“Chi chiama in causa chi? Ennesima puntata di un continuo scaricabarile per la questione cinghiali, a cui si aggiungono le strampalate dichiarazioni del candidato in pectore Roberto Gualtieri dopo quelle del Sindaco di Roma Virginia Raggi che chiama in causa la Regione Lazio, mentre quest’ultima poche settimane prima se ne era lavata le mani chiamando in causa addirittura il Sindaco di Formello.
Se non parlassimo di due delle più importanti istituzioni come Regione e Città Metropolitana potremmo dire al Sindaco di dormire sonni tranquilli. Invece a pochi giorni dal fatto, ripreso da un video diventato virale, in cui una signora viene inseguita da un branco di cinghiali in cerca di cibo presenti nelle buste della spesa, le amministrazioni sovraordinate continuano a disquisire su chi deve fare cosa, abbandonando di fatto Sindaco e cittadini di Formello ad affrontare il problema da soli”.
E’ quanto dichiara il consigliere regionale Daniele Giannini.
“Dall’indagine conoscitiva dell’Arsial del 2014 – ha aggiunto il Consigliere Giannini – alla sottoscrizione dei protocolli d’intesa rispettivamente con Coldiretti e Legambiente e con Roma Capitale e Città metropolitana nulla è cambiato. Le misure previste per il contenimento dell’eccessiva presenza di cinghiali sul territorio regionale e per limitare i rischi e i danni alla biodiversità, alla popolazione e alle imprese agricole si sono rivelate inefficaci.
E’ rimasto inascoltato il grido d’allarme del mondo venatorio, coi dinieghi agli spostamenti degli abilitati per esercitare i prelievi al di fuori del proprio comune di residenza durante la pandemia. I primi esiti negativi della politica venatoria regionale sono in corso. Abbiamo presentato un’interrogazione immediata per sollecitare l’amministrazione regionale a prendere provvedimenti a tutela della sicurezza e dell’incolumità pubblica, sostenendo con maggior efficacia Sindaci e Enti parco per questa ormai annosa questione”