
QUANDO LA FORZA VA OLTRE OGNI LIMITE
GLORIA BOCCANERA RAPPRESENTA L’ITALIA ALLE PARALIMPIADI DI RIO DE JANEIRO 2016
Gloria Boccanera, l’atleta dell’Accademia di nuoto di Marino, vanto dei Castelli Romani ed in particolare di Rocca di Papa, il paese in cui vive, parteciperà alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Le sue specialità sono i 50 e i 100 a dorso e stile libero per i quali si è classificata settima a livello mondiale. Inoltre, la campionessa è stata scelta dall’Avis di Rocca di Papa come testimonial ufficiale vincendo anche il premio come personaggio sociale del 2015. Gloria ha cominciato a nuotare fin dall’età di 6 anni e da quel momento non ha mai smesso, neanche il drammatico incidente domestico che nell’estate 2011 le ha cambiato la vita è riuscita a fermarla, tanto che dopo solo due mesi dall’episodio, Gloria era di nuovo in acqua. Una campionessa formidabile quanto una ragazza semplice dagli occhi buoni che si emoziona di fronte alle mie domande e mi fa riflettere sul fatto che i veri supereroi non sono fatti di quella perfezione apparente che si sgretola al primo tocco ma sono quelli che, come Gloria, hanno conosciuto la sofferenza e sono riusciti a tramutarla in una voglia di vivere ancora più forte che non conosce alcun limite, questi sono i veri campioni a cui dovremmo ispirarci.
Cosa rappresenta per te il nuoto?
“Il nuoto per me è tutto, in acqua non c’è forza di gravità e non c’è la carrozzina, è come camminare. Ho cominciato a nuotare e ad innamorarmi di questo sport all’età di sei anni, hanno anche provato a distogliere la mia attenzione e a farmi provare con la danza ma non c’è stato verso, volevo nuotare a tutti i costi. Alle superiori partecipavo ai campionati studenteschi e con il passare degli anni sono diventata istruttrice di nuoto, ho lavorato per diverso tempo alla Blu 3000 di Grottaferrata. In seguito all’incidente avvenuto nel giugno del 2011, mi trovavo al centro di riabilitazione di Imola quando dopo solo due mesi sono tornata in acqua, inizialmente mi sono dovuta adattare ad un nuovo movimento ma con il passare del tempo è diventato tutto più naturale”;
L’incidente ha segnato un cambiamento radicale nella tua vita, come hai affrontato quel momento?
“Non è stato facile né per me né per la mia famiglia ma le persone che mi amano mi sono state talmente vicino che non mi hanno dato neanche modo di pensare a quanto era accaduto, i miei cari ed i miei amici sono la mia forza. Indubbiamente durante i sei mesi di riabilitazione ho dovuto affrontare e superare molti ostacoli ma fin da subito li ho accettati e non mi sono mai pianta addosso perché credo sia totalmente inutile.
Quando si presentano dei problemi si devono affrontare”;
C’è qualche momento di tristezza?

“Quei momenti li abbiamo tutti ma fondamentalmente dentro di me non c’è tristezza”;
Cos’è un limite e come si supera?
“Un limite è tutto quello che non arriviamo a fare e tante volte non riesco a superarlo però mi faccio aiutare senza problemi, quando ne abbiamo bisogno è fondamentale accettare gli aiuti”;
Hai mai riscontrato dei cambiamenti nei rapporti con gli altri?
“Rispetto a prima sono cambiate molte cose, le persone che ci sono sempre state hanno continuato ad esserci, altre si sono allontanate ma questo capita un po’ a tutti ed in parte è dipeso dalle abitudini che inevitabilmente cambiano in certe circostanze. Prima gestivo tutto io (‘ora gestisce ancora di più lei’ esordisce sorridendo la sorella di Gloria) ad esempio non salivo in macchina con nessuno ed ero sempre io a guidare, in seguito sono dovuta diventare dipendente dagli altri ma ora che ho ripreso la macchina è tutta un’altra cosa e mi sento più autonoma”;
L’incidente ti ha fatto perdere qualcosa ma cosa ti ha fatto trovare?
“Mi ha fatto capire quanto amore ho intorno, ho potuto confermare a me stessa di essere una persona forte e mi ha dato la possibilità di partecipare alle Olimpiadi”;
Molti ragazzi al giorno d’oggi si perdono e non riescono ad apprezzare la vita, cosa diresti loro?
“A questi ragazzi direi di volersi bene, la vita è una sola e va apprezzata qualsiasi cosa accada, senza compiangersi. Molte persone mi hanno scritto in privato ringraziandomi per aver alleviato molti dei loro problemi con il mio esempio, se quello che mi è successo è servito a questo, allora ne sono felice”;
Cosa stai provando e cosa ti aspetti dalla partecipazione alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016?
“Ancora faccio fatica a crederci, il solo arrivarci è un sogno che non si può descrivere e sta a significare che tutti i sacrifici fatti in quattro anni di allenamento hanno avuto un senso! Tutti gli atleti possono gareggiare ma solo in pochi raggiungono questo grande traguardo. Rappresentare l’Italia è una grande responsabilità ma al tempo stesso mi procura una gioia smisurata. Anche se il solo parteciparvi è una grande conquista, mi auguro comunque di riuscire a salire sul podio e di fare sempre meglio degli altri”;
Cos’è la felicità?
“Sorridere tutto il giorno, apprezzare la vita e tutto quello che ci circonda, le persone che ci amano e la quotidianità delle piccole cose; non aspettarsi mai troppo perché altrimenti ci si condanna ad essere degli infelici”.
