Dal Pdl a Forza Italia, Aurigemma lancia Laboratorio Lazio

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quadri pdl a castel madama
Il Consigliere Regionale Antonello Aurigemma parla ai quadri Pdl presso Castel Madama
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Il Consigliere Regionale Antonello Aurigemma parla ai quadri Pdl presso Castel Madama

Giorni caldi per il Popolo della Libertà: le ventilate dimissioni dei parlamentari prima e quelle reali dei ministri poi, sono solo gli ultimi fatti inseritisi in un processo di fibrillazioni interne già in atto che porteranno alla rinascita di Forza Italia. Per sentire il polso del partito di Silvio Berlusconi siamo andati ad ascoltare la base ed i quadri del Lazio, in una riunione avvenuta nella giornata di sabato 28 settembre a Castel Madama, cercando di capire cosa pensa la pancia dei berlusconiani. L’incontro è stato convocato da alcuni consiglieri regionali del Lazio, raccoltisi attorno ad Antonello Aurigemma, anch’egli tra i banchi della Pisana, con lui anche il viterbese Battistoni ed il capogruppo Pdl in Regione Umbria Raffaele Nani. La platea formata tutta da amministratori locali e consiglieri comunali provenienti da tutte le province del Lazio si è interrogata attorno a ciò che sarà la nuova Forza Italia, o meglio, su come vorrebbero sia. Negli interventi susseguitisi dal palco, tra i quali è stato possibile annoverare quelli dell’ex candidato sindaco del comune di Velletri nelle ultime amministrative Salvatore Ladaga e l’attuale presidente del consiglio comunale di Guidonia Sassano, si è ribadita la convinta lealtà a Silvio Berlusconi ed alla sua intuizione politica nel rispolverare il vecchio marchio di Forza Italia: “nome che rievoca quello spirito del 1994 fatto di impegno e passione che con il Pdl è svanito” confidano alcuni militanti. Tuttavia è emersa fortissima la critica verso i dirigenti del Pdl che hanno gestito il partito in questi anni, sia a livello nazionale che locale. Assenza di democrazia interna, scollegamento tra base e vertice, poca o nulla meritocrazia, nomine sempre calate dall’alto, parlamentari inesistenti sui territori, un sostanziale smarrimento di chi sul territorio è “in prima linea” come gli amministratori locali. I siluri arrivano a tuonare verso il segretario Alfano ed una classe dirigente locale che avrebbe fallito il suo compito: “visto che – si dice – se nelle elezioni nazionali si prendono percentuali attorno al 30% e nello stesso comune, nello stesso giorno, alle amministrative si stenta ad arrivare al 6%, ci sarà pure un motivo ed una colpa andrà a qualcuno”. La riunione è servita ai quadri per serrare le fila e produrre un documento politico da presentare ai vertici nazionali nel quale si piantano dei paletti su quello che dovrà essere Forza Italia. Introduzione delle preferenze nella nuova legge elettorale nazionale, rivisitazione della riforma degli enti locali, eliminando l’abolizione delle province, ristabilimento della selezione interna tramite la celebrazione dei congressi locali. Questi i punti salienti toccati dall’animatore dell’appuntamento: Antonello Aurigemma, il quale insieme ai partecipanti ha lanciato Laboratorio Lazio, riproponendo con ciò la fortunata esperienza politica già sperimentata in seno al Campidoglio dopo la vittoria di Alemanno nel 2008. Laboratorio Lazio sarà una organizzazione di rete in cui si ritroveranno gli amministratori locali del Pdl che sottoscriveranno un manifesto politico programmatico comune che li traghetterà nell’esperienza della Forza Italia che sarà. A tal proposito abbiamo chiesto al consigliere comunale di Albano Laziale Daniele Brunamonti, come sta vivendo sul suo territorio il passaggio a Forza Italia, e quali sono le sue speranze. “Io sono nato in Forza Italia, perciò non posso che accogliere con soddisfazione il nuovo inizio”. Tutto bene quindi? “No”. Brunamonti lei si è sempre caratterizzato nel suo territorio per uno spiccato spirito critico anche all’interno del suo partito, non sia troppo buonista oggi. “Sarò chiaro: Forza Italia per vedermi aderire non potrà essere la semplice trasposizione del Pdl con un diverso nome. Se si vuole ritornare allo spirito del 1994 ad esempio non si potrà accogliere l’adesione di chi sui territori quello spirito a dimostrato con i fatti di averlo tradito, magari a discapito di chi ne è stato sempre leale difensore, nella buona e nella cattiva sorte, rinunciando a spregiudicati cambi di casacca per la sola ambizione personale”. Si parla di formare in ogni comune i gruppi consiliari di Forza Italia: ad Albano si farà? “Un vecchio detto popolare dice che alcuni per ritrovare la verginità perduta tentano un nuovo battesimo: ecco, io a costoro che si mostrano così ansiosi e zelanti nella loro ritrovata fede berlusconiana, rinnegata almeno tre volte negli ultimi 6 anni, dico che non servono fughe in avanti. Il gruppo consiliare di Forza Italia credo debba nascere seriamente dopo i necessari passaggi politici e congressuali, frutto di un processo di apertura e partecipazione dei cittadini di Albano al nuovo partito, altrimenti sarebbe la solita operazione verticistica atta a soddisfare la sete di potere di qualcuno che non serve a nessuno”. Parla di partecipazione: cosa intende? “Io penso ad esempio che Forza Italia dovrebbe riprendere il contatto con i propri elettori, attraverso congressi locali seri ed aperti. Penso alle primarie ad esempio. Un partito nasce dal popolo e non da un gruppetto di consiglieri comunali che notte tempo si autocelebrano con un simbolo addosso. Oggi la disaffezione dei cittadini alla politica è forte ed il disorientamento degli elettori di centrodestra verso i propri riferimenti locali è grande: per riconquistare la loro fiducia, generando un processo capace di costruire nuova classe dirigente si deve ricostruire il partito dal territorio e dal basso”.