L’integrazione si fa anche in cucina

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Il delegato alla formazione della Città Metropolitana Massimiliano Borelli al Cfp di Marino
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Il delegato alla formazione della Città Metropolitana Massimiliano Borelli al Cfp di Marino

Sono 10 i ragazzi riconosciuti dalle istituzioni quali richiedenti asilo, provenienti da Paesi in guerra dell’Africa, che hanno portato a termine con successo un progetto innovativo di formazione professionale teso alla professionalizzazione nell’ambito del settore gastronomico alberghiero, promosso dal Centro di Formazione Professionale della Città Metropolitana di Roma di Civitavecchia, in collaborazione con istituzioni locali, enti pubblici e privati.

Nei locali del CFP di Marino, storica scuola alberghiera dei Castelli Romani, oggi guidata dallo Chef Fabrizio Cofani, alla presenza dei dirigenti del centro di Civitavecchia Mario Tallarico e del delegato alla formazione della Città Metropolitana di Roma Massimiliano Borelli, sono stati consegnati agli studenti due diplomi, uno che attesta loro la frequenza alle lezioni del corso, l’altro il certificato HCCP, che conferisce loro la possibilità di lavorare in strutture quali ristoranti, alberghi ecc.

Presente all’incontro che rappresenta un progetto sperimentale della Città Metropolitana, anche il Consigliere Comunale di Santa Marinella Eugenio Fratturato, in rappresentanza del Comune litoraneo che è stato il primo a sperimentare una esperienza similare a quella condotta dal CFP di Civitavecchia.

Tutti gli interventi sono stati accomunati dalla soddisfazione nel veder premiati gli sforzi atti a raggiungere l’obiettivo di una concreta e fattiva integrazione sociale, per persone che scappano da situazioni di guerra e che, in molti casi, si vedono lontani dalle proprie famiglie rimaste in Patria, che hanno scelto l’Europa come meta per ricostruire una prospettiva di speranza, senza nulla togliere o negare a chi in Europa ci è nato e vive.

L’abnegazione e la capacità di apprendimento dei 10 studenti, in attività come quelle di cucina, lontane dalle abitudini e consuetudini delle loro culture di appartenenza, è stata una delle più piacevoli sorprese sottolineate dai docenti e dal personale che ha seguito il loro percorso.

Ora i 10 saranno impegnati in tirocini formativi in varie strutture ricettive e non hanno rappresentato alcun aggravio per i bilanci degli enti locali promotori del progetto.