Discarica di Albano, ancora troppe domande senza risposta

I commenti dopo la seduta della Commissione Trasparenza del Consiglio Regionale convocata dalla Presidente Chiara Colosimo sulla discarica di Albano

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Discarica di Roncigliano

Nella mattinata di oggi, in modalità telematica, si è svolta una seduta della Commissione Trasparenza e Pubblicità del Consiglio Regionale del Lazio, convocata dalla Presidente Chiara Colosimo, per discutere degli atti concernenti la discarica di Albano Laziale, situata in località Roncigliano, a cui sono stati invitati il Sindaco di Albano Massimiliano Borelli, i rappresentanti dell’Associazione Salute Ambiente Albano, ed i rappresentanti di ARPA Lazio e degli uffici regionali competenti, unitamente all’Assessore regionale ai rifiuti Massimiliano Valeriani.

CHIARA COLOSIMO: “SIAMO DALLA PARTE DEI CITTADINI E NON CI ACCONTENTEREMO DI RISPOSTE EVASIVE E PARZIALI DALLE AUTORITA’ COMPETENTI”

“Questa mattina in commissione Trasparenza si è svolta un’audizione sulla discarica di Albano. Due le questioni principali sulle quali ho sollecitato più volte una risposta. La prima riguarda il numero dei pozzi realmente presenti presso la discarica di Roncigliano. Nell’ordinanza emessa dall’ex Sindaco di Roma, Virginia Raggi, e confermata recentemente da Gualtieri si fa riferimento a quattro pozzi. Oggi il responsabile dell’Arpa ha spiegato che l’Agenzia, come contenuto nell’ordinanza del sindaco di Roma, svolge accertamenti mensili sui 4 pozzi indicati nell’Aia, ma esamina con minore cadenza anche gli altri 8 presenti nell’area. Tra le altre cose quello che ci risulta dalle risultanze della stessa Arpa è che nei suddetti pozzi sono presenti arsenico, ferro e zinco ben oltre i limiti massimi ammessi dalla legge e che da agosto scorso tutte le analisi di controllo nella discarica di Albano hanno mostrato i valori inquinanti ben al di sopra dei limiti. Quindi non si capisce perché sulla scelta della proroga non si siano tenuti in considerazione questi elementi e perché l’Autorizzazione non è stata aggiornata”. Lo dichiara la Consigliera Regionale del Lazio e Presidente della Commissione Trasparenza della Pisana Chiara Colosimo, che aggiunge: “La seconda questione riguarda l’interdittiva antimafia che grava sul sito e che è stata completamente ignorata dall’ex Direttore regionale dei Rifiuti, Flaminia Tosini, quando si è proceduto alla voltura tra la società raggiunta dal provvedimento interdittivo dell’allora Prefetto Pecoraro e la società che oggi gestisce il sito.

I rappresentanti dell’associazione Salute e Ambiente Albano hanno riferito di essersi rivolti alla Commissione che presiedo perché ritengono che ci sia assenza di trasparenza negli atti. Quello che è emerso nell’audizione di oggi conferma i loro dubbi ma noi saremo sempre dalla loro parte e non ci accontenteremo di risposte parziali o evasive da chi rappresenta le Istituzioni”. Conclude Chiara Colosimo.

ASSOCIAZIONE SALUTE AMBIENTE ALBANO: “RINGRAZIAMO LA COMMISSIONE PER SERIETA’ E RISPETTO MA DALLE ISTITUZIONI COMPETENTI ASPETTIAMO ANCORA RISPOSTE”

“Si è appena conclusa l’audizione della nostra Associazione in Commissione Trasparenza Lazio, a cui hanno partecipato i vertici di Arpa Lazio, Ufficio Rifiuti Lazio ed esponenti della Regione Lazio. Ringraziamo la Commissione Trasparenza per averci ascoltato e per aver affrontato il tema con serietà e rispetto. Raggela la facilità con cui alcuni rappresentanti delle istituzioni rimpallino le responsabilità e si spertichino in monologhi autoassolutori”. Queste le parole con cui si apre la nota stampa dell’Associazione Salute Ambiente Albano, a margine dell’audizione in Commissione Trasparenza del Consiglio Regionale del Lazio, convocata dalla Presidente Chiara Colosimo, proprio per trattare il tema della discarica di Albano.

“I punti sollevati e su cui ci aspettiamo delle risposte scritte e un aggiornamento a breve – continua la nota dell’associazione – sono: l’interdittiva antimafia: come è possibile che si sia lasciata la proprietà della discarica a una società, la Pontina Ambiente del Gruppo Cerroni, soggetta a interdittiva antimafia, confermata in Consiglio di Stato? Come è possibile che questa stessa società sia stata libera di sub-affittare la discarica a due società di comodo e di guadagnare tanti soldi?  Pretendiamo che qualcuno per iscritto ci scriva che l’interdittiva antimafia non conta nulla, e che se ne assuma le responsabilità.

I pozzi da ispezionare interni alla discarica sono 11 (nel 2022 andiamo su Marte ma non sappiamo quanti pozzi ci siano su un terreno) ma nell’AIA ne figurano 4, perché? Perché l’AIA è del 2009, è stata prolungata e spacchettata nel corso degli anni senza rispettare, a nostro avviso, l’iter amministrativo? Bisogna revisionarla ed aggiornarla. Abbiamo inviato all’Ufficio Rifiuti Lazio, istanza di revoca in autotutela delle due volture che consentono a Pontina ambiente di continuare a trarre profitto dal sito e gli abbiamo consegnato 3500 firme di cittadini raccolte in un mese. Dopo un anno il silenzio è assordante e indecoroso. I cittadini meritano una risposta.

Ci sembrano domande di portata enorme da cui nessuno che rivesta un qualche ruolo istituzionale può esimersi. Risposte ufficiali da dare ora e subito. L’ultimo quesito: le leggi hanno ancora un senso se poi chi le deve applicare agisce altrimenti? Nessuno si senta assolto”. Conclude la nota dell’Associazione Salute Ambiente Albano.

Nel Frattempo anche la Commissione Trasparenza del Consiglio Comunale di Albano Laziale, riunitasi nella mattinata di ieri, presieduta dal Consigliere Roberto Cuccioletta, si è attivata incardinando una discussione sul tema della discarica, che è stata demandata alla prossima seduta fissata per il 1 Febbraio.