A Frascati approvato il regolamento sul gioco d’azzardo

Approvato all'unanimità in consiglio comunale a Frascati il regolamento sul gioco d’azzardo. Le dichiarazioni del delegato Mattia Ambrosio

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Mattia Ambrosio

A Frascati arriva il regolamento per controllare il gioco d’azzardo, che precede l’ordinanza sindacale sul taglio degli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro. Il documento è stato illustrato in consiglio comunale dal consigliere delegato alle Attività Produttive Mattia Ambrosio, che ha precisato come: “Il Regolamento affronta il disturbo da gioco d’azzardo o ludopatia come un problema sanitario e sociale e si prefigge l’obiettivo di garantire che la diffusione del gioco nel nostro comune avvenga riducendo gli effetti negativi per la salute pubblica, per il risparmio familiare, per la serenità domestica, con un particolare interesse ai minori”. Ambrosio ha riportato anche i dati sul tema forniti dall’Agenzia delle dogane “Frascati, dati alla mano, si dimostra la seconda città dei Castelli Romani con una spesa pro-capite per il gioco d’azzardo di 1474 euro. Sempre per spesa pro-capite La nostra città si trova al 872° posto su 7954 comuni Italiani per un totale di spesa nel 2018 di circa 33 mln. A fronte di questa situazione abbiamo ritenuto importante una seria presa di posizione con questo regolamento comunale – continua Ambrosio – La salute dei nostri cittadini viene prima di tutto, per questo la nostra guerra al gioco d’azzardo non si ferma e dopo il regolamento toccherà all’ordinanza del sindaco che potrà intervenire sugli orari in cui il gioco è consentito”.

Le dichiarazioni sul via libera del Consiglio Comunale al Regolamento sul gioco d’azzardo a Frascati del Sindaco Roberto Mastrosanti:
28 giugno  h.9:45 – “Questo regolamento – spiega il Sindaco Roberto Mastrosanti – va a colmare un vuoto normativo su un settore, quello della raccolta scommesse, che ha visto insediarsi  a Frascati diverse attività in prossimità di luoghi sensibili, quali sono in particolare gli istituti scolastici. Fare impresa è giusto, ma occorre porre attenzione alle fasce deboli, per le quali un gioco può trasformarsi facilmente in una patologia”.