Nomine Parchi Regionali, Dessì attacca Zingaretti

Nomine parchi regionali, Emanuele Dessì (Movimento 5 Stelle): "Zingaretti, basta parlare di poltrone. Confrontati con i territori"

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Emanuele Dessì

NOMINE PARCHI REGIONALI, DESSì (M5S): “ZINGARETTI, BASTA PARLARE DI POLTRONE. CONFRONTATI CON I TERRITORI”

“Caro Nicola, le ferie non sono ancora iniziate: sveglia, perché eri partito bene e, come ha detto anche ieri Roberta Lombardi in Consiglio regionale, a marzo avevi iniziato parlando di politica ed invece ora ti ritrovi già a trattare di poltrone”. Il senatore 5 stelle Emanuele Dessì torna sul tema delle nomine dei nuovi 7 presidenti di Parchi regionali stabilite dal presidente della Regione Lazio con un decreto nei giorni scorsi. “Zingaretti – prosegue il senatore pentastellato – preferisce far parlare e far rispondere le seconde linee piuttosto che sedersi ad un tavolo e, ragionevolmente, discutere insieme ai sindaci ed ai rappresentanti del territorio le scelte migliori in fatto di vertici e di dirigenti”. “Se Zingaretti non muta atteggiamento, se non accetta il confronto con i territori e con le altre parti politiche nell’individuazione delle figure migliori e condivise per la gestione degli Enti regionali, allora vorrà dire che ci sentiremo autorizzati, come hanno fatto notare proprio ieri i sindaci di Marino e Genzano (Colizza e Lorenzon) a mettere in discussione le partecipazioni e le strutture di altri enti regionali, ad iniziare dal Sistema bibliotecario dei Castelli romani (SBCR)”.

Quello che Dessì torna a sollecitare, in attesa dei successivi passaggi che dovranno ratificare le nomine dei 7 nuovi presidenti di Parco regionale (compreso quello dei Castelli romani, individuato nella figura dell’ex consigliere comunale di Frascati, Gialuigi Peduto), è dunque il confronto. “I sindaci civici e di centrodestra dei Castelli romani hanno già accolto il nostro appello dei giorni scorsi: Mastrosanti da Frascati e D’Acuti da Monte Compatri hanno fatto sentire la loro voce. Una cosa deve essere chiara al presidente della Regione: forme di assolutismo politico come quelle che Zingaretti sta tentando di imporre non sono più accettabili e lui dovrà assumersene la responsabilità”.