Il Responsabile Scouting rossoblù parla del lavoro che c’è dietro alla scelta di un giocatore e di quali siano gli obiettivi personali della società
Giorgio Maggese è il responsabile dell’area scouting del Fiano Romano, un lavoro che si svolge dietro le quinte e che spesso passa in sordina ma che, allo stesso tempo, è fondamentale per la crescita della società e dei ragazzi: “Sono partito da Ottavia dove le squadre giocavano tutte nei campionati Regionali tranne una in Elite e nel giro qualche le siamo riuscite a portarle tutte in Elite. Con il mio team abbiamo poi deciso di passare alla Lodigiani, poi purtroppo con Urbetevere e Pro Calcio Tor Sapienza non abbiamo potuto lavorare al meglio per via della pandemia. Ho Scelto il Fiano Romano perché mi hanno messo nelle migliori condizioni per lavorare e soprattutto perché il pensiero della società è in linea con il mio. È un club in forte crescita che vuole togliersi l’etichetta di squadra di paese. Questo lavoro è mosso principalmente dalla passione per il calcio, giriamo sempre per i campi. I giocatori che visioniamo sono dei profili completi sia a livello comportamentale che calcistico. Personalmente faccio molta attenzione al comportamento del ragazzo, al suo livello di educazione e al suo carisma in campo. Poi, nel momento in cui rispetta determinati criteri, si cerca di entrare in contatto con i genitori per capire anche i loro di profili. Quando si allinea tutto poi si parla delle opportunità per il ragazzo. Lavoro con il mio staff di 4-5 persone e il ragazzo prima di essere scelto viene visto più volte, non basta uno spezzone di gara o due partite. Per questo tipo lavoro sarebbe facile andare nelle squadre più blasonate e fare delle squadre di livello, ma a me piacciono le scommesse. La vera soddisfazione è fare bene in società minori che hanno tanta voglia di crescere. Sfiderei chiunque ad andare nelle società meno importanti e lavorare in un certo modo. Al Fiano Romano sono sciuro che otterremo degli ottimi risultati. Ad esempio, dei 06’ è stato confermato un solo ragazzo del vecchio gruppo, il resto sono tutti nuovi innesti che provengono anche da squadre importanti. Nonostante la classifica non sia buona siamo comunque sereni”. Il responsabile prosegue poi con quelli che sono i suoi obiettivi, personali e del club: “Il lavoro e l’obiettivo dello scouting è senza dubbio quello di collaborare con le società professionistiche facendo delle segnalazioni. Quello che stiamo cercando di fare al Fiano, e quello che ci auguriamo possa accadere, è di appendere al muro le maglie di qualche nostro ragazzo che sia arrivato nel professionismo e, lavorando in un certo modo, anche società meno blasonate riescono a mandare qualche giocatore nei professionisti. Insieme al mio vecchio staff ho già mandato diversi ragazzi in alcune società importanti e non vedo perché non possa succedere di nuovo. Una delle cose che mi rende più orgoglioso del mio lavoro è vedere la felicità negli occhi dei ragazzi e delle famiglie, e non parlo solo di quando mando dei giocatori nelle squadre professioniste, ma è forse ancora più bello vedere la soddisfazione di un ragazzo che passa dai provinciali all’Elite. Sono bellissime emozioni. Girare sui campi significa andare a vedere tutte le categorie, non solo le squadre più forti perché spesso nelle categorie minori si trovano dei piccoli gioielli”.
UFFICIO STAMPA FIANO ROMANO