Milvia Monachesi a Meta Magazine, “con l’aiuto di tutti supereremo la crisi”

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Milvia Monachesi
Milvia Monachesi Sindaco di Castel Gandolfo
Milvia Monachesi
Milvia Monachesi Sindaco di Castel Gandolfo

Sono giorni particolarmente importanti e sentiti per la comunità di Castel Gandolfo: proprio nel prossimo fine settimana infatti arriverà sulle sponde del Lago Papa Francesco, per quella che è la sua prima estate da Pontefice. Anche se quest’anno la sua presenza sarà ridotta nel tempo rappresenta sempre un momento di fervente operosità per i cittadini e l’amministrazione gandolfina, preparatisi al meglio per offrire la migliore accoglienza possibile all’illustrissimo ospite. Tornando all’amministrazione municipale, ricorre in queste settimane il passaggio del primo anno dall’entrata in carica della nuova giunta eletta nelle elezioni dello scorso maggio. Tanti i fatti che hanno caratterizzato questi mesi nella vita quotidiana di Castel Gandolfo, tra cui la restituzione alla città del Castelletto, proprietà sequestrata alla malavita ed in attesa di essere ristrutturata. Di tutto questo e altro ancora abbiamo conversato con il Sindaco Milvia Monachesi.

E’ appena trascorso un anno dal suo insediamento alla carica di Sindaco a Castel Gandolfo: quale il suo giudizio di questi primi mesi di attività?

“Pensavo fosse difficile, ma non così tanto, potrei riassumere in questa frase il giudizio sul lavoro che stiamo facendo. La situazione generale di crisi ed i continui tagli stanno praticamente strangolando le finanze locali, in special modo quelle di realtà piccole come la nostra, tuttavia ci stiamo rimboccando le maniche affinchè si possano superare le criticità con l’aiuto di tutti”.

Che realtà è Castel Gandolfo?

“Bellissima: Castel Gandolfo è certamente una città particolare, per la sua storia e la sua vocazione, piccola ma ricchissima di risorse, umane e naturalistiche, che rendono questo territorio unico. Nel passato, prima dei Patti Lateranensi, agli occhi dei non castellani, alcune nostre specificità, portato della storia di questo comune, potevano far risultare questa città come una realtà chiusa e poco incline all’integrazione col resto del territorio circostante. Questo giudizio non era del tutto peregrino, ma oggi devo notare che Castel Gandolfo sta vivendo un periodo di passaggio in cui i segni dell’apertura all’esterno e di una rinnovata vivacità sociale sono tangibili. L’aver pedonalizzato il centro storico ha reso questa parte della città un vero e proprio salotto entro il quale svolgere innumerevoli attività ed iniziative, che stanno ravvivando il tessuto sociale ed economico. Proprio nel prossimo fine settimana ci sarà una iniziativa in tal senso”.

Come state affrontando la crisi economica?

“La crisi c’è ed è visibile, il lavoro è il tema al centro dei problemi delle persone e anche delle amministrazioni locali che debbono favorire e creare le condizioni affinchè si possano generare occasioni di nuova imprenditorialità e sviluppo. Per superare questo complesso momento però non possiamo certamente noi amministratori restare soli, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti e soprattutto che i nostri cittadini ci stiano vicino, gli operatori economici e tutta la comunità, perchè il fare rete mai come oggi ha un senso ed è sempre più una necessità indispensabile, soprattutto per realtà piccole come Castel Gandolfo. Il Comune è pronto a fare la sua parte, ma gli stimoli devono partire anche dalle persone, dalle associazioni, dal mondo del commercio e quant’altro insiste ed opera per il bene comune. Ho buoni motivi per essere ottimista, perchè vedo la volontà di fare squadra con lo spirito giusto da parte dei miei concittadini”.

Quale la linea su cui l’amministrazione punta per uscire dalle secche?

“Il turismo è la più importante risorsa a cui fare appello per noi, un turismo non soltanto legato al soggiorno del Santo Padre, ma spalmato lungo tutti i dodici mesi dell’anno. A tal proposito proprio quest’anno Papa Francesco, in nome della sobrietà, ha annunciato una sua presenza ristretta in termini di giorni qui a Castel Gandolfo, pertanto l’esigenza di ripensare il nostro modello di offerta turistica si fa ancor più attuale. Ecco perchè io penso che si debba iniziare a ragionare in termini di area dei Castelli Romani anche per quanto riguarda la proposta turistica. Creare un pacchetto comune di percorsi sarebbe la risposta più competitiva alle sfide di questi tempi”.

Che rapporto avete con i Comuni limitrofi?

