“La nostra Associazione ha presentato un esposto penale ai Carabinieri del N.O.E. (Nucleo Operativo Ecologico) chiedendo che i militari vengano a verificare: lo stato delle falde idriche intorno alla discarica di Albano; qualità e quantità dei rifiuti in arrivo da Roma, che appaiono trattati male e non stabilizzati; la irregolarità delle due volture che garantiscono il riavvio del sito, su cui grava una interdittiva antimafia definitiva. L’esposto è stato inviato anche, per conoscenza, a vari Ministeri: Transizione Ecologica, Giustizia, Difesa, Interno, etc.
Purtroppo siamo a constatare che l’ARPA LAZIO (Agenzia Regionale di Protezione Ambientale) che dovrebbe controllare lo stato delle falde acquifere e la qualità/quantità di rifiuti in arrivo ad Albano da Roma è completamente latitante, esattamente come l’Ufficio Rifiuti Lazio, guidato dal dottor Vito Consoli, e come i 10 Sindaci di bacino, che non fanno sentire a dovere la propria voce, tranne qualche sporadico passaggio (poco incisivo) davanti ai cancelli.
“. Lo rende noto l’Associazione Salute Ambiente Albano