“Il governo non ha alcuna intenzione di aderire al cosiddetto green pass globale dell’Oms“. L’annuncio categorico arriva dal ministro della salute Orazio Schillaci, che ribadisce il fermo no del governo al documento documento sanitario elaborato sul modello del certificato covid del periodo pandemico, nato dall’accordo tra l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unione Europea. Tra gli obiettivi dell’accordo, anche la digitalizzazione del certificato internazionale di vaccinazione o profilassi.
“Ampliare tali soluzioni digitali sarà essenziale per garantire una migliore salute alla popolazione di tutto il mondo”, sostiene l’Ue.
Si tratterebbe di una sorta di libretto sanitario riconosciuto a livello globale per verificare l’avvenuta vaccinazione contro alcune malattie richiesta per l’accesso in diversi Stati. In questo modo sarà possibile creare una banca dati utile a conservare i dati dei cittadini al fine di sviluppare nuove cure, magari anche mediante l’uso dell’intelligenza artificiale.
Uno strumento che il governo Meloni ha deciso di rinunciare, a tutela della privacy dei cittadini, tra i diritti fondamentali e inalienabili.
“In sede di conversione del decreto-legge, verrà presentato un emendamento per riformulare il testo e ricondurre la norma agli obiettivi Pnrr in tema di salute, a partire dalla piena operatività del fascicolo sanitario elettronico.’’
E’ quanto afferma il ministro della Salute Orazio Schillaci, frenando le fibrillazioni che iniziavano a sorgere nell’opinione pubblica sul tema.
L’adesione prevista per gli Stati è volontaria e l’Italia ha scelto cautamente e coscienziosamente di tenersi fuori. Una presa di posizione coerente con la legislatura, in rispetto della sovranità di Roma e della piena libertà personale.