

“Il 10 febbraio, in occasione del ricordo del bombardamento di Propaganda Fide, saremo – dichiarano in una nota i dirigenti del Partito Comunista d’Italia di Albano – alla palazzina Vespignani, per confermare i valori su cui si basa la nostra convivenza civile.
Ci sono azioni, provvedimenti del Governo e del parlamento – con maggioranze di comodo – che tentano di portare avanti un assalto ed uno svuotamento della Carta Costituzionale. I valori non si negoziano. L’antifascismo, il frutto della resistenza, la libertà condivisa, l’anelito di uguaglianza non sono decreti legge da emendare – continua la nota dei comunisti albanensi – e contrabbandare sottobanco per un voto di fiducia. Denunciava, tempo addietro, il compagno Oliviero Diliberto: “L’obiettivo, come detto, è trasformare il modello complessivo della nostra società. Ma per fare ciò, occorre colpire a morte la Costituzione, che del modello odierno di società è baluardo. Si colpisce la Costituzione modificandola, ma anche svuotandone i principi fondanti. Si colpisce la Costituzione, innanzi tutto, aggredendone il fondamento, il patto esplicito che sta alla base di essa: il principio dell’antifascismo. L’antifascismo come pilastro, come cemento di quel patto costituzionale tra le forze politiche e ideali che la scrissero all’indomani della Liberazione, è oggi messo seriamente in discussione. Berlusconi rivaluta Mussolini, non celebra il 25 aprile, definisce la Costituzione “sovietica”, ritiene il confino per gli antifascisti una villeggiatura. Ancora. La Resistenza è definita assassina, si riabilitano i ragazzi di Salò, si mettono sullo stesso piano – orribilmente – le foibe con il male assoluto, la Shoa. Assistiamo all’intitolazione di vie e di piazze a gerarchi fascisti, ad assalti squadristi a teatri ove si svolgono rappresentazioni che trattano della Resistenza e ad incursioni a librerie per distruggere volumi di autori di sinistra. Vengono istituite commissioni di censura per i libri di testo di storia nelle scuole. Tutto ciò, non ad opera di estremisti fanatici, ma ad opera di esponenti del partito del vice-presidente del consiglio”.
Da quella denuncia – aggiunge la nota dei comunisti di Albano – passi peggiorativi sono stati compiuti. Ma consapevolezza e nuova forza – conclude la nota – si è anche diffusa a favore di chi vuole difendere ed attuare la Costituzione. I comunisti sono qui”.