Incontro su Bullismo e Cyberbullismo a Marino

L’Associazione Prassi e Ricerca partner nel Progetto La Nostra Buona Stella organizza un incontro su Bullismo e Cyberbullismo venerdì 21 gennaio a Marino

0
793
bullismo_cyberbullismo_marino
Bullismo e Cyberbullismo, convegno a Marino il 21 gennaio 2020

Per il Ciclo di Seminari Territoriali “Costruiamo Comunità Connesse” l’Associazione Prassi e Ricerca partner nel Progetto La Nostra Buona Stella organizza un incontro su Bullismo e Cyberbullismo martedì 21 gennaio  dalle 10 alle 10:30 presso l’aula magna del liceo artistico P. Mercuri di Corso Vittoria Colonna 53 a Marino

Interverranno:

Salvatore Montesano, Dirigente IIS Amari-Mercuri

Carlo Colizza, Sindaco del Comune di Marino

Barbara Cerro, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Marino

Alfredo Bertini, Dirigente Sicurezza Urbana del Comune di Marino

Giacinto Froggio, Docente Università Salesiana

Roberto Antonelli, Comandante Polizia Locale del Comune di Ciampino

Elisa Becce, Docente Liceo Artistico P. Mercuri

Valentina Violo, Docente IIS Amari-Mercuri

Angela Casaregola, Presidente Associazione Arianna Onlus

Antonella Panetta, Presidente Cooperativa Sociale Onlus Prassi e Ricerca

Ass. Genitori, Insegnanti, Adolescenti, Servizi Sociali e la Rete del Terzo Settore

L’attività è inserita nel più ampio progetto denominato “LA NOSTRA BUONA STELLA. Diritto alla crescita: costruiamo il nostro futuro”, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che ha come obiettivo generale il contrasto alla dispersione scolastica e all’abbandono costruendo la comunità educante formata da enti pubblici e privati che prevenga e si prenda carico delle situazioni di disagio nel sistema educativo territoriale.

