle popolazioni europee, sempre inerenti al gioco. Il francese viene descritto come un giocatore manipolatore mentre l’inglese è spesso il ricco gentlemen che si avvicina al gioco per diletto. Il polacco viene invece ritratto come quello politicamente scorretto, e via dicendo. Il testo dell’autore russo è così famoso da essere oggetto di svariati adattamenti, tanto per il cinema quanto per il teatro. Ad esempio, il film The Gambler (1997) di Karoly Makk ha come tema di fondo proprio la scrittura di questo romanzo, così come il più recente I demoni di San Pietroburgo (2007) di Giuliano Montaldo.
Spostando l’attenzione al poker, il romanzo che spicca tra gli altri è La musica del caso, firmato da Paul Auster, autore newyorkese molto noto al pubblico odierno. Il volume racconta la parabola di un pompiere, il protagonista, che eredita un’ingente somma dalla morte del padre e viene convinto da un campione di poker a disputare un torneo. Si nota però subito come gli avversari dell’uomo siano milionari a cui poco cambia la vittoria o la sconfitta, lo stesso però non si può dire per il protagonista.
Sempre legato al poker è altrettanto famoso, se non di più, La mano sbagliata, di Jean-Michel Guenassia. Il protagonista è Baptiste Dupré, un giocatore che ha come unico obiettivo di vita quello di diventare il miglior pokerista della storia. L’uomo, un ricco benestante parigino, sceglie di mettere in discussione tutto quanto ottenuto fino a quel momento della sua vita per tornare a giocare. In questo caso, contrariamente al testo descritto prima, lo scopo non era il ritorno economico ma il prestigio derivante dall’essere il migliore. Il volume è molto apprezzato anche per l’ottima descrizione psicologica dei personaggi.
Chiudiamo questo elenco con un altro testo derivante dalla letteratura russo, nello specifico la firma è di Aleksandr Puskin, autore di La donna di picche e altri racconti. Si tratta di un breve testo in cui l’autore narra dell’incontro tra il protagonista del romanzo, Hermann, e la donna di picche. Quest’ultima è la custode di un segreto basato su tre carte: si dice, infatti, che se giocate in successione tra loro, garantiscono sempre la vittoria.