Kiro morto a Rocca di Papa

Kiro muove avvelenato a Rocca di Papa

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Kiro

A Rocca di Papa tutti conoscevano la coppia di cani Kiro e Mikka che da diversi anni abitavano e coloravano l’area affianco al benzinaio della Total in viale Madonna del Tufo.

I due simpatici cagnoloni accuditi dal consigliere comunale Giorgio Serafini, nonostante la stazza erano totalmente innocui e dolcissimi, tanto da essere diventati un punto di riferimento per il paese.

Purtroppo sono costretta a scrivere al tempo passato perché tra la notte di domenica 11 giugno e l’alba di lunedì 12 qualcuno ha profanato questa culla di innocenza avvelenando Kiro, il maschio della coppia.

Tutte le sere Giorgio era solito dividere i due cani, onde evitare che Kiro “rubasse” il pasto a Mikka, dunque la femmina si trovava nella parte retrostante dell’area salvandosi così da tanta ingiustificata cattiveria.

Per il povero Kiro invece non c’è stato scampo, lunedì Giorgio l’ha trovato in stato agonizzante in preda alle convulsioni, inutile la corsa dal veterinario, per lui non c’è stato più nulla da fare.

Le analisi effettuate sul cane dimostrano l’avvelenamento avvenuto per mezzo di un molluschicida, volgarmente conosciuto come veleno per lumache.

Kiro è morto cosi, senza un perché, tra atroci dolori e sofferenze lasciando un gran vuoto in tutto il paese del quale ormai ne era diventato la mascotte insieme a sua sorella Mikka che ora è stata trasportata altrove per garantire la sua incolumità.

Giorgio Serafini, aveva cresciuto i due cuccioli fin dalla tenera età e la morte del suo Kiro è stato un vero choc che gli rimarrà impresso per sempre.

Di casi come questo ce ne sono di analoghi, l’uomo riesce quasi sempre a distruggere e a contaminare con la sua inaudita violenza quello che di bello e buono esiste, in pochi riescono a valorizzare la vita e il rispetto che le si deve sotto ogni sua forma, mi viene da pensare ai cani Hachiko e Italo che negli omonimi film sono stati descritti come degli eroi a cui dedicare un monumento in loro ricordo.

A Rocca di Papa siamo ancora molto indietro in quanto a sensibilità e questo gesto atroce ne è la testimonianza, nessun monumento verrà dedicato al piccolo Kiro e neanche gli verrà dedicata una fiaccolata come invece avrei sperato e a maggior ragione desidero ricordarlo a modo mio…

Kiro era un cagnolone di colore beige con un gran musotto nero, era sempre affamato di cibo e di coccole, irruento e mastodontico aveva sempre voglia di giocare e se provavi a mettergli la pettorina dovevi impiegarci una buona mezz’ora, tra saltelli, giravolte e leccate affettuose cercava di impedirlo in tutti i modi, ci voleva una gran resistenza a tenerlo come ce ne voleva altrettanta per non affezionarsene.

Ora dopo tanta vivacità, il silenzio,

Dietro quel cancello dove ti vedevamo sempre, il vuoto, come vuoto e squallido è il cuore essiccato di chi ti ha ucciso, è vero non potremo mai riaverti indietro ma nonostante il dolore continueremo ad amarti e ad amare, nessuno potrà mai impedircelo! Al contrario, chi ne è incapace è senza speranza perché ignora l’unica vera ragione per cui vale la pena vivere, l’Amore.

Ciao Kiro, piacere d’averti conosciuto e grazie per esserci stato.