IL FENOMENO DEL CYBERBULLISMO: CHE COS’È

Per conoscere, cercare di comprendere ed affrontare questo fenomeno l’Associazione Prassi e Ricerca, partner nel Progetto “La Nostra Buona Stella”, all’interno del Ciclo di Seminari Territoriali “Costruiamo Comunità Connesse” ha organizzato un convegno di approfondimento per la mattinata di martedì 21 gennaio presso l’aula magna del Liceo Artistico P. Mercuri di Corso Vittoria Colonna 53 – Marino.Tra i relatori il Sindaco del Comune di Marino, Carlo Colizza, l’Assessore alle Politiche Sociali Barbara Cerro, il Dirigente della Sicurezza Urbana Alfredo Bertini ed il Comandante della Polizia locale di Ciampino, Roberto Antonelli oltre al professor Giacinto Froggio, docente al Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione dell’Università Salesiana, il dirigente dell’ IIS Amari Mercuri Salvatore Montesano e i docenti Valentina Violo ed Elisa Becce oltre all’Associazione Genitori, Insegnanti, Adolescenti, Servizi Sociali e la Rete del Terzo Settore. 2015 … il MIUR lancia un segnale forte contro bullismo e di cyberbullismo. Pubblica, infatti le “Linee di Orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo”, documento inviato a tutte le scuole italiane. Nel documento si rimarca istituzionalmente la necessità di educare gli studenti a un uso corretto e consapevole della rete e delle comunità virtuali in cui si sviluppano e realizzano atti di cyberbullismo. Nel documento, inoltre, massima importanza viene posta agli interventi attuati dalle scuole, attraverso azioni rivolte agli studenti e alle loro famiglie ed a tutta la Comunità Educante. Ma per affrontare e risolvere un fenomeno così problematico e complesso occorre conoscerne i contorni precisi e i numeri aggiornati, così da poter prendere delle decisioni non tanto sulla spinta dell’onda emotiva suscitata dai sempre più frequenti episodi di abusi quanto su una solida base di informazioni. Secondo Telefono Azzurro nell’anno 2017in Italia c’è stato in media almeno un caso di bullismo al giorno. Le segnalazioni al 46% provengono dal Nord Italia, seguono il Sud e le Isole con il 31% e il Centro con il 23%. Sempre Telefono Azzurro ha realizzato un dossier (“Spett-attori del web”) costruito su una ricerca effettuata insieme a Doxa Kids, sul comportamento di utilizzo di piattaforme e device tecnologici da parte dei 12-18enni. Il 72% degli intervistati vede nella diffusione di foto intime e video a sfondo sessuale la propria maggiore paura. Uno su quattro teme di essere ricattato per la pubblicazione di questo genere di contenuti su un social network e più della metà degli adolescenti (59%) racconta di esperienze spiacevoli e negative durante una diretta streaming. Fra gli psicologi è abbastanza consolidata l’idea che il cyberbullismo sia “una nuova forma di devianza giovanile, basata sull’utilizzo di internet o del cellulare come armi di violenza o di offesa tra i pari”, con caratteristiche proprie che lo differenziano dal bullismo tradizionale, tra le quali, in particolare, l’intenzionalità, la ripetitività e lo squilibrio di potere, oltre a – da ultimo – l’anonimato e la diffusione pubblica delle informazioni. Secondo il nostro Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, “il cyberbullismo definisce un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, mms, foto, video, email, chat rooms, istant messaging, siti web, telefonate), il cui obiettivo e quello di provocare danni ad un coetaneo incapace di difendersi”. Anche il Parlamento, con la legge 29 maggio 2017, n. 71 cerca di definire il fenomeno come: “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”. Quindi con il termine cyberbullismo si indica una tipologia di bullismo perpetrato tramite le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e, più in generale, attraverso la rete Internet. Rispetto al bullismo tradizionale, il cyberbullismo è caratterizzato da una serie di precondizioni specifiche dovute alla natura “virtuale” in cui si realizza. Luoghi virtuali come chat, social network e messaggi costituiscono spazi in cui è possibile operare in totale anonimato ed in assenza di limiti spazio-temporali. Mentre il bullismo “tradizionale” è sempre circoscritto all’interno di una o più aree fisiche, il cyberbullismo no; si realizza ogni volta che si collega al mezzo elettronico utilizzato dal cyberbullo. Il cyberbullismo, inoltre, deresponsabilizza il singolo dando Internet la possibilità di essere “un’altra persona”. Centrale continua quindi ad essere l’attività di prevenzione con azioni di informazione e sensibilizzazione ma un ruolo determinante nella prevenzione del fenomeno è svolto dalle attività di formazione e di educazione ad un corretto uso della rete e alla sensibilizzazione sui rischi connessi alla navigazione in internet specificamente rivolte non solo ai ragazzi, ma anche ai loro genitori. E proprio per il ruolo centrale loro affidato dalla legge, importantissima rimane l’attività di formazione dei docenti. Una seconda linea di azione viene individuata nella protezione delle vittime e, quindi, vengono ritenuti assai preziosi gli “sportelli” fisici e virtuali che consentono a queste di segnalare il proprio caso e, sostanzialmente, di “chiedere aiuto”. Il progetto “LA NOSTRA BUONA STELLA. Diritto alla crescita: costruiamo il nostro futuro” si propone di realizzare un insieme di azioni coordinate tra istituzioni locali, scuole, terzo settore e associazionismo per costruire un modello integrato di welfare community sul territorio dei Castelli romani per costruire una proposta educativa integrata, con al centro l’istituzione scolastica, che, assistita ed integrata dalle energie e dalle professionalità dei soggetti coinvolti, possa arginare i fenomeni di dispersione legati alla condizione personale e/o famigliare degli studenti e offrire una reale opportunità di crescita a tutto il sistema educativo territoriale e ai suoi destinatari.

Partner del progetto sono:

l’Associazione Arianna Onlus capo progetto

Regione Lazio;

Comune di Albano Laziale;

Comune di Castel Gandolfo;

Comune di Marino;

CNR – Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali;

Scuola Media Statale Umberto Nobile;

Istituto Comprensivo Antonio Gramsci;

Istituto Comprensivo Primo Levi;

Istituto Comprensivo Santa Maria delle Mole;

Istituto d’Istruzione Superiore “Via Romana 11/13”;

Impresa Sociale Borghi Artistici;

Centro di ricerche e studi sui problemi del lavoro dell’economia e dello sviluppo – CLES srl;

CRIF Centro di Ricerca sull’Indagine Filosofica;

Gnosis Cooperativa Sociale Onlus;

Fondazione Il Campo dell’Arte;

Associazione di Promozione Sociale Il Colle Incantato;

Marino Aperta Onlus;

Cooperativa Sociale Prassi e Ricerca Onlus;

Punto a capo Onlus.

