Le piccole e medie imprese del territorio chiedono liquidità

Charlie Focolari gestisce due locali ad Albano dando lavoro a 18 persone e ci parla delle priorità per salvare l’economia

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Da Charlie Osteria

Non solo ai nostri polmoni, ma il COVID19 toglie ossigeno anche al tessuto produttivo italiano. Le misure di lookdown infatti, necessaria in un primo momento per arrestare il propagarsi del contagio, più si prolungano più mettono a rischio l’economia nazionale e locale.

Ascoltiamo allora il pensiero di un giovane ed affermato imprenditore della ristorazione: Charlie Focolari, titolare di due locali ad Albano Laziale, punto di riferimento di un tessuto imprenditoriale del nostro territorio che, come tutti, vive le sofferenze dell’intero sistema.

Charlie come sta vivendo questo periodo di lockdown?

“Come tutti, a casa con la mia famiglia”;

Come sta organizzando il suo lavoro?

“Al momento e fino a quando le misure saranno in vigore siamo e resteremo chiusi. Per i miei collaboratori utilizzeremo gli strumenti e gli ammortizzatori sociali disponibili per garantire loro un giusto reddito, per coloro i quali non fosse sufficiente, garantirò a mie spese il loro sostentamento, nessuno deve rimanere indietro”.

Come sta vivendo il tessuto produttivo di Albano questo periodo?

“La sofferenza è grande: ma come in tutte le crisi, ci sarà un momento di ripartenza in cui le realtà più solide potranno riprendere con slancio le attività, mentre purtroppo, inevitabilmente, altre, quelle già in sofferenza prima della pandemia, saranno costrette a chiudere”;

Cosa serve alle imprese per ridurre al massimo le chiusure?

“Liquidità: urgente liquidità. Per settori come il mio ciò che si perde in queste settimane sarà impossibile da recuperare al momento della riapertura. Per questo è necessario ricevere un anticipo di guadagno, perché è così che definirei un eventuale entrata economica a copertura adesso. Ed è importante riceverla in tempi brevissimi: 10 giorni”;

Quindi è questo che si sente di chiedere alle istituzioni che in queste ore sono impegnate a trovare sia i fondi sia gli strumenti finanziari a sostegno del mondo produttivo?

“Assolutamente si. Liquidità, immediata e svincolata dalla burocrazia”;

Cosa pensa delle proposte in discussione a livello istituzionale sulle misure da prendere a sostegno del mondo produttivo?

“Ho ascoltato una proposta lanciata da Matteo Renzi a nome di Italia Viva che prevedeva la copertura da parte dello Stato del 100% di un prestito senza interessi che copra il 25% del fatturato dello scorso anno per le imprese fino a 50 milioni. Mi sembra la più chiara e la più appropriata. Come dicevo la liquidità è la nostra priorità. In particolare il fatto che lo Stato si faccia carico degli interessi, trasforma sostanzialmente il prestito in un anticipo sui proventi, inoltre garantendo il 100% del credito, ogni muro burocratico bancario verrebbe abbattuto, rendendo immediato e fruibile il denaro”;

Cosa dovrebbe fare un’impresa con quei soldi?

“Utilizzarli come investimento e non solo a copertura delle perdite di questi mesi. Chi fa impresa ragiona così: guardando al futuro dell’azienda e non solo al giorno per giorno. Almeno così ragiono io. Questa pandemia per paradosso potrebbe rappresentare anche un’opportunità di rilancio e crescita per le aziende”.