“Ottimo, la scomparsa dell’ente Provincia di Roma per i Comuni come Castel Gandolfo ha rappresentato un grosso problema in termini di interlocuzione istituzionale e di reperimento di risorse, pertanto lavorare in sinergia con i territori limitrofi e ragionare in termini di area territoriale più vasta è l’unica risposta possibile”.

La vicenda del Castelletto, il complesso sequestrato alla banda della Magliana e riconsegnato alle Istituzioni locali, l’ha vista al centro di episodi molto spiacevoli, quali il recapito di lettere minatorie e quant’altro: come procede l’iter per la restituzione di quell’area alla cittadinanza?

“Io sento di aver fatto nient’altro che il mio dovere nella vicenda del Castelletto e sono rimasta molto stupita nel ricevere quel genere di attenzioni, tutt’altro che piacevoli. Tornando al percorso che stiamo seguendo per ristrutturare quella realtà, ci troviamo davanti al solito problema delle risorse. il progetto che abbiamo messo a punto prevederà la nascita di officine artigiane all’interno della struttura del Castelletto, che diventerà un centro in cui anche coperative di giovani possano gestirne gli spazi. Il grande parco all’esterno poi diventerebbe un vero ulteriore polmone verde per Castel Gandolfo. Lavoreremo come già stiamo facendo, assieme alla Regione per reperire i fondi necessari e partecipare magari a bandi europei quando si presenterà l’occasione, dato che al momento non ci sono”.

Come sta infine il Lago?

“Il lago è stata la mia prima preoccupazione sin dal primo momento in cui mi sono insediata, e tutt’ora seguiamo con attenzione tutto ciò che attorno a quelle sponde accade. Purtroppo il restringimento delle acque, con la conseguente erosione delle spiagge è un problema. La pulizia dei sentieri e delle coste la scorsa stagione ha rappresentato una importante criticità che ha penalizzato anche lo sviluppo turistico. Dall’anno scorso ad oggi però abbiamo lavorato, in collaborazione con gli enti preposti e con gli operatori che insistono con le loro attività nella zona ed abbiamo proceduto alla pulizia ed alla messa in sicurezza di gran parte dell’area. Questo ci permetterà durante questa stagione estiva, tempo permettendo, di presentarci con una migliorata offerta turistica per chi vorrà trascorrere le sue giornate sulle rive del nostro lago”.

Castel Gandolfo è una città di circa 9mila abitanti, non ostante le sue ridotte dimensioni si avvertono esigenze diverse e financo divisioni tra il centro storico e le frazioni di Pavona e Mole, sia in termini di problematiche che di esigenze dei residenti: come le state affrontando?

“La mia amministrazione ha vinto le elezioni grazie ai consensi arrivati dalle frazioni, questa per me è una responsabilità che sento verso quei cittadini, parimenti a quelli del centro storico. Posso dire che con tutti stiamo collaborando con profitto, cercando tutti di venire incontro alle esigenze, compatibilmente con la situazione finanziaria del momento. Io sto riscontrando che se c’è dialogo sereno e sincero tra cittadini ed amministrazione, senza personalismi e spiriti faziosi, è facile comprendersi e affrontare i problemi. In Consiglio Comunale, con le opposizioni, c’è un clima di rispetto nelle diverse posizioni, c’è collaborazione e consapevolezza da parte di tutti, questo lo ritengo importante”.

Prima di arrivare ad essere Sindaco ha prestato la sua esperienza sia come assessore all’urbanistica che ai servizi sociali: cosa ha portato con se oggi di quelle esperienze?

“Oggi tutto è sociale, tutta la mia attività di Sindaco tende al sociale: dall’ambiente alla cura del territorio, dai servizi alla gestione del quotidiano”.

Come vede da Sindaco muoversi il mondo giovanile della sua città?

“I giovani sono sempre una speranza e una sorpresa, perchè in questa crisi vedo che da loro vengono le attività e le idee più innovative. Si danno da fare, provano con fantasia e capacità a rendere sempre più vivace Castel Gandolfo, come mai nel passato”.

Come è finita l’esperienza del Consiglio Comunale dei Giovani a Castel Gandolfo?

“Quell’esperimento è terminato, si è praticamente esaurito, in futuro potremmo anche riprendere quell’esperienza, tuttavia io credo che si debba tener lontano qualsiasi influenza politica da quel tipo di luoghi. Nostro compito ora credo sia quello di creare un tessuto sociale in connessione con la città, vivo e attivo, lontano da ogni possibile strumentalità. Le energie migliori, specie tra i ragazzi e le ragazze emergeranno con l’impegno e la passione senza sovrastrutture”.

Andrea Titti