Il Consigliere Regionale Cacciatore (M5S Lazio), Presidente della Commissione Regionale Rifiuti, Urbanistica e Politiche Abitative, in merito al Consiglio straordinario sui rifiuti ed all’Ordine del giorno presentato.
“Colgo l’occasione per augurarvi buon lavoro e ringraziare dell’eventuale pubblicazione.
E’ stato discusso martedì, in sede di Consiglio Regionale straordinario, un mio Ordine del giorno, co-firmato da tutti i colleghi del M5S Lazio, relativo alle linee guide del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, adottate in Giunta lo scorso 31 gennaio.
L’Ordine del giorno prevedeva diversi impegni della Giunta e, data la sua complessità, si è deciso di votarlo per parti separate: punto per punto. Tra i punti approvati, da citare in particolare l’impegno di riconoscere i principi come reali strumenti di tutela dell’interesse pubblico, perché non siano più impiegati a strumenti di legittimazione del “tutto cambi perché nulla cambi”; memori del fatto che la demagogia è stata l’arte con la quale i “politici di professione”, speriamo sempre più del passato, hanno ammalato i territori ed il futuro di tutti.
Ricordiamo che in alcune Regioni, grazie a principi quali “autosufficienza e prossimità”, la gerarchia delle “5R” (Riduzione, Riuso, Riciclo, Raccolta e Recupero energetico), “economia circolare” e “Rifiuti 0”, hanno ubicato termovalorizzatori che ledono alla salute dei loro Cittadini, nonostante quei sistemi si presentino “all’avanguardia”.
Grazie a questo impegno invece la riduzione, il riuso ed il riciclo, fino al compostaggio aerobico possibilmente di piccola taglia e di natura pubblica, saranno riconosciuti preminenti e precedenti cronologicamente tra gli obiettivi da conseguire, lasciando indisponibili lo smaltimento in discarica e il recupero energetico cui il Lazio è abituato: compresi biogas e biometano di enormi dimensioni, come i molti che vengono progettati nel Lazio.
Spiace non sia stato approvato l’impegno a voler tutelare da insediamenti di impianti industriali o discariche una serie di territori controversi, sia per il loro pregio che in quanto degradati. È una responsabilità che purtroppo la Maggioranza non si è voluta prendere, di cui dovrà render conto agli abitanti di aree come quelle della Valle Galeria, dell’Inviolata, di Roncigliano, di Civitavecchia, di Colleferro, di Falcongna, di Pian dell’Olmo, di Civitavecchia ed altre ancora.
Sul “sub-ambito” di Roma, secondo noi non trova riferimenti da legge che lo disciplinino o ne ammettano l’esistenza. Auspichiamo che l’adozione delle Linee Guida possa rappresentare un crocevia importante per il futuro dei territori laziali, per concepire un sistema rifiuti costruito a misura di comunità, rispettando la vivibilità dei territori e garantendo predominanza al benessere dei cittadini e all’interesse pubblico.”