Jessica Scano scuote lo Sporting Pavona

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Jessica Scano centrale dello Sporting Pavona
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Jessica Scano centrale dello Sporting Pavona

Dopo sette gare di campionato lo Sporting Pavona è ancora all’asciutto di vittorie, con un punto in classifica all’attivo. Per la corsa salvezza però, obiettivo stagionale delle gialloblu nulla è compromesso, viste le distanze colmabili con la zona tranquilla. Dopo questa prima parte di campionato proviamo a tracciare un bilancio con una delle atlete che, se pur arrivata a torneo in corso, pare essersi ben integrata nella famiglia Sporting ed avere le idee ben chiare. E’ la centrale Jessica Scano che confermando le sue referenze di giocatrice di personalità, a dare la scossa al gruppo di Trivelloni.

Dopo sette gare niente vittorie: cosa manca secondo te allo Sporting Pavona per cogliere il primo successo?

“Credo che il nostro sia un problema di atteggiamento di squadra, non tecnico”.

Ci puoi spiegare meglio cosa intendi per atteggiamento?

“Ancora non giochiamo come squadra ed i singoli spesso risentono di questo nel gioco. Negli allenamenti vedo delle qualità tecniche importanti in molte delle mie compagne, che non hanno nulla da invidiare a giocatrici di squadre che occupano i primi posti della serie C, ma in partita queste doti non riusciamo a metterle tutte al servizio del gruppo”.

Perchè?

“Perchè appunto ancora non giochiamo da squadra: occorre che tutte in campo capiamo che ci si deve mettere al servizio del compagno in difficoltà, pensando di squadra e non da singolo. La pallavolo si gioca in 15, 6 in campo più chi siede in panchina, si vince insieme e si perde insieme, se non capiamo questo nessuno potrà esprimere al meglio le sue qualità”.

Avete parlato di questo problema nello spogliatoio tra compagne di squadra?

“Si, ne stiamo parlando e dal confronto credo stia nascendo un gruppo più solido e convinto rispetto a questo inizio di stagione. Io gioco con Sporting Pavona da sole tre gare, ma ho notato che molte delle mie compagne che sono qui da molti anni, mostrano un attaccamento alla maglia ed un legame, anche affettivo con la società, che deve essere un esempio per tutte noi. Ho visto delle cose che non mi piacciono a volte”.

Cosa?

“Ho visto che quando una compagna in partita si trova in difficoltà si ha quasi la timidezza di aiutarla, come se si avesse paura di sbagliare e, quando si sbaglia, ci si ritira in disparte durante il gioco, pensando da singoli e non da squadra appunto”.

Come segue questo momento il pubblico ed i tifosi di Sporting Pavona?

“Io i primi anni in cui giocavo a pallavolo sentivo molto il calore o la freddezza del pubblico sugli spalti, poi ho imparato e capito che quando si gioca ci si isola dal resto del mondo, concentrandosi solo sul campo e sulla rete. Tuttavia credo che il nostro pubblico che ci segue dovrebbe essere più caloroso a volte, perchè si percepiscono dal campo in alcuni casi degli atteggiamenti polemici che non ci aiutano. Quando una di noi commette un errore va sostenuta non criticata a mio parere”.

Come uscirete da questo momento difficile?

“Io sono fiduciosa perchè vedo che si sta formando un blocco di gruppo importante attorno a cui costruire una squadra solida, soprattutto dal punto di vista emotivo e dell’atteggiamento. Siamo una squadra nuova, che per la prima volta fa la serie C, questo ci ha penalizzato, ma dalle sconfitte stiamo imparando. Troppe volte abbiamo giocato solo un set, d’ora in poi non si molla sino all’ultimo pallone in aria”.