La politica frascatana è in fermento: i recenti sussulti in seno alla maggioranza del Sindaco Di Tommaso sembrano aver riproposto con forza all’interno del dibattito la questione dei nuovi assetti politico amministrativi in città. Ascoltiamo in merito la voce di Mario Gori, fondatore e capogruppo a Palazzo Marconi di Città Nuove.
Gori, come è scaturita la sua decisione di lasciare il gruppo del Pdl per aderire a Città Nuove?
“Città Nuove è una fondazione creata da Renata Polverini che ha lo scopo di riportare la politica laddove in questi anni si era smarrita, ossia tra la gente, ad interessarsi alle vere problematiche delle persone, oltre e al di là delle contrapposizioni ideologiche”.
Si spieghi meglio
“Negli ultimi anni gli schieramenti politici hanno basato le loro politiche sulla contrapposizione, senza badare alla sostanza dei provvedimenti e delle azioni intraprese dalle amministrazioni. Il favore o la contrarietà ad una proposta non andava ai contenuti, ma a chi quella proposta faceva. Se il centrodestra governava tutto ciò che faceva, incluse cose positive, era forzatamente contrastato dal centrosinistra, e viceversa. Tutto questo ha condotto la politica Italiana al deserto di oggi”.
Perché la sua uscita dal Pdl quindi?
“Il Pdl non esiste più, non esiste a livello nazionale, regionale, provinciale e conseguentemente anche locale. Non ci sono più riferimenti ne una politica e va ridefinito il progetto di un nuovo centrodestra. Ecco perchè anche qui a Frascati l’iniziativa del partito di Berlusconi è affidata ai singoli consiglieri eletti che, in alcuni casi con lodevole impegno e capacità, agiscono in ordine sparso senza orizzonte comune condiviso”.
Anche la maggioranza frascatana di centrosinistra però non pare viaggiare a vele spiegate: proprio in queste settimane è deflagrata in Consiglio Comunale una spaccatura all’interno del Pd tra l’ala a sostegno del Sindaco e la componente di Gianluigi Peduto. Come valuta lei questa crisi?
“L’autosospensione dei consiglieri vicini a Peduto e la conseguente crisi di maggioranza credo che sia stata una azione strumentale al riequilibrio interno al Pd, senza che la città possa averne dei giovamenti in termini di politiche per i cittadini”.
Ci può fare qualche esempio?
“Peduto ha posto la questione dell’Imu, dichiarando che non avrebbe votato il provvedimento della giunta che avrebbe stabilito nel 2,7 per mille l’aliquota, essendo disposto a votarla soltanto al 2 per mille. Posto che per arrivare all’aliquota auspicata da Peduto occorre reperire nel bilancio le opportune coperture entro il 31 Ottobre, io ho proposto al consigliere Peduto di incontrarsi in queste settimane per valutare le proposte eventuali che agiscano in seno al bilancio per trovare i fondi necessari, ma non avendo avuto risposta sono in attesa di capire dove ed in che modo si arrivi all’applicazione del 2 per mille. Se poi, come dicono, gli autosospesi non voteranno il provvedimento della Giunta al 2,7 per mille si otterrà il poco brillante risultato che verrà applicata l’aliquota standard al 4 per mille, ossia la massima prevista, con aggravio per le tasche dei cittadini e le casse delle famiglie. Per questo Città Nuove, in assenza di proposte serie e compatibili, voterà il provvedimento della giunta che fissa al 2,7 per mille di quota Imu”.
In città non si fa che discutere su una sua entrata in maggioranza: cosa ha da dire in merito?
“Dico che Città Nuove e Mario Gori sono indisponibili ad aggiungersi all’attuale schieramento di centrosinistra e non essendo l’undicesima stampella di questa maggioranza. Se Peduto deciderà di sfiduciare il Sindaco per procedere ad elezioni anticipate Città Nuove non sarà la scialuppa del centrosinistra. Tuttavia noi chiediamo al Sindaco uno scatto di reni che faccia uscire Frascati dallo stato di empasse in cui oggi versa. Lasciato cadere nel vuoto dal Pdl il nostro appello ad un tavolo delle opposizioni, a nostro avviso serve una nuova maggioranza politica ed una ridefinizione di alcuni punti programmatici di fine legislatura. Questo centrosinistra così come strutturato sta dimostrando di non farcela a governare il momento attuale, così come l’attuale opposizione è priva di un progetto comune di alternativa credibile. Di Tommaso perciò apra nell’interesse dei cittadini ad un governo di “impegno comune” con le forze più responsabili che siedono in Consiglio Comunale. Ripetere, con le opportune differenze, a Frascati l’esperienza che ha portato alla nascita del Governo Monti. Senza contrapposizioni ideologiche ma con l’unico obiettivo di portare Frascati fuori dalla crisi fino alle prossime elezioni comunali nel 2014″.
Autore: Andrea Titti
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