“Urbanistica Partecipata Monte Porzio Catone: “I NUOVI BENEFATTORI, ossia come improvvisarsi difensori ambientali e amministratori illuminati”.
Apprendiamo con “molta soddisfazione” che l’Amministrazione ha “fatto tesoro” delle nostre osservazioni e lavori in sintonia con le forze di opposizione. Talmente in sintonia che “dimentica” di convocare le Commissioni consiliari per discutere di attuazione dei Programmi Integrati e dei Piani di intervento (finalmente) sulla edilizia popolare. Gli slogan funzionano sempre. Soprattutto sulla cittadinanza che non viene mai coinvolta direttamente nelle decisioni che la interessano da vicino. E vanno bene per i fan plaudenti sui social. Ma andiamo per ordine. La questione di “difesa” del suolo, alias i terreni destinati alla cosiddetta “edilizia popolare”. Si tratta dell’Area ex 167 in Valle Formale, questione complicatissima. Bene, finalmente si è arrivati quantomeno ad una posizione. Da verificare però se fa parte di un altro gioco: quello delle sparizioniapparizioni. Non è che la cubatura soppressa compare in altri Piani come superficie di suolo da concedere a privati per esigenze “residenziali”? Venendo alla questione Programmi Integrati e nuovo Polo scolastico, sono da segnalare diverse anomalie, anche dal punto di vista di rispetto dei ruoli all’interno del governo comunale. La prima riguarda proprio il mancato coinvolgimento delle Commissioni consiliari preposte. A tal scopo si menziona il Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), dove è chiaramente definito il ruolo delle le Commissioni come forme di garanzia e di partecipazione al governo della città. Lo stesso Statuto del Consiglio Comunale individua nelle Commissioni le sedi appropriate per analizzare “metodi, procedimenti e termini dello svolgimento dei lavori: con garanzia, per il singolo o le collettività̀ coinvolti direttamente nel procedimento, di esprimere le proprie ragioni tempestivamente”. Tutto quanto sopra esposto non è stato rispettato. Venendo ora alla fattibilità tecnico-economica per la realizzazione di un polo scolastico unico in località Pilozzo (DGC n.99 del 24/11/2020 e relativi allegati), è indubbia la valenza di realizzare per la città di Monte Porzio Catone un “polo scolastico unico”. Ma non c’è nessuno scoop, visto che già nel 2018, con atto di Giunta Comunale, veniva approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione di un polo scolastico in Località Romoli, in un’area destinata per tale finalità dal PRG. Che c’entra, oggi, l’Area Pilozzo? Si individua come nuova area per la realizzazione del Polo Scolastico l’area Pilozzo, guarda caso, che viene ritenuta più idonea. Guarda caso, perché si ritrova il polo scolastico nella Delibera n. 70/2020 con la proposta da parte dei privati del Piano Integrato “Pilozzo”. Nella Delibera viene espressamente detto che il Piano “Pilozzo” “(…) soddisfa l’interesse pubblico in quanto: andrebbe a dotare l’Amministrazione Comunale di una nuova area sulla quale realizzare l’agognato Polo Scolastico Unico,(…). E ciò perché l’area individuata dal vigente PRG cade su di un’area (Romoli, appunto) che per essere fruibile necessiterebbe della realizzazione di viabilità per oltre 1.500.000,00 € e altro ancora … Sembrerebbe fatta, quindi. L’Urbanistica contrattata (leggi “Piani Integrati”) soddisferebbe pienamente i bisogni della comunità. Concedendo a privati (grazie ad una “piccola e innocua” variazione al PRG) la possibilità di realizzare nuovi edifici residenziali, i cittadini potranno beneficiare di opere e servizi. No non è così!! Proprio il Polo Scolastico Unico è a carico del Comune.
Nella nuova Delibera si dice che:
· il progetto costa complessivamente oltre 11 milioni di euro;
· da un’analisi costi-benefici, è meglio realizzarne uno nuovo anziché intervenire su quelli vecchi (con una differenza tra le due stime di 3 milioni di euro, che non ci sembra una cifra di poco
conto);
· che parte delle risorse per la realizzazione sono vincolate all’esito della graduatoria presso la Regione Lazio riguardo ai finanziamenti per l’edilizia scolastica;
· la realizzazione di un polo scolastico in Località Pilozzo interessa terreni di proprietà privata, quindi da espropriare (…);
· che esiste in bilancio comunale un “tesoretto” di oltre 4 milioni di euro da destinare interamente al progetto.
Peccato che nel “Piano Integrato Pilozzo” non si fa alcuna menzione riguardo all’esproprio di terreni, anzi nella “contrattazione” con i privati si dichiara espressamente (riferendosi proprio alle particelle interessate, ossia la 265, 264 e 266): “per i seguenti terreni se ne propone l’acquisto e la successiva cessione a titolo gratuito all’amministrazione Comunale”.
Nella Relazione tecnica, allegato fondamentale alla Delibera stessa, si legge invece che l’Amministrazione prevede:
· di non cofinanziare l’intervento per incapacità di risorse dovute al dissesto finanziario;
· le successive fasi di progettazione saranno di tipo partecipato.
Diciamo come stanno le cose realmente. Il Polo scolastico in località Pilozzo, ricordiamolo ancora, è uno dei “benefici” per la comunità, che i “benefattori” privati hanno posto sul piatto in cambio, non dimentichiamolo mai, delle gravi deturpazioni che subirà il territorio con l’attuazione del programma integrato. Lo specchio per le allodole, di questa amministrazione in continua propaganda elettorale, è quello di dare un’ampia eco ai cosiddetti benefici, senza ricordare che il prezzo da pagare è quello, altissimo, di nuovi, tanti insediamenti residenziali, che graveranno su un territorio già saturo. La realizzazione del polo scolastico sarà, come detto, a carico del Comune, che dovrà trovare i fondi, su un’area che viene offerta dai privati. Con l’aggravante che non si può pensare di collocare un polo scolastico su un’arteria di intenso traffico, a ridosso di un casello autostradale.
A questo punto molteplici sono le domande, per cui intendiamo anche avviare un sondaggio pubblico on line e un incontro via streaming con ospiti tra cittadini, esperti e figure di diversa appartenenza politica per assicurare ampio rispetto tra le varie opinioni.
Per quanto concerne invece l’inosservanza degli articoli del TUEL e dello Statuto del Consiglio Comunale, il Gruppo di minoranza RdBC ha presentato formale segnalazione al Presidente del Consiglio Comunale stesso. Nella comunicazione si esprime che “… anche la minoranza consiliare venga messa in condizione di conoscere in anticipo i contenuti di argomenti di particolare rilevanza per il territorio e per la popolazione rispetto ai relativi deliberati di Giunta”. Lo dichiara Urbanistica Partecipata Monte Porzio Catone: Associazione “Ripartiamo dai Beni Comuni”, Associazione “Punto&Basta”, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle.