Con Buontempo scompare un politico che ha vinto i pregiudizi

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1995
Teodoro Buontempo funerali
Funerali di Teodoro Buontempo

“So’ 11 eur, ma se è pe’r funerale der Pecora famo 5 va’..”: dò i 5 euro al tassista e vado nel sagrato della Chiesa di S. Marco. Massimiliano è lì dalle 9,00 per il servizio d’ordine,  commosso, una fila di furgoni davanti alla Chiesa  scaricano corone di fiori; dopo una mezz’ora Massimiliano mi consiglia di andare nella Camera Ardente, mi faccio coraggio ed affronto la scalinata per il Campidoglio, vado nella Camera e succede quello che temevo, mi trovo sola,  faccia a faccia con lui, la sua foto su una bara avvolta nel Tricolore. Mi inginocchio di fronte, tocco la bandiera e mi lascio trascinare nei ricordi. San Martino della Battaglia, ultima traversa a sinistra al numero 29, questa l’indicazione che avevo avuto tanti tanti anni fa; un portone di legno grande, un atrio buio, il portiere mi indica il piano rialzato: 2 porte, tutte e due del neonato Fronte della Gioventù.  Suono e mi apre lui, Teodoro, già una leggenda per  tutti noi; supero l’emozione e dico con fermezza che voglio aiutare, e fu così che nei mesi successivi ho passato le ore ad arrotolare manifesti, a pulire, poi finalmente a scrivere sul retro dei manifesti del Msi, poi nelle sezioni, nelle strade e nelle borgate perché ero oramai una di loro, di quella grande, variegata, generosa comunità che aveva Teodoro come fulcro. Anni ed anni con lui come riferimento, prima al Fronte della Gioventù e poi in quella geniale intuizione di Radio Alternativa – primo anche in questo – con i locali insonorizzati con le scatole di cartone delle uova,  notiziari, dibattiti, dirette degli ascoltatori, tanta cultura e Musica Alternativa. Anche su questo testimone, insieme a tanti altri, di come la chiusura ostinata dei vertici del Msi nei confronti di idee nuove (specie le sue) abbia continuamente tagliato le gambe ad un mondo giovane che aveva voglia di crescere. In tutte le sue iniziative sempre presente,  preziosa collaboratrice e pungolo Marina, la sua donna di sempre, sua moglie, la sua migliore amica. Vicino a Teo dai suoi primi passi a Roma, battagliera nei momenti bui, silenziosamente al suo fianco nei momenti delle sue vittorie, Marina lo ha accompagnato in tutto il suo percorso di crescita politica e culturale. Il Fascista, il picchiatore per gli altri, per noi un Fratello più grande, che andava ostinatamente sempre avanti, che ci convinceva, che ci proteggeva, che si ribellava e pagava ogni volta per la sua indipendenza, un Fratello più alto di tutti, che non si è mai piegato, mai.  Solo quest’ultima volta.  Mi accorgo che sto piangendo, è entrato qualcuno, saluto Teo e mi ricompongo, scendo verso la Chiesa. Il sagrato si sta riempiendo, c’è il nipote Marco distrutto dal dolore e dalle giornate passate in Clinica, vedo Sergio e con lui cerchiamo e ritroviamo tutto il nostro vecchio mondo, tutti i ragazzi degli anni ’70 di Sommacampagna, quegli  uomini e quelle donne che erano uniti da tanti sogni condivisi e che hanno subito il triste destino della Destra, sparpagliandosi tra vari partiti, e centinaia di gruppi, sottogruppi ed associazioni. Eppure sono lì, tutti; alcuni non li riconosco dopo così tanti anni, ma basta un attimo e torniamo i fratelli di un tempo, abbiamo dei ricordi comuni legati a Teo su cui ci commuoviamo e ridiamo, poi ognuno ha una sua storia, il ricordo di un proprio momento personale con Teodoro, di quei momenti  preziosi, importanti, che non si dimenticano per la vita. Perché è questo il grande segreto di Teodoro – un ottimo politico, un uomo che amava la gente e considerava la politica uno strumento per aiutare,  sempre un passo avanti rispetto tutto e tutti, che portò il suo mondo nelle strade, nelle piazze, per urlare che esistevamo, e poi a sdraiarsi davanti alle ruspe che volevano demolire le Case Rosse abusive, che guidò un’occupazione di case popolari degli aventi diritto, che riempì la Radio di provette dell’acqua immonda del Tevere per dimostrare che il depuratore non funzionava, per il quale il Sindaco Rutelli cambiò il Regolamento comunale pur di togliergli la Presidenza del Consiglio, quel politico all’avanguardia che non fu capito quando a Fiuggi portò un’analisi sulla WTO  parlando del rischio della globalizzazione, Consigliere Comunale, Parlamentare,  Assessore regionale – la sua grande umanità, la capacità di capire se qualcuno aveva bisogno di un gesto, di una parola speciale, e la semplicità e la spontaneità con cui te li offriva.. Un uomo generoso, forte, determinato, un uomo che nessuno è mai riuscito a definire perché non ha mai fatto parte di gruppi, di correnti, né mai ne ha create, che non era di “ destra sociale” ma sicuramente è stato tra tutti i politici che ho conosciuto l’unico che ha vissuto e creato una politica sociale, che parlava tanto ed ascoltava anche di più, che mai ha tirato un colpo basso a nessuno, subendone invece tanti. Un uomo che quando veniva tradito da un amico soffriva, e non lo nascondeva, che non ha mai permesso che la differenza di visione politica fosse una barriera alla comunicazione, rispettato da avversari politici, amato dalla gente delle sue borgate, che raccontavano con orgoglio che Teodoro era andato a trovarli a casa loro. Questo ed ancora di più è Teodoro,  aneddoti ed episodi che raccontano un uomo che quando era convinto di essere nel giusto non mollava la presa, anche se per farlo doveva  usare mezzi  “informali”, che prendeva la vita con serenità, positivamente anche se sempre continuamente ha dovuto lottare per ottenere quello che meritava. Ed eccoci tutti qui, riuniti ancora una volta, dopo tanti anni di nuovo insieme.. ognuno avrà avuto i propri successi, le proprie delusioni ed il proprio percorso di vita, non abbiamo probabilmente più alcun sogno in comune, ma condividiamo un momento importante perché siamo qui oggi per salutare nostro fratello Teo, ricordare insieme la sua grandezza, e perché no anche i suoi piccoli difetti, accompagnarlo in questo suo viaggio che, come  45 anni fa con la 500 e tanti sogni, lo porta ad una nuova sfida nella quale sicuramente riuscirà vincitore. Non è un addio Teo, noi siamo qui presenti per te, un grande abbraccio ideale della tua comunità,  per dirti che tu sei e sarai sempre con ognuno di noi PRESENTE!

L.C.