La relazione depositata nel 2015 dall’Anas non lascia dubbi sulle condizioni dei 270 metri che uniscono i Castelli Romani. Il quadro è veramente drammatico. Agli “evidenti fenomeni di ammaloramento superficiale del calcestruzzo” si accompagna la “totale assenza di ferri di armatura” in alcune parti del viadotto. Ancora: “Risultano ossidati anche i tiranti e i loro ancoraggi. Alcuni sono recisi o rotti”. Impossibile, inoltre, tacere sul rischio di un collasso “in occasione di un evento sismico”. Inoltre, la relazione del 2015 evidenziava il rischio del collasso della soletta, con un pericolo per tutta la struttura. Costruito nel 1847 da papa Pio IX, distrutto dalle truppe tedesche nel 1944 e rimesso in piedi due anni più tardi in modo indecente dal Genio Civile, dopo il parziale crollo del 1967 il viadotto è stato parzialmente ricostruito usando il cemento armato, che all’epoca di Pio IX non esisteva. Un “rattoppo” datato che non basta più a garantire la tenuta di un’opera dalla storia più che travagliata. Il Comune di Ariccia ha già trovato un accordo con Anas per l’adeguamento sismico e strutturale del ponte di Ariccia. Un intervento strutturale importante per 5 milioni di euro gestito da Anas. Una ditta si è già aggiudicata la gara, ma i lavori non partono. Il Partito Comunista dei Castelli Romani esige l’immediata chiusura del Ponte di Ariccia per motivi precauzionali e l’inizio dei lavori di manutenzione, già finanziati per 5 milioni di euro da Anas ed appaltati. Il Partito Comunista invita tutti i Sindaci dei Castelli Romani ad intervenire su questo importantissimo problema, che non può essere ridotto ad una triste e sterile polemica “paesana” tra l’attuale Sindaco di Ariccia e il suo predecessore. Il Partito Comunista dei Castelli Romani interesserà di questo gravissimo problema anche la Prefettura di Roma, l’Area metropolitana, la Regione Lazio, il Ministero delle Infrastrutture e il Ministero dell’Interno. Ognuno si assuma con impegno e determinazione le proprie responsabilità.” Concludono il Partito Comunita dei Castelli Romani
VOLPI (FDI): “LA POLITICA SOSTENGA IL SINDACO DI ARICCIA DI FELICE”
“La tragedia avvenuta a Genova con il crollo del Ponte Morandi – dichiara Andrea Volpi – dovrebbe insegnarci che la prevenzione e la giusta collaborazione tra le parti che detengono poteri e responsabilità siano la via maestra per evitare imprevisti e tragedie. Ho seguito dal principio l’impegno profuso dal Primo Cittadino di Ariccia che non si è solamente prodigato affinchè Anas ponesse in essere gli impegni presi per la messa in sicurezza del Ponte, ma si è allo stesso tempo impegnato per far si che tali lavori non avessero una durata eccessiva facendo ridurre i tempi del cronoprogramma previsti da precedenti accordi. Il Sindaco Di Felice ha avuto la sensibilità di condividere con i Sindaci e gli amministratori locali dei Comuni dell’area castellana l’iter amministrativo ed esecutivo dei lavori comprendendo che la chiusura del ponte di Ariccia avrebbe comportato conseguenze non solo ai residenti, ma anche all’intera comunità castellana. In questi casi la Politica locale insieme a chi la rappresenta nelle più alte Istituzioni dovrebbe mostrarsi unita sostenendo chi si è veramente battuto per tutelare gli interessi e la sicurezza dei cittadini ed emarginando quelle poche mele marce che hanno visto nella tragedia ligure un’occasione per mettere in cattiva luce una parte della politica ariccina. Auspico che i Parlamentari ed i Consiglieri regionali di tutte le appartenenze politiche non si prestino a giocare una partita contrapposta ai bisogni reali dei cittadini e che trovino nell’attualità dei fatti di Genova il buon senso di collaborare con il Sindaco per non mettere in ginocchio la comunità castellana”. E’ quanto dichiara in una nota Andrea Volpi Consigliere della Città metropolitana di Roma Capitale – Capogruppo di Fratelli d’Italia.