SOS Teniamo Famiglia Onlus;

Si è svolto, per il Ciclo di Seminari Territoriali “Costruiamo Comunità Connesse” dell’Associazione Prassi e Ricerca partner nel Progetto La Nostra Buona Stella, nell’aula magna del Liceo Artistico P. MERCURI di Marino l’incontro su: BULLISMO E CYBERBULLISMO. Riflessioni sul fenomeno con i giovani e la Comunità Educante

convegno_bullismo_cyberbullismo_marino
Convegno Bullismo e Cyberbullismo a Marino

21 gennaio h.16:15 – Si è svolto oggi, martedì 21 gennaio, nel Liceo Artistico P. Mercuri di Marino, un convegno di approfondimento su Bullismo e Cyberbullismo. Circa 70 alunni della 1°A, 1° B e 1° C hanno partecipato all’incontro per conoscere, cercare di comprendere ed affrontare questo fenomeno che ormai pervade i rapporti tra i giovani. L’Associazione Prassi e Ricerca, partner nel Progetto “La Nostra Buona Stella”, all’interno del Ciclo di Seminari Territoriali “Costruiamo Comunità Connesse” ha coinvolto rappresentanti istituzionali, insegnanti, genitori ed Enti del Terzo Settore ma, soprattutto, grazie a un intervento di Comunicazione/Azione realizzato dal Comandante della Polizia Locale di Ciampino e da alcuni suoi agenti, i ragazzi. Studenti che sono diventati parte attiva e non semplici uditori. La mattinata, coordinata dalle professoresse Elisa Becce e Valentina Violo, si è aperta con i saluti da parte del Preside, Salvatore Montesano, intervenuto ponendo particolare enfasi su come un evento, uno scherzo, un episodio singolo di bullismo mentre “prima” era limitato nel tempo e nel luogo, adesso, con l’uso distorto dei social media, è amplificato all’infinito. Sempre per il dirigente scolastico il “bullo” esercita una leadership negativa che colpisce il debole, il diverso – debole per eccellenza – e così colpisce anche i principi di civile convivenza su cui si basa la nostra civiltà. Tra i relatori l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Marino, Barbara Cerro, che ha aperto il suo intervento sottolineando l’impegno profuso dall’Amministrazione contro tutti i fenomeni di devianza, compreso il bullismo. Bullismo che è sempre esistito in varie misure ma che prima dell’avvento dei social media era un fenomeno circoscritto in uno spazio fisico e temporale mentre ora è senza confini e senza tempo. L’assessore ha concluso il suo intervento ricordando e sottolineando come nelle scuole gli sportelli d’ascolto siano funzionanti ed aperti anche alle famiglie, visto che dietro atti di bullismo spesso si nascondano problemi profondi per chi li compie. La presidente dell’Associazione Arianna, capoprogetto ne “La Nostra Buona Stella” e la dottoressa Angela Panetta organizzatrice della serie di Seminari hanno ringraziato tutti gli intervenuti sottolineando, come gesto assolutamente positivo, l’applauso che ha accolto gli agenti della polizia locale al loro ingresso in sala e sottolineato come dietro i fenomeni di bullismo siano un modo primitivo e superficiale di affrontare i momenti di cambiamento e e di trasmettere rabbia, paure, delusioni. Alfredo Bertini, dirigente della Sicurezza Urbana del Comune di Marino ha iniziato il suo intervento coinvolgendo subito gli studenti – “siete voi i protagonisti di questi eventi” il suo incipit – ottenendo un immediato coinvolgimento personale dei ragazzi che, in risposta ad una sua domanda, hanno avuto il coraggio di confermare come