Ciampino, Diritti in Comune: “Chi governa veramente questa città? Ballico o il dott. Accolla?”
“La nomina del dott. Arturo Accolla, già Amministratore Unico di A.S.P. spa, al vertice di AMBI.EN.TE. spa è l’ennesima forzatura amministrativa”. Lo dichiara in una nota la coalizione Diritti in Comune di Ciampino. “Dal punto di vista formale, l’incarico attribuitogli dalla Sindaca appare in violazione dell’art. 7 comma 2 del D.Lgs. n.39/2013, raggirato con motivazioni di urgenza e temporaneità che riteniamo del tutto immotivate sussistendo i tempi per procedere con una selezione standard. Poi, dal punto di vista politico, la nomina impone di chiederci chi governi veramente questa città”.
“Il dottor Accolla ha fatto strada rapidamente in questo Comune”, prosegue la nota. “È entrato in ASP spa con la Gestione Commissariale 2018/2019, è stato confermato dalla Sindaca Ballico subito dopo il suo insediamento ed oggi, ritrovandosi al vertice di entrambe le Aziende Partecipate, raddoppia. Inoltre, egli mantiene la vice presidenza, in rappresentanza di ASP/Comune di Ciampino, di Confservizi Lazio, associazione di Aziende ed Enti che gestiscono i Servizi Pubblici Locali. E’ per tali ragioni che riteniamo sia necessario approfondire se sussista un conflitto di interessi, visto che in qualità di Amministratore Unico di ASP spa si trova ad affidare
appalti di servizi per diverse centinaia di migliaia di euro alla Confservizi Lazio (selezione del personale, buste paga, supporto riscossione tributi ecc.), rivestendo la duplice veste di “affidante” e “affidatario”.
“Questa Associazione, dotata di abilitazione dell’A.N.A.C., è di certo titolata a gestire le procedure di gara per conto delle Amministrazioni Comunali ma ci domandiamo se possieda tutti i requisiti classici previsti dal Codice degli Appalti per essere qualificata come un “operatore economico”. In più, anche quando Confservizi Lazio opera in qualità di Stazione Appaltante, la conduzione di ASP spa lascia fortemente perplessi. È il caso di due gare per l’approvvigionamento dei farmaci – per importi rispettivamente di 15 e 40 milioni di euro – il cui espletamento è stato affidato a Confservizi, attribuendo però i costi connessi alle procedure di gara a carico delle aziende aggiudicatarie. Centinaia di migliaia di euro versati in favore di Confservizi dagli aggiudicatari quando, con la Stazione Unica Appaltante della Città Metropolitana, i costi non avrebbero probabilmente superato i 50mila €”.
“Il condizionale è d’obbligo, visto che finora ogni tentativo di accesso agli atti si è infranto contro il muro di gomma innalzato da ASP, limitando di fatto l’esercizio di sindacato ispettivo che la legge, estendendolo alle aziende partecipate, garantisce ai Consiglieri comunali”, conclude la forza politica rappresentata in Consiglio da Alessandro Porchetta. “C’è molto da approfondire nel rapporto tra ASP spa e Confservizi Lazio. La Sindaca Ballico, a seguito della nomina, più che ignorare la questione, sembra quindi condividere la disinvolta gestione delle partecipate comunali. L’inserimento di una Commissione Consiliare ad hoc è quanto mai opportuno ed improrogabile”.