Simone Carabella, verso coalizione no inc al comune di Albano

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Simone Carabella
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A due anni dal rinnovo dell’amministrazione comunale di Albano Laziale iniziano a scaldare i motori i pretendenti alla poltrona di Primo Cittadino a Palazzo Savelli. Se l’area civica (Il Cigno ed Area Democratica in particolare), pare aver intrapreso un percorso federativo infatti, i movimenti che si raccolgono attorno alla battaglia contro l’inceneritore paiono seriamente intenzionati a tradurre il loro pluriennale impegno sulle tematiche ambientali, in una più diretta scesa, o salita, fate voi, in campo. Il Movimento Cinque Stelle, i Comitati No-Inc e parti della sinistra, di Rifondazione Comunista e di quella che è stata la Federazione della Sinistra ad Albano, potrebbero essere interessati ad una coalizione che, per la prima volta, si staccherebbe, da sinistra, dalla tradizionale alleanza di centrosinistra oggi al governo. Se infatti le fratture a sinistra sono sempre state all’ordine del giorno sul piano nazionale, ben più difficilmente le divisioni si sono tradotte a livello locale, in coalizioni e candidature alternative ed in competizione tra loro. Un fatto nuovo dunque, che porterebbe Albano ad essere singolare laboratorio politico. L’operazione sembra avere la strada spianata, almeno sulla carta, se si guardano i programmi e le comuni battaglie dei soggetti in campo: la contrarietà all’inceneritore ed una fortissima polemica verso l’attuale amministrazione Marini, anche da settori che siedono in consiglio comunale che, anche se mai apertamente con un voto in aula, si sono mostrati assai battaglieri con il centrosinistra e persino all’interno dei loro stessi partiti: basti ricordare le fibrillazioni all’interno della Federazione della Sinistra di Albano, scaturite nelle dimissioni del segretario cittadino Adolfo Di Balsamo, messo in discussione da una parte del partito, la medesima che manifestava insofferenza verso il Sindaco in carica e la linea lealista. Non mancherebbero però numerosi scogli da superare prima di porsi ai nastri di partenza della competizione elettorale per i No-Inc: la prima è il rapporto che essi vorranno instaurare con il Movimento Cinque Stelle di Albano. I pentastellati che oggi si muovono all’interno del movimento anti discarica, per quanto riguarda la presentazione alle elezioni hanno delle stringenti regole interne che non prevedono la possibilità per le liste a cinque stelle, di sottoscrivere alcuna alleanza politica con alcun soggetto che non sia il M5S stesso. Paradossalmente i militanti a cinque stelle sono ad oggi detentori di un nutrito pacchetto di consensi ma fanno fatica a metterlo realmente a frutto nel mercato elettorale, in una strategia che li porti al governo della città: “o governiamo da soli o niente”, è il mantra che da Beppe Grillo sino alla periferia ripetono i dirigenti ed eletti. Esiste l’ipotesi che tutti i soggetti interessati ad una coalizione rosso-verde nell’antica Albalonga aderiscano tout court al M5S e nella sua lista si candidino. Ciò non è da escludere, ma al momento pare improbabile, sia per la quantità che per l’eterogeneità politica dei protagonisti dell’avventura in esame. Altra possibilità sarebbe quella di varare un listone civico rosso-stellato, in cui i militanti di Grillo rinuncerebbero alla presentazione di una propria lista autonoma per aderire ad un progetto più ampio, contribuendo con propri candidati al consiglio comunale, e magari con un richiamo grafico all’interno del logo che simboleggi il sostegno del Movimento Cinque Stelle. Apparentemente questo sarebbe il percorso più praticabile, ma per i grillini i rischi di restare fuori dal consiglio comunale sarebbero altissimi: la quantità di preferenze personali dei militanti a cinque stelle infatti, essendo il loro un movimento di opinione, non è mai stata sin qui un punto di forza, pertanto la cannibalizzazione da parte di altri esponenti politici assai più sperimentati nella raccolta personale del consenso sul territorio di Albano sarebbe assicurata. la seconda questione che la nuova alleanza politica in embrione ad Albano dovrà sciogliere è quella della propria identità politica. La battaglia contro l’inceneritore è una tipica questione che caratterizzerebbe l’anima di una coalizione civica, ma l’impronta che sin qui il movimento e gli aderenti al progetto politico hanno è, senza infingimenti e fumisterie, marcatamente di sinistra. La quasi totalità di chi sta guidando questo processo politico ha una cultura politica di sinistra o di estrema sinistra, sia all’interno che all’esterno dei partiti tradizionali. Come poter far percepire ai cittadini che questa proposta politica travalica i tradizionali schieramenti ideologici? Ammesso che lo si voglia fare, l’impresa sarà ardua, ma allo stesso tempo ingolosirebbe molti, data l’attuale disaffezione per gli schieramenti tradizionali e la popolarità della battaglia contro l’inceneritore, sia tra gli elettori del centrodestra che del centrosinistra. Altra questione non secondaria, ancorchè poco romantica, sarebbe quella dei finanziamenti dell’impresa suddetta, da dove e soprattutto da chi verrebbero i fondi per allestire una macchina organizzativa ed elettorale che possa sul serio insidiare i tradizionali schieramenti? Su questo ad oggi ancora non si possono fare supposizioni, tranne quella che, con il solo autofinanziamento dei militanti, le sottoscrizioni e le varie donazioni volontarie dei singoli, non si va lontano. Ultima ma non per importanza, situazione da chiarire è quella del volto che incarni la sfida: il candidato Sindaco. Forse questa è la più semplice e, implicitamente,  tra le riserve già sciolte. Simone Carabella, ex dirigente del Partito Democratico di Albano, già candidato nella lista Pd nel 2005, risultando primo dei non eletti, di un soffio, è il più accreditato a ricoprire questo ruolo. Uscito dal Pd proprio in polemica con l’amministrazione di Albano dopo essere stato responsabile del Forum Ambiente di Albano ed Ardea, Carabella si sta caratterizzando con crescente visibilità, come punta di lancia dei rosso-stellati di Albano. Tra i suoi sponsor sui social network si notano anche degli insospettabili quali l’ex Presidente del Consiglio Comunale di Forza Italia nel primo quinquennio Mattei, Raffaele Esposito, il quale ha lanciato tempo fa su facebook un sondaggio che poneva all’attenzione dei navigatori la figura di Carabella quale candidato Sindaco. Una boutade o una reale convinzione? Non è dato sapere, ma le simpatie che il giovane ex democratico riscuote tra gli internauti più attivi del centrodestra non sono così sporadiche come si possa pensare. Non da trascurare a tal proposito, come la coalizione rosso-stellata potrebbe essere una valvola di sfogo per parti di elettorato di centrodestra, le quali, se perdurassero le divisioni nel loro schieramento, potrebbero valutare l’ipotesi di votare Carabella ed i suoi. La prossima sfida elettorale per il comune di Albano si annuncia quantomai incerta e da seguire. Alcuni banchi di prova potrebbero presentarsi nelle consultazioni amministrative in alcune realtà dei Castelli Romani che anticipano la scadenza elettorale di Albano Laziale.