Pagnanelli (Noi Moderati): “Dazi, alleanze e identità nazionale: la sfida italiana nel nuovo ordine globale”

Riceviamo e pubblichiamo l'analisi di Marco Pagnanelli, Direttivo Provinciale di Noi Moderati, in merito al tema dei Dazi.

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dazi (foto tratta dal web)
dazi (foto tratta dal web)

Riceviamo e pubblichiamo l’analisi di Marco Pagnanelli, Direttivo Provinciale di Noi Moderati, in merito al tema dei Dazi.

“Viviamo una fase cruciale della politica economica globale, in cui i tradizionali assetti della globalizzazione vengono messi in discussione, e in cui nuove logiche di sovranità, protezione e rilocalizzazione delle produzioni stanno riscrivendo le regole del commercio internazionale. Questa analisi nasce con l’intento di offrire una lettura politica, strategica e nazionale della situazione attuale, a partire dalle scelte economiche americane, passando per la recente visita della Presidente Meloni a Donald Trump, fino ad arrivare alla posizione di Noi Moderati come forza politica di governo.

Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, gli Stati Uniti stanno adottando una linea economica ancora più determinata e aggressiva rispetto al suo primo mandato. Se già allora il protezionismo era uno dei capisaldi della sua agenda, oggi i dazi vengono usati come leva politica sistemica, non solo verso la Cina ma anche nei confronti dell’Unione Europea. Si parla apertamente di tariffe del 25% su una vasta gamma di prodotti europei, con l’obiettivo dichiarato di proteggere la manifattura americana, riequilibrare la bilancia commerciale e obbligare i partner a rivedere le condizioni di accesso al mercato USA.

È una strategia che mira a forzare una recessione controllata per ottenere una riduzione dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve, così da rendere più sostenibile il rifinanziamento del debito pubblico. Allo stesso tempo, il calo dei mercati viene utilizzato tatticamente per spingere verso interventi monetari espansivi. In questo quadro, anche le multinazionali americane vengono richiamate a contribuire al nuovo assetto economico, accettando lo shock iniziale in cambio di un modello produttivo più interno, stabile e strategicamente controllato.

Questa trasformazione ha effetti diretti sull’Europa e in particolare sull’Italia, che si trova esposta a un potenziale impatto sui propri settori d’eccellenza: agroalimentare, moda, meccanica e farmaceutico. In questo contesto si inserisce la visita della Presidente Giorgia Meloni al Presidente Donald Trump, che ha rappresentato non una semplice missione istituzionale, ma l’inizio di una nuova stagione diplomatica tra Italia e Stati Uniti.

Meloni ha portato una posizione chiara, autonoma, fondata sulla difesa dell’interesse nazionale e sulla valorizzazione del Made in Italy. Ha rotto il silenzio europeo sul tema dei dazi, imponendosi come interlocutore privilegiato di Washington, anche grazie alla credibilità costruita nel corso degli ultimi mesi. La sua azione ha segnato un distacco netto dall’asse franco-tedesco, che per anni ha guidato l’Unione Europea su binari tecnocratici, ideologici e spesso scollegati dalle vere esigenze produttive dei territori.

L’Italia, per la prima volta dopo anni, ha dimostrato di poter parlare con voce propria nei tavoli internazionali, superando logiche subalterne. Questo passaggio è fondamentale non solo per la nostra economia, ma per la ridefinizione del ruolo europeo nel mondo multipolare. Roma ha l’opportunità di diventare il nuovo baricentro di un’Europa più pragmatica, meno vincolata da equilibri imposti, e più vicina ai bisogni dei cittadini e delle imprese.

In questo scenario, Noi Moderati – come forza della coalizione di governo e partner leale del Presidente del Consiglio – ci impegniamo con chiarezza a sostenere questa nuova visione. Siamo contrari ai dazi unilaterali imposti dagli USA che mettono a rischio la tenuta delle nostre piccole e medie imprese. Siamo contrari a reazioni impulsive da parte dell’Unione Europea, che aggraverebbero le tensioni senza tutelare l’interesse comune.

Siamo invece favorevoli a un negoziato franco, intelligente, fondato sulla reciprocità e sulla valorizzazione delle nostre eccellenze. Il Made in Italy non può essere ostaggio delle tensioni geopolitiche: deve essere difeso con determinazione, promosso come asset strategico e riconosciuto per il suo valore identitario.

Noi Moderati crediamo che l’Italia abbia oggi la possibilità storica di tornare protagonista. Non vogliamo essere secondi a nessuno. Vogliamo una Nazione capace di trattare da pari con le grandi potenze, capace di dire no con dignità quando serve, e di costruire sì quando ci sono le condizioni per difendere il nostro lavoro, le nostre famiglie, i nostri territori.

