

E’ ora il turno del Dott. Gino Benedetti, candidato del Polo dei Moderati e Forza Italia, per rispondere alle domande di Meta Magazine.
Benedetti come sta procedendo la sua campagna elettorale? Sui social network, soprattutto dai sostenitori di Silvestroni si dice che la partecipazione dei cittadini ai suoi eventi non sia stata mai oceanica; è vero?
“Molto bene grazie, sono solo dispiaciuto di non essere stato presente al dibattito.
Sono molto soddisfatto di come sta andando la campagna elettorale, mia personale e soprattutto della mia coalizione. La mia nuova esperienza è fantastica come è stupendo il calore che ricevo da tutti i cittadini e cittadine che ho incontrato. Non deluderò le aspettative dei moltissimi cittadini sulla necessità di “cambiare pagina”.
La nostra comunità è delusa nel vivere una città che non offre molto, che è ferma, che deturpa il proprio “Patrimonio”, senza definire scelte efficaci e risolutive per l’intera cittadinanza. Ne cito alcune fondamentali: scuola, lavoro, servizi e casa. Senza pensare alla funzionalità del suo verde pubblico, alla sua storia e al suo territorio. Rispetto alla partecipazione dei cittadini agli eventi il “si dice” non fa testo: è il solito “depistaggio” di una campagna elettorale che ancora non decolla sulle cose da fare. Siamo fermi sul “chi siamo”.
Lei si sente più un politico o un esponente della società civile prestato alla politica?
“Mi sento un uomo, indignato ed offeso per come si è ridotto il mio bel paese, “Albano”. Sono un cittadino profondamente deluso dalla cosiddetta “nobile storia” che hanno rappresentato negli ultimi anni la politica ed i partiti. Vengo da un forte impegno professionale con rapporti continui nella società civile.
Non sono un politico perché non devo rappresentare o “ingrandire” nessun partito. Cercherò di interpretare al meglio il significato di “Polis”, nella sua funzione istituzionale e meno legata alle briglie della politica. Ho accettato questo ruolo per aiutare “la mia gente”, per dare un volto alla nostra città, che vedo molto in ritardo rispetto ai mutamenti in atto”.
In cosa si differenzierà la prossima legislatura se lei diventasse Sindaco?
“Se diverrò Sindaco mi differenzierò, senza tanto sforzo peraltro, a cambiare il metodo di governo, rendendolo realmente trasparente e con la massima legalità. Mi impegnerò nell’ascoltare e parlare con la città dei suoi bisogni, piuttosto che nel mantenere solo rapporti con la “politica”.
Nella sua coalizione sono presenti, sia come candidati che come “grandi elettori” personalità politicamente ingombranti come Marco Mattei, Adriano Venditti, Nabil Cassabgi; come pensa di gestire queste figure che nel recente passato spesso sono state su sponde opposte degli schieramenti se sarà chiamato a governare?
“Nella mia coalizione, ricca di uomini e donne, convive con grande coesione programmatica sugli obiettivi da raggiungere, “un mix” di personalità civiche, formate da moltissimi giovani e arricchita da tanti candidati che godono di grande rispetto e di altrettanta esperienza, utile per cambiare le cose. Mi sento più preoccupato “degli ingombranti” che giacciono nella nostra discarica di Roncigliano, emettendo una puzza insopportabile, devastando il nostro territorio e non tutelando la salute e l’incolumità dei cittadini”.
All’interno della sua coalizione ed all’interno di alcune delle liste più importanti che la sostengono sono presenti correnti ed esponenti politici notoriamente avverse gli uni agli altri: come potrebbe garantire stabilità governativa una volta eletto?
Se si ha la capacità di essere trasparenti nelle scelte, nei valori da affermare, non sarà difficile trovare la sintesi delle cose da fare.
La stabilità non è una norma legislativa, essa si realizza con il confronto necessario e la partecipazione corretta nell’amministrare. Per me rappresenterà l’ultimo dei problemi della nostra città. Ho un grande ed ambizioso progetto amministrativo, unito ad una forte carica morale, tale da mettere in campo una competente squadra ed una sicura vittoria, senza inventare “necessarie carte” per tranquillizzare non so chi.
Andremo avanti per la nostra strada, guardando necessariamente indietro, per non ripetere gli stessi errori. “Io non continuo, Io cambio”.
La gestione delle aziende partecipate è stata spesso terreno di scontro politico: se lei diventasse Sindaco, ad esempio, rispetto alla situazione Albalonga S.p.A., come agirebbe in merito al piano di concordato presentato al tribunale?
“Le nostre aziende partecipate, messe in liquidazione con molta “leggerezza politica” e con continuità aziendale, non hanno avuto il giusto indirizzo, in grado di rimetterle in equilibrio, con gravi responsabilità nella programmazione e nella gestione.
L’Albalonga sembra un “piccolo negozietto” che arranca e vive alla giornata, con l’angoscia dei cittadini contribuenti che non la sentono propria. L’Albafor , è in balia di “colonizzatori” che nulla hanno a che fare con l’ importanza funzionale che riveste, sia dal punto di vista sociale ed educativo, sia dei giovani “persi”, e di quello che può ancora dare per nuovi indirizzi su alcune professioni.
Non mi pare sia cambiato molto durante la gestione della liquidazione. Gravi sono le responsabilità politiche e gestionali della società e del suo liquidatore, che non hanno ancora oggi prodotto un piano aziendale ed un piano di rientro, lasciando senza stipendio e con ritardo e arretrati di 5mesi, chi comunque continua, sulle proprie spalle, con grande merito ad erogare il proprio servizio di Istituto.
La Volsca, altra società di cui non se ne parla, ma noi lo faremo e vi assicuro la affronteremo con la stessa determinazione, costa alla nostra comunità, “a spanne”, circa 6 o 7 milioni all’anno di oneri economici per il servizio. Non ci pare poco, per quello che ci offre. Paghiamo le tasse più salate del mondo e, tralasciando quelli che definisco “piccoli interessi occupazionali” del passato, bisognerà ripensare a nuove forme societarie ed a nuovi modelli di servizio, con oneri più bassi per i cittadini”.
Alla conferenza stampa in cui si è presentata la sua candidatura a Sindaco, l’ex assessore regionale Marco Mattei l’ha definita come unica candidatura di rinnovamento e cambiamento del panorama politico di Albano; nelle liste che la sostengono però, praticamente tutti i candidati di punta in lizza per essere eletti siedono almeno da 10 anni a Palazzo Savelli (Adriano Venditti, Domenico Roma, Romeo Giorgi, Matteo Orciuoli, Massimo Ferrarini, Daniele Brunamonti,per citarne alcuni); lei in che misura si sente di rappresentare e garantire con la sua coalizione il rinnovamento?
“Le idee, il modello, il metodo, la trasparenza, la partecipazione reale, il rispetto della cosa pubblica, dei cittadini, sono e rappresentano il vero rinnovamento. Lo praticheremo anche al governo della nostra città e non ci priveremo di chi sarà presente nelle istituzioni, eletto a suffragio popolare. Rispetterò il giudizio del voto dei cittadini e di tutti coloro che siederanno nel Consiglio Comunale di Palazzo Savelli, facendo tesoro delle loro indicazioni e di quelle della democrazia partecipata”.
Ci può indicare alcuni nomi di personalità che, se eletto, indicherebbe nella sua squadra di assessori?
“I nomi? Saranno i migliori in assoluto, per competenza e trasparenza, capaci di affrontare i veri protagonisti dello sforzo amministrativo: le tasse, i servizi, la casa, il lavoro, il verde, lo sport, una città”.