A Ciampino si discute attorno ai temi delle manutenzioni degli spazi verdi urbani. Infatti per riqualificare i marciapiedi, il comune sta procedendo con l’abbattimento di alberi di medio ed alto fusto in avanzato stato vegetativo. In alcuni casi, sarebbe prevista la sostituzione con esemplari arborei di minore consistenza. Questo comporterà quindi, che per alcune decine di anni si avrà una notevole riduzione della copertura arborea e della massa di vegetazione presente nelle strade cittadine.
Il caso finisce anche in Parlamento, all’attenzione del Ministro delll’Ambiente del Governo Meloni, Gilberto Pichetto Fratin e ai ministri dell’Interno e degli Esteri. “Il taglio degli alberi, ha infatti conseguenze onerose sulla tutela dell’avifauna, perché pregiudica l’attività di nidificazione e riproduzione interferendo con i periodi di migrazione, andando contro la Direttiva europea 2009/147/CE”, si legge nell’interrogazione presentata da alcuni parlamentari.
Nell’ottica di un miglioramento della viabilità, sottolineano dall’amministrazione Colella,, il comune di Ciampino ha avviato una serie di lavori di manutenzione straordinaria che interessano anche la centrale di via Due Giugno. Il progetto, denominato ‘’Progetto Isole Ambientali Ciampino Centro’’, costerà ben 3,5 milioni di Pnrr. Non poche le polemiche e gli interrogativi sollevati dai cittadini sul piano ambientale, difeso dall’assessore Federica Giglio.
“Uno strano modo quello del Comune di riqualificare gli spazi della città, vantandosi di creare isole ambientali, ma di fatto poi rimuovendo una quantità innumerevole di alberi. Contraddizioni che vanno combattute – denuncia il capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia Gianfranco Di Luca – lo scempio dell’abbattimento degli alberi deve finire. Preoccupante e vergognosa la gestione dell’amministrazione comunale che procede con la furia del taglio indiscriminato di alberi, provocando conseguenze ambientali catastrofiche e preoccupanti. L’assessore alle politiche Ambientali Federica Giglio si vanta di lavori di riqualificazione imbarazzanti, senza pensare all’esito nocivo ambientale sul territorio”. Conclude Di Luca.’’