Quel che non si vorrebbe sapere sulla guerra

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Guerra
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“Cose mai dette” era il titolo del precedente incontro, a Dicembre, tra Barbara Schiavulli, fondatrice di Radio Bullets, e gli studenti del Foscolo. E sono tante le cose mai dette sulla situazione mediorientale, tante da starci davvero strette anche in queste seconde due ore di incontro, che oggi, sabato 25 Marzo, gli studenti hanno potuto ottenere, anche grazie all’iniziativa del Comune con il progetto “Protection Network”. Stavolta, la Schiavulli ha esordito con qualcosa di risaputo: l’attentato di Londra. Non si può dire, come constatato, che gli studenti non fossero informati su questo, ma in quanti, ha aggiunto subito, sapevano che contemporaneamente ben più pesanti attentati hanno colpito quelle aree mediorientali che solo per casi eclatanti compaiono nei nostri telegiornali? E così parte, la reporter, a raccontare, perchè si tratta in effetti di racconti, non di sterili resoconti, ma di storie vissute, del misconosciuto Yemen, in guerra da due anni, e del tristemente noto Afghanistan, che tenta di risollevarsi, e dello sconvolto Iraq, del quale è arduo tracciare una precisa situazione, e ancora dell’Iran, che invece davvero si sta risollevando e si rivela una terra da scoprire. Le note positive ci sono, ma poche, molti i resoconti drammatici, che sconfinano nell’insopportabile. Insomma, proprio come l’altro incontro, e, come nell’altro, l’attenzione ottenuta è sorprendente, il dibattito sorge spontaneo. Già, ma tutto ciò a che fine? Lo dice Barbara Schiavulli stessa, parlando del suo mestiere: non c’è alcuno scopo in particolare, tranne quello di informare, ed essenziale è informare. Perchè sì, forse nessuno studente tra i presenti potrà mai cambiare concretamente qualcosa in Iraq, ma anche parlarne, anche solo sentirne parlare, è utile alla sensibilizzazione. Sprechiamo ore ed ore ad ascoltare notiziari sull’attentato di Westminster, nessuno a Mosul si offenderà se per quattro ore in un anno si è parlato anche di loro.