Udc Monte Compatri su aggressione alla Metro C di Pantano

“È inammissibile,” ha dichiarato Quaranta, dopo avere incontrato ieri i carabinieri di Colonna, “che questa porzione di Monte Compatri finisca costantemente nelle cronache violente dei giornali. La politica degli spot e l'assenza di interventi concreti non risolvono il problema dell'insicurezza in questo angolo del mondo, dimenticato da tutti.”

0
92

Dopo l’ennesimo tentativo di aggressione avvenuto lunedì scorso nei pressi del capolinea della Metro C di Monte Compatri Pantano, l’Unione di Centro (UdC) si fa portavoce di un grido di allerta per la sicurezza dei cittadini. Il coordinatore del partito, Claudio Quaranta, ha espresso la sua indignazione in merito alla situazione di crescente insicurezza in questa zona del paese.

“È inammissibile,” ha dichiarato Quaranta, dopo avere incontrato ieri i carabinieri di Colonna, “che questa porzione di Monte Compatri finisca costantemente nelle cronache violente dei giornali. La politica degli spot e l’assenza di interventi concreti non risolvono il problema dell’insicurezza in questo angolo del mondo, dimenticato da tutti.”

Quaranta ha diretto le sue critiche all’amministrazione comunale, accusandola di sottovalutare seriamente le problematiche che affliggono l’area. “Da anni, come cittadini, come comitati di quartiere e ora come partito, chiediamo un presidio fisso di polizia per garantire ai numerosi viaggiatori una sicurezza reale e tangibile. I nostri appelli sono stati ignorati, mentre la situazione continua a deteriorarsi.”

Il coordinatore ha poi ricordato l’atroce omicidio di Ivan Alexandru, barbaramente ucciso a gennaio nella stazione di Monte Compatri Pantano. “Dopo quel tragico evento, i riflettori si sono spenti rapidamente e, oltre a un paio di telecamere di sorveglianza, non è stato adottato nessun intervento concreto. Questa inattività è inaccettabile,” ha ribadito Quaranta.

23 Novembre – Ieri pomeriggio, i Carabinieri di Colonna hanno ascoltato il nostro coordinatore UdC, circolo Don Luigi Sturzo, Claudio Quaranta, in merito al grave tentativo di violenza subito da una minorenne presso il capolinea della Metro C di Monte Compatri Pantano.

È inaccettabile che, di fronte ad un episodio così serio, ci sia chi si permetta di parlare di “sterile propaganda”, di “allarmismo tra la cittadinanza” e di “onorabilità della denuncia” come se il rischio di violenza non fosse un problema concreto ed urgente da affrontare.
Tali dichiarazioni, formano solo il tentativo di sminuire la gravità della situazione, infangando chi ha rischiato di subire una violenza ed il tutto a pochi giorni dalla giornata mondiale Contro la violenza sulle Donne.

Non possiamo tollerare un simile atteggiamento da parte di chi, con le proprie parole, sembra disinteressarsi della sicurezza dei cittadini.

La nostra posizione è chiara: chiediamo con forza il sostegno e la collaborazione di tutte le Forze di Polizia per garantire la sicurezza in un territorio che, evidentemente, non può essere trascurato.

È evidente che la nostra responsabilità ci porta ad agire concretamente, mentre il sindaco attuale, il solito “posatore da selfie”, continua a pontificare dal suo pulpito, esprimendo “disappunto” senza mai affrontare le problematiche reali con decisione.

La differenza tra noi e l’amministrazione comunale attuale è proprio in questo: noi ci preoccupiamo delle questioni concrete e della sicurezza dei nostri cittadini, mentre il sindaco sembra preferire la passerella all’azione risolutiva.

Monte Compatri merita di più e noi ci impegneremo affinché la voce dei cittadini venga ascoltata e rispettata”. Lo dichiara l’Udc di Monte Compatri