talvolta abbiano subito o visto atti di bullismo. “I bulli – ha continuato il Comandante – sono sempre esistiti, talvolta parliamo di cose, avvenimenti che reputiamo distanti ma che in realtà sono tra noi. Ma ricordiamo che speso i bulli lo sono per paura. Paura di restare soli, di non essere accettati”. Bertini ha poi spostato il discorso sul cyberbullismo esaltando un dato paradossale. I giovani toccano, aprono, interreagiscono con il proprio cellulare oltre 2600 volte al giorno, addirittura il 26% delle persone lo utilizzano oltre 7 ore al giorno. Questa ossessione è la rappresentazione fisica della grande fobia dei millennials, la paura di restare isolati. Partendo da questi dati il Comandante ha invitato tutti ad un uso maggiormente consapevole degli strumenti informatici sottolineando come il mondo dei cellulari non sia un mondo reale e soprattutto come nel virtuale non esista fine. Ogni messaggio, ogni foto, ogni emoticon vengono archiviati e conservati. Per sempre. Il professor Giacinto Froggio, docente al Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione dell’Università Salesiana, dopo un excursus sulla figura del bullo e sulla sua classificazione negli studi sociologici, ha rimarcato i rischi che corre il bullo evidenziando come circa il 20% di coloro che da studenti compivano azioni di bullismo siano diventati delinquenti abituali. Ovviamente non è l’azione che porta a diventare delinquenti quanto il fatto che il bullo tendenzialmente ha una scarsa empatia con il prossimo, problemi emotivi, dimostra una forte immaturità cognitiva ed è poco cresciuto sotto un profilo morale. Generalmente è impulsivo e con scarso controllo, ha una visione molto opportunistica dei rapporti che instaura e ad alti livelli di aggressività corrisponde un debole attaccamento per la famiglia, la scuola e rispetto delle regole unito ad una sostanziale incapacità di anticipare le conseguenze del proprio comportamento. La giornata è stata chiusa da Roberto Antonelli, comandante della Polizia Locale del Comune di Ciampino che ha commentato l’ottimo lavoro che stanno realizzando le scuole dei Castelli di concerto con la Polizia Locale, “Polizia di vicinanza” l’ha definita, che stanno lavorando di concerto per velocizzare il cambiamento di approccio culturale al problema, sia verso i giovani che verso le famiglie e dopo aver raccontato la sua personale esperienza di contrasto al bullismo nelle scuole che nasce nel 2006 all’istituto Umberto Nobile, e di come l’insorgenza del fenomeno si sia assolutamente abbassata arrivando a esistere già a partire dai 10, 11 anni contro i 14, 16 del 2006. La giornata si è poi conclusa con una improvvisazione di azioni e reazioni al bullismo, che poi si evolve in cyberbullismo, realizzata dagli alunni di tre prime classi coordinati e gestiti dagli agenti della Polizia Locale. L’attività è inserita nel più ampio progetto denominato “LA NOSTRA BUONA STELLA. Diritto alla crescita: costruiamo il nostro futuro”, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che ha come obiettivo generale il contrasto alla dispersione scolastica e all’abbandono costruendo la comunità educante formata da enti pubblici e privati che prevenga e si prenda carico delle situazioni di disagio nel sistema educativo territoriale.

BULLISMO E CYBERBULLISMO

Riflessione sul fenomeno con i giovani e la comunità educante.