Siamo convinti che, attraverso un approccio pragmatico e costruttivo, l’Italia possa affrontare con successo le sfide attuali, consolidare la propria posizione nel contesto internazionale e tutelare gli interessi economici nazionali. In questo cammino, Noi Moderati ci saremo. Con serietà, coerenza e visione.

Inoltre, è fondamentale comprendere che, nel nuovo scenario globale multipolare, l’Europa sarà chiamata a giocare un ruolo cruciale come partner commerciale strategico degli Stati Uniti. Con la crescente distanza tra Washington e Pechino, e con il consolidarsi di un asse asiatico tra Cina, Corea del Sud e Giappone, gli equilibri geopolitici si stanno ridefinendo con rapidità. In questo contesto, l’Unione Europea può rappresentare un contrappeso fondamentale, affidabile, stabile e tecnologicamente avanzato.

Per questo motivo, è indispensabile che l’Italia non solo mantenga ma rafforzi la sua centralità nei rapporti transatlantici. Roma deve essere il ponte tra Europa e Stati Uniti, non solo per affinità culturale e storica, ma per capacità negoziale, visione industriale e posizionamento strategico nel Mediterraneo. La diplomazia economica italiana può diventare l’elemento chiave per una nuova architettura commerciale euro-americana.
Non possiamo non evidenziare che, nel quadro di una nuova contrapposizione globale, l’Europa sarà sempre più un partner commerciale strategico per gli Stati Uniti. Se da un lato si va profilando un secondo blocco economico orientale – composto da Cina, Corea del Sud e Giappone – dall’altro gli USA avranno sempre più interesse a stringere alleanze solide con i paesi europei, capaci di offrire affidabilità, compatibilità valoriale e complementarietà economica.

In questa prospettiva, l’Italia può e deve giocare un ruolo di primo piano. La Presidenza Meloni, grazie alla credibilità costruita sul piano internazionale, può essere il veicolo per rafforzare questo rapporto, aprendo una fase nuova di collaborazione tra le due sponde dell’Atlantico. Trump, nel suo nuovo mandato, dovrà guardare con interesse e rispetto alla politica europea, e in particolare a quella italiana, come punto di equilibrio tra la dimensione continentale e gli interessi globali.

Noi Moderati crediamo fermamente che questa sia una grande opportunità per il nostro Paese e lavoreremo per coglierla con responsabilità, coerenza e determinazione.
Non siamo semplici osservatori di questo processo: siamo parte integrante della maggioranza di governo che sostiene il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e siamo pienamente coinvolti nella costruzione di una strategia politica ed economica che riporti l’Italia al centro della scena internazionale. La nostra posizione non è di contorno, ma di piena alleanza, convinta e costruttiva.

Condividiamo la visione della Presidente Meloni fatta di fermezza e dialogo, di difesa degli interessi nazionali e apertura strategica verso gli Stati Uniti. Come Noi Moderati, offriamo il nostro contributo valoriale e programmatico a questa visione, consapevoli che ogni passaggio della diplomazia economica ha ricadute dirette sulla vita delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie italiane.

Siamo convinti che il nuovo asse politico che si sta costruendo tra Italia e Stati Uniti possa rappresentare una leva decisiva per l’intero sistema Paese. Per questo, Noi Moderati ci rendiamo disponibili non solo a sostenere politicamente questa traiettoria, ma anche a proporre iniziative concrete, a rappresentare le istanze dei territori e a rafforzare il profilo internazionale del nostro governo.

Siamo accanto a Giorgia Meloni, con lealtà, determinazione e spirito di servizio. Perché condividiamo la sua idea di una Nazione che tratta alla pari con le grandi potenze, senza complessi di inferiorità, ma con l’orgoglio di rappresentare un popolo capace, creativo e determinato.

Questa analisi politica, redatta da Marco Pagnanelli del Direttivo Provinciale di Noi Moderati, rappresenta ufficialmente la posizione del nostro movimento all’interno della coalizione di centrodestra. È il frutto di una riflessione collettiva, portata avanti con serietà e senso di responsabilità, per delineare con chiarezza il ruolo che Noi Moderati intendiamo svolgere in questa delicata fase di riconfigurazione geopolitica.

Il nostro contributo politico si affianca in modo complementare e sinergico a quello del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, offrendo una visione coerente, moderata e profondamente ancorata ai bisogni concreti del Paese. Crediamo in una destra moderna, capace di rappresentare il lavoro, l’impresa, la famiglia e la sovranità economica, ma sempre con equilibrio, dialogo e apertura internazionale.

Noi Moderati ci saremo. Come alleati affidabili. Come protagonisti della maggioranza. Come forza viva della politica italiana che guarda al futuro con coraggio e responsabilità”.