Polemiche a Monte Compatri sul consiglio comunale del 21 aprile 2016.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del M5S compatrese:
“Partiamo dal presupposto che, nella dialettica politica italiana, tra i diversi schieramenti che compongono le varie maggioranze e opposizioni, esiste sempre un accordo di massima non scritto per la spartizione del potere. Questo purtroppo avviene da sempre in barba al bene comune; ed è così in tutti i tipi di amministrazioni, da quelle comunali a quella nazionale. Allora, c’è da chiedersi: perché vengono messe in scena queste pantomime come quelle a cui assistiamo da qualche tempo a Monte Compatri? O alla sceneggiata alla quale abbiamo assistito all’ultimo consiglio comunale? – con queste domande il M5S Monte Compatri esordisce nel comunicato.
La fine di questa maggioranza era stata pianificata a tavolino già da qualche tempo. Tutto era pronto per la messa in scena della grande tragedia. La minoranza ha fatto la sua parte non presentandosi, ritenendo illegale la convocazione a causa dell’incompatibilità dei punti all’ordine del giorno. Dei due consiglieri comunali di maggioranza, uno sarebbe dovuto essere assente, così come assicurato e giurato e spergiurato la sera prima, salvo poi per mera convenienza personale, e non per senso di responsabilità, presentarsi l’indomani a dare man forte al sindaco, mentre l’altro, avrebbe dovuto, come poi ha effettivamente fatto, abbandonare l’aula contestando la mancanza di elementi necessari alla valutazione di ciò che poi avrà conseguenze importanti sulla vita dei cittadini.
Invece, come nelle più grandi tradizioni all’italiana, la montagna ha partorito il topolino ancora una volta.
Ora, la logica vuole che ci si pongano delle domande – prosegue così la nota.
Cosa è stato promesso a chi non ha mantenuto all’ultimo momento la parola data? Forse un incarico più prestigioso e sicuramente più remunerativo economicamente? Ci chiediamo come sia possibile che su due consiglieri di maggioranza dello stesso partito , uno abbia ritenuto non sufficienti gli elementi messi a disposizione onde poter decidere responsabilmente, mentre per l’altro consigliere , la situazione era talmente esaustiva da avvallare in toto decisioni già prese precedentemente a porte chiuse? A queste e altre incongruenze, qualcuno in maniera profetica ha già risposto. Ma staremo a vedere.
Con quale criterio si approvano decisioni di tali portata, alla luce di un consenso così esiguo?
Chi beneficerà veramente della variante del piano regolatore appena approvata? E in cambio di cosa? Ma soprattutto, nota ancora più dolente, quale beneficio ne trarranno i cittadini monticiani?
Cosa c‘è dietro a questi scandalosi giochi di potere? E chi ne pagherà le conseguenze? Su quest’ultima domanda, la risposta è scontata.
Un primo effetto di questa spasmodica lotta per portare a casa la variante, è visibile a tutti i cittadini di Monte Compatri. Il degrado è protagonista in ogni dove. La storica Villetta giace in stato di abbandono ormai da anni. È vittima di continui atti di vandalismo a causa della mancanza di sorveglianza da parte della locale polizia. Le strade del centro storico sono in uno stato pietoso. Frequenti sono i danni riportati dalle vetture che percorrono ad esempio via Carlo Felici e via Placido Martini a causa del dissesto della pavimentazione. E vogliamo ricordare il “monumento ai posteri” ossia il muro di sostengo in via di campogillaro? Un ennesimo esempio di inefficienza e menefreghismo di questa amministrazione! Per non parlare poi dell’illuminazione pubblica che risulta carente e molto dispendiosa economicamente. Un esempio ”lampante” sotto gli occhi di tutti, sono i faretti led posti a terra sotto l’alberata, subito dopo la loro installazione, hanno iniziato a presentare malfunzionamenti nonostante l’enorme esborso per la realizzazione dell’opera, risultando spesso in gran numero non funzionanti e al contrario, per non farci mancare nulla molti lampioni rimangono accesi anche di giorno.
Questi sono solo alcuni esempi, ma troviamo inutile dilungarci sulle cose pratiche di tutti i giorni, quando le istituzioni locali sono concentrate sul business edilizio e imprenditoriale.
Nell’assistere alle patetiche sceneggiate viste Giovedì scorso (21 aprile 2016 ndr) in sede di consiglio comunale, non possiamo che deplorare il comportamento ambiguo, arrogante e penosamente ridicolo messo in campo da tutti i componenti dell’amministrazione.
Per quanto concerne l’opposizione, riteniamo che a tutt’oggi non ci sia stata una credibile – si conclude così il comunicato stampa – e serrata attività di opposizione, altrimenti oggi, non saremmo ridotti nelle condizioni in cui ci ritroviamo”.
Replica del sindaco di Monte Compatri, Marco De Carolis, al M5S sul consiglio comunale del 21 aprile scorso:
“In confusione su un principio presunto intoccabile. E’ strano che proprio il M5s, che della coerenza avrebbe fatto il proprio credo politico – senza cedere ad apparentamenti con altri partiti – , vada in tilt su questo argomento. Perché di questo si tratta: un consigliere che vota con la maggioranza, con cui è stato eletto dai cittadini nel 2012, è fedele al mandato degli elettori: in una parola, coerente”, lo dichiara in una nota il sindaco di Monte Compatri, Marco De Carolis.
“Il ‘sì’ al Bilancio previsionale e alle Linee di indirizzo del Prg, – cosa diversa dal Piano regolatore definitivo – non arriva dietro promesse di più alti incarichi, come accusano i grillini. È la libera scelta di un politico, che difende un programma condiviso 4 anni fa: non la garanzia di una poltrona”, aggiunge il primo cittadino compatrese.
“Non mi concentrerò sul pressapochismo amministrativo dei Cinquestelle che, alla stessa stregua del Pd locale, contesta il Consiglio comunale del 21 aprile scorso: facendo finta di non sapere che l’assemblea consiliare è stata convocata in tutta legittimità”, conclude De Carolis.