

MARCO ONOFRIO presenta la GEOGRAFIA DELLA LETTERATURA: Albano e dintorni
Autori italiani e stranieri raccontano i Castelli Romani
Giovedì 3 maggio – ore 10,00
Aula Magna I.I.S.S. “Sandro Pertini”
Albano Laziale – via della Stella
Con l’obiettivo di suggerire agli studenti dell’Istituto tecnico per il Turismo, Pertini di Albano, un approccio diverso al territorio, lo scrittore Marco Onofrio, giovedì 3 maggio, ha proposto loro un percorso antologico, magistralmente commentato, tra autori italiani e stranieri, che hanno raccontato i Castelli Romani attraverso descrizioni di paesaggi e tradizioni, di sensazioni e sentimenti suscitati da questi luoghi magici.
Su invito dell’Istituto, l’incontro con l’autore ha rappresentato un importante momento di riflessione e rilettura dei saperi che, sconfinando oltre il nozionismo, ha contribuito a quell’arricchimento di competenze fondamentali ed indispensabili ad un percorso di formazione completo, che oltre alla conoscenza tecnica della disciplina, guardi anche alla crescita della persona.
Partendo dal Grand Tour per arrivare fino agli anni ’60,’70 del Novecento, Onofrio ha offerto loro brani di nomi illustri, da Stendhal a D’Azeglio, passando per D’annunzio, Ungaretti, Pavese, Gadda, James e diversi altri, conducendoli in un viaggio immaginario e affascinante nel tempo e nello spazio.
Curiosità, aneddoti, visioni interiori, luci e sapori uscivano fuori dalle pagine, riprendendo vita attraverso la lettura di Onofrio, in una sequenza sapientemente scelta e organizzata.
“La storia e il territorio, la cultura e il paesaggio, s’intrecciano in modo imprescindibile l’una all’altro. Non si può fare proprio un luogo se non se ne conosce la storia, se non si è coscienti di chi l’ha respirato, l’ha vissuto, l’ha costruito e plasmato nel tempo, con le idee, con il lavoro, con le passioni”, queste le parole dello scrittore, nel raccontare e spiegare ai ragazzi il magico connubio tra letteratura e territorio. “Un territorio che deve essere rispettato, preservato, promosso, ma in primo luogo conosciuto meglio” ha aggiunto Onofrio, che in merito alla naturale vocazione turistica del nostro Paese, si è espresso sottolineandone la parziale e insufficiente valorizzazione, che potrebbe diventare, invece, fonte di creazione di posti di lavoro e, più in generale, di ricchezza.
E, allora, quale miglior terreno che quello dei giovani, per tentare di portare a maturazione nuove consapevolezze, che possano, in futuro, tradursi in nuove e più virtuose pratiche?