Frutterie, ad Albano Laziale serve nuova regolamentazione

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Albano Laziale Piazza Pia
Albano Laziale
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INTERVISTA – Tra i cittadini di Albano Laziale sta montando il dibattito attorno all’esposizione di prodotti alimentari lungo i marciapiedi ed a stretto contatto con le strade, da parte di molti esercizi commerciali. Il tema, con tutte le sue implicazioni igenico sanitarie, è stato sollevato dall’associazione Qualcosa da Rifare ad Albano. Meta Magazine a tal proposito vi fa ascoltare il parere di Patrizia Borelli, Presidente dell’associazione Qualcosa da Rifare ad Albano.

“L’usanza di esporre la merce fuori dal negozio, lungo la strada,  i fruttivendoli ce l’hanno sempre avuta – dichiara la presidentessa dell’associazione Qualcosa da Rifare ad Albano Patrizia Borelli – forse per mancanza di spazio all’interno dell’esercizio o forse perché il proverbio dice “chi mostra vende”, però ultimamente, in alcuni esercizi, sembra che si stia esagerando.

Infatti la visione delle file di cassette della frutta e della verdura che ingombrano i marciapiedi fino ad ostacolare il passaggio e che arrivano fino al primo piano delle abitazioni sui cui muri sono poste, lasciano alquanto perplessi molti cittadini.

Si chiedono se è giusto e corretto ostacolare o, addirittura impedire, il passaggio dei pedoni, delle mamme con le carrozzine e dei mezzi di deambulazione dei disabili e se tale comportamento sia corretto anche da un punto di vista igienico.

Dal punto di vista dell’ingombro stradale – continua Patrizia Borelli – la materia è di competenza dell’Amministrazione comunale a cui sarà stato versato il tributo per l’occupazione del suolo pubblico, ma può essere ostruito quasi totalmente il passaggio? L’art. 20 del codice della strada “occupazione della sede stradale” prevede che l’occupazione di marciapiedi in zone abitate può essere consentita a condizione che non ne venga occupata più della metà della larghezza e che vengano lasciati liberi non meno di 2 mt., fermo restando che venga garantito uno spazio adeguato per la circolazione dei pedoni e delle persone con limitata o impedita capacità motoria.

Come Associazione – prosegue Patrizia Borelli – abbiamo scritto al Direttore della ASL RMH in data 21 settembre scorso per chiedere se far stazionare frutta e verdura, senza protezioni, su marciapiedi lungo strade molto trafficate (via Appia e via Nettunense) esposte quindi ai gas di scarico delle auto, alle polveri della strada nonché a tutto ciò che cade dall’alto, sia igienicamente corretto, ma a tutt’oggi, non abbiamo ricevuto risposta”. Nelle altre città  come si comportano relativamente a questo fenomeno? “Abbiamo visto che in molte città (Roma, Torino, Lastra a Signa ecc.) sono in vigore regolamenti per l’igiene pubblica che prevedono, tra l’altro, che  l’esposizione fuori dagli esercizi della sola frutta ad una  distanza minima dal suolo e con la copertura della merce dagli agenti inquinanti.

Esiste inoltre, come si evince chiaramente passeggiando per Albano, il problema, in molti casi, della mancata esposizione sulla merce dei cartellini con l’indicazione della provenienza dei prodotti e della categoria di appartenenza così come previsto dalla direttiva europea (Ce 2200/96) recepita con il D.L. 306 del 2002.

A questo punto – conclude Patrizia Borelli – non ci resta che tornare alla carica e scrivere ufficialmente all’amministrazione comunale allegando le foto con la speranza che da parte delle autorità preposte venga dato un segnale chiaro in materia, in quanto  se le leggi ci sono perché non vengono fatte rispettare?”.