San Francesco ancora tra noi

Il Museo di Roma a Palazzo Braschi omaggia il Cantico delle Creature con la mostra “Laudato Sie: Natura e Scienza” a un anno dall’ottavo centenario della composizione

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San Francesco Patrono d’Italia. Mistico, oratore (parlava agli uomini, ai Papi e…agli animali), fondatore dell’omonimo Ordine, povero per scelta, e, come altri confratelli, anche letterato. Nato ricco, infatti, sapeva leggere e scrivere, e a lui si deve il famoso “Cantico delle Creature”, tra i primi testi poetici in volgare italiano, di cui, nel 2025, ricorre l’ottavo centenario della composizione. Con esso, Francesco scoprì che la grandezza di ognuno è nell’essere parte insostituibile di una grande Casa comune.
Appena a ridosso della Festa a lui intitolata (proprio quando al cinema torna anche il film di Zeffirelli, “Fratello Sole, sorella Luna”, restaurato in 4K), il Museo di Roma a Palazzo Braschi lo omaggia con la notevole mostra “Laudato Sie: Natura e Scienza. L’eredità Culturale di Frate Francesco”, che raccoglie oltre 90 opere rare del Fondo antico della Biblioteca comunale di Assisi conservate presso il Sacro Convento, tra cui proprio il più antico manoscritto del Cantico. Un patrimonio che i frati vogliono “in movimento”, com’è sempre stato l’Ordine al quale appartiene, dedito alla predicazione e alle missioni, oltre che alla cura dei poveri e dei malati.
Si tratta di una mostra singolare (che apprezzeranno sicuramente di più i cultori del genere), che volge uno sguardo inedito sul variegato mondo culturale francescano, incline, sin dalle origini, a interrogare la natura, non tanto in quanto segno della bontà divina, ma per la sua bellezza, investigata al fine di “fare del bene”.
Dal Medioevo all’Età moderna, quanto qui esposto, attraverso nove sezioni, permette di cogliere aspetti inediti dei frati di Assisi: quanto hanno prodotto e quanto hanno annotato e custodito per secoli, tra riflessione teologica e sapere scientifico; tra amore per l’universo e apertura verso il mondo. Senza dimenticare un certo messaggio ambientalista, che, oggi come oggi, andrebbe più che mai esaltato. Il Cantico, ode di riconciliazione e rispetto, infatti, è un inno moderno e universale, che ha attraversato 800 anni di storia. È il manifesto di un approccio empatico e fraterno nei confronti della Natura, che è la “nostra casa”; ci insegna a rispettare il Creato, riconoscere un’inusuale fratellanza tra tutti gli esseri inanimati (il Sole, la Luna, le Stelle, il Vento, l’Acqua e il Fuoco), a muoverci “come ospiti” sulla Terra, a cui dare tutte le nostre premure.
Manoscritti medievali, testi a stampa, diversi trattati di Astronomia, Matematica, Ottica, Fisica, Alchimia e Medicina: “Laudato sie” è un’esposizione che riallaccia i fili del passato, sottolineando il fatto che, nei secoli, l’Ordine nato in Umbria abbia avuto una “curiosità” intessuta di senso religioso e meraviglia, accompagnata dal rigore critico e dall’assunzione di metodologie coerenti con gli sviluppi della Scienza coeva. Ma s’intuisce pure che la cultura non è mai ostentazione; che essere curiosi vuol dire anzitutto “mettersi al servizio” e che, per tale motivo, fare Scienza alla “maniera francescana” significava porsi davanti al sapere teologico e naturalistico al fine della carità. Il curatore, Paolo Capitanucci, professore ordinario di Filosofia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi, è certo che sui francescani ci sia ancora tanto da dire. Per questo, l’esposizione permetterà di apprezzarne l’effervescenza e lo straordinario patrimonio. Il ripristino di alcuni manoscritti esposti è stato realizzato presso il Laboratorio di restauro del libro e di opere d’arte su carta dell’Abbazia di Praglia: conservativo, è durato due anni ed ha lasciato volontariamente traccia dei secoli trascorsi, oltre le glosse.
Lungo il percorso, device multimediali e due sale immersive: una all’inizio e una alla fine della visita, per entrare meglio in quel mondo di cui il Cantico è il “climax”, giustapposto nell’ultima sala. Una scelta che favorisce sì l’ascendenza, ma che, immaginando l’itinerario espositivo come un albero, lo pone come la radice da cui trae alimento.
La mostra è promossa da Roma Capitale- Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata dalla St. Francis Day Foundation con il Sacro Convento di Assisi, l’Italian Academy Foundation e l’Associazione Antiqua e con il patrocinio del Comune di Assisi. Servizi museali Zetema Progetto Cultura.
Fino al 6 gennaio 2025. Info: www.museodiroma.it; www.museiincomune.it; www.laudatosie.com