Dal search marketing ai comparatori: come si fanno trovare le aziende online

Le nuove frontiere del web marketing

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Motori di ricerca, portali di comparazione, campagne social: essere visibili sul Web per le imprese digitali oggi è quanto mai fondamentale

Foto di John Schnobrich su Unsplash

Da quando i primi motori di ricerca hanno iniziato a fare il loro ingresso, l’utilizzo per cercare prodotti e servizi online, di pari passo con la crescita esponenziale dell’e-commerce, è stata una conseguenza inevitabile.                   Dal quasi “monopolista!” Google a Yahoo!, passando per Bing, gli utenti sono stati facilitati, trovando indicizzati i contenuti relativi al search, compresi, appunto, beni e servizi, che ad oggi hanno un mercato, rispettivamente, di 33,2 miliardi di euro e 14,9 miliardi di euro, con crescite annuali a doppia cifra.

Ne consegue che il classico motore di ricerca generico ha nel tempo affinato le proprie caratteristiche e utilità, integrando assistenti vocali e banner pubblicitari, che rappresentano ancora una buona fetta degli investimenti aziendali nel marketing.                                                                                La questione ha chiamato in causa anche la tematica della privacy, soprattutto nei collegamenti da smartphone con attivo il Gps, tanto che sono stati forniti anche degli strumenti per disattivare la personalizzazione degli annunci. Se i banner possono essere infatti considerati invasivi, e talvolta poco pertinenti alle ricerche a cui si è interessati, soprattutto quando si tratta di acquistare prodotti e servizi, i motori di ricerca tradizionali sono stati affiancati da altri strumenti per trovare il bene più adatto alle proprie esigenze, nello sconfinato mondo dell’e-commerce.

Si tratta dei comparatori di prezzo, che, almeno inizialmente – e in parte ancora oggi, funzionavano come piccoli aggregatori di offerte, sulla base dei prezzi praticati dalle imprese su determinati beni o servizi, ad esempio un paio di scarpe di una certa marca, oppure una video lezione di inglese – ma gli esempi sono pressoché infiniti, almeno quanto lo è l’e-commerce.                                                                                                    La comparazione prezzi è ormai un must per gli utenti della Rete, visto che dall’e-commerce ci si aspetta soprattutto, oltre alla vastità della scelta su mercati internazionali, anche importanti occasioni di risparmio.                                                                Secondo una ricerca di Idealo, però, la comparazione è funzionale al risparmio per il 48 per cento degli acquirenti-campione dell’indagine, mentre il 39 per cento vuole ottenere informazioni al momento in cui il prezzo subisce una variazione, in calo, nello specifico.

Eppure, soprattutto in alcuni settori particolari, come l’hi-tech, i servizi, i prodotti costosi, la comparazione dei prezzi, nel 43 per cento dei casi, è funzionale anche alla lettura di recensioni, degli utenti o di autori qualificati. Ad esempio, se si cerca un televisore, la valutazione verificata di utenti e recensori esperti è molto utile a capire se si sta facendo la scelta giusta, e così nel campo dell’intrattenimento, tipo quando si è alla ricerca di nuovi casinò online sicuri, ovvero legali e affidabili, oppure si vuole trovare un fornitore di energia economico ma fidato, o magari di una piattaforma di contenuti on demand a cui abbonarsi, e così via.                                                                                         Ecco, dunque, che i motori di ricerca si sono evoluti in piattaforme di comparazione, talvolta funzionanti con il meccanismo dell’affiliazione delle stesse aziende.                                                                                                        I comparatori includono anche servizi di recensione, da quelli tramite “rating”, ovvero punteggi degli altri membri della community espressi perlopiù in forma di stelline, a quelli più strutturati e tecnici, magari verificati da servizi come Trustpilot.                                                                                  Sì, perché l’attendibilità della recensione è un aspetto importante per un utente sempre più consapevole, che cerca sì beni e servizi scontati, ma ne vuole sapere i pro e i contro, le caratteristiche tecniche, la durata nel tempo, e così via.

Tornando ai comparatori/portali di recensione, gli e-commerce, attivando partnership con piattaforme di questo genere, hanno anche la possibilità di offrire direttamente i propri prodotti o servizi, a prezzo scontato.                             Si tratta di un’occasione di visibilità online che è garantita da comparatori di prezzo che sono soprattutto aggregatori di offerte con link diretti alle stesse, riscattabili per mezzo di voucher e coupon.                                                              Un esempio classico? Groupon, che è generico e multicategoria, ma anche Trivago per i viaggi, Tripadvisor per alloggi e ristoranti, The Fork, sempre per la ristorazione e i locali, e così via.

Come si è visto, a fronte di una concorrenza che si rinnova quotidianamente, anche a colpi di offerte, un’azienda per farsi trovare online può usare strumenti che vanno ben oltre il tradizionale motore di ricerca. L’indicizzazione del sito è importante, sì, e la spesa nei banner continua a essere un investimento per molte aziende come disponibilità economiche più elevate.

Oggi, però, a guidare gli investimenti sono anche le pagine e gli annunci sponsorizzati tramite social network, inseriti nella cosiddetta SEM, ovvero “Search Engine Marketing”, tecnica che si è progressivamente affiancata alla SEO (“Search Engine Optimization”).                                                                Ad esempio, su Facebook, via Messenger, si possono anche inviare messaggi promozionali da parte dell’azienda verso l’utente o potenziale consumatore con cui questa è già in contatto.                                                              Oltre agli annunci sponsorizzati e geolocalizzati, dunque, la via del futuro è soprattutto la personalizzazione, ovvero quel quid in più che il commercio elettronico sta cercando di replicare, a partire dalle potenzialità di quello fisico.