C

bullismo_cyberbullismo
Bullismo e Cyberbullismo

30 gennaio h.19:55 – Martedì 21 Gennaio alle ore 10:00 presso il Liceo Artistico dell’IIS Amari-Mercuri di Marino si è tenuto un convegno sul bullismo e cyberbullismo, realizzato per il progetto contro la povertà educativa denominato “La Nostra Buona Stella”. Questo evento nello specifico è stato organizzato dalla cooperativa sociale “Prassi e Ricerca”  uno dei soggetti promotori del progetto, presenti la referente Angela Casaregola capofila progettuale e la Presidente della cooperativa sociale Onlus “Prassi e ricerca” Antonella Panetta. Ha aperto i lavori il Dirigente scolastico Salvatore Montesano che ha dichiarato l’importanza del progetto perché tutti i fenomeni di bullismo e cyberbullismo interessano soprattutto le scuole e soprattutto  nel primo biennio, dove questo fenomeno è più presente. Successivamente è intervenuta l’Assessore alle Politiche Sociali Barbara Cerro del Comune di Marino che ha sottolineato la necessità di informare i ragazzi su questo fenomeno che da bullismo, come avveniva nel passato nelle scuole, si è trasformato attraverso l’uso della rete in internet da parte dei ragazzi, in cyberbullismo. La sottolineatura dell’Assessore è andata proprio sul fatto che il cyberbullismo è un fenomeno oramai non più legato ad una fase temporale limitata in un luogo fisico ma, rimanendo in rete diventa virale e perenne perdendo così la dimensione limitata dello spazio e del tempo; per questa ragione il fenomeno diventa ancor più persecutorio sul piano psicologico nei confronti di chi ne è vittima. Ha anche sottolineato che il lavoro di sensibilizzazione va esteso anche al cosiddetto soggetto “bullo” perché anche esso è portatore di problematiche, in quanto il bullo nel suo background porta con sè una serie di violenze o di situazioni familiari compromesse che lo hanno in qualche modo segnato e che sfocia in un atteggiamento aggressivo nei confronti di coetanei piu fragili.  Una situazione frequente nei ragazzi, è quella di cercare di aggregarsi al bullo perché il gruppo, fungendo da branco, genera una sensazione di copertura e di potenza. Fondamentale quindi, grazie anche all’aiuto delle scuole, è quella di far comprendere ai ragazzi le diverse sfaccettature di questa tendenza culturale violenta, per non cadere nella trappola fatta di aggressioni e persecuzioni. L’intervento del Dirigente e Comandante della Polizia Locale del Comune di Marino dott. Alfredo Bertini, invece ha cercato di stimolare i ragazzi nel raccontarsi, nel capire come risolvere queste situazioni, pesanti per tutto il gruppo classe e non solo per chi è coinvolto, cercando attraverso i racconti degli studenti di capire se nelle classi erano presenti situazioni simili. Il Dirigente della sicurezza urbana di Marino ha concluso informando gli studenti come l’uso del telefono cellulare può in queste situazioni trasformarsi da strumento di aiuto a mezzo di diffusione perversa, perché i ragazzi non si rendono conto di essere costantemente controllati e tracciabili. L’utilizzo del cellulare in modo incauto può far scattare dalle azioni penali da parte della Polizia Postale se si dovessero riscontrare diffusioni non autorizzate di immagini. Successivamente è intervenuto il Docente dell’Università Salesiana Giacinto Froggio che, attraverso la proiezione di slide, ha esposto tutte le tipologie di bullismo e cyberbullismo che esistono in letteratura psicologica, spiegando chi è il bullo, chi sono gli aggregati del bullo e tutti gli attori di queste pericolose dinamiche che si vengono a creare. Dopo questa prima parte informativa è seguita quella esperienziale, che ha coinvolto i ragazzi delle tre sezioni delle prime classi del Liceo Artistico. La sperimentazione del Comandante della Polizia Locale di Ciampino Roberto Antonelli, insieme ad altri cinque colleghi, specificatamente formati su questo tematica, è consistita nel formare dei gruppi con le diverse classi presenti; ogni due poliziotti avevano a disposizione un gruppo di ragazzi con i quali hanno condotto giochi di ruolo tra il bullo e la vittima. Dopo circa quaranta minuti di sperimentazione, ogni gruppo ha rappresentato davanti al pubblico presente, le storie simulate leggendo delle considerazioni scritte. L’obiettivo è stato quello di elaborare un monito, una frase, che rimanesse poi ai ragazzi, una disamina breve ma efficace, sulla pericolosità di questo fenomeno. L’evento si è concluso alle 13:30. L’assessore Cerro in conclusione ha così dichiarato: “In questa sessione i ragazzi hanno potuto apprendere e sperimentare in poco tempo delle situazioni che potrebbero capitare loro, gli sono stati trasmessi una serie di strumenti cognitivi che gli permetteranno in futuro di distinguere e comprendere situazioni pericolose, per affrontarle e combatterle, ognuno portandosi a casa un bagaglio di conoscenza necessaria per la loro crescita individuale e sociale”.