Se una notte d’inverno un cieco insonne

Spettacolo di e con Francesco Casaburi e Vito Palazzo alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma in occasione della Giornata Mondiale delle Persone con Disabilità

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In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità a cui annualmente il Ministero della Cultura aderisce con lo slogan “Un giorno all’anno tutto l’anno”, la Biblioteca nazionale centrale di Roma mette in scena, uno spettacolo aperto dal titolo ‘Se una notte d’inverno un cieco insonne’ di e con Francesco Casaburi e Vito Palazzo alla chitarra, dedicato ai cinque sensi: un viaggio attraverso i sensi, un omaggio alla percezione e ad Italo Calvino.

Poco prima di morire, Italo Calvino rivelava il suo ultimo progetto rimasto purtroppo incompiuto: ‘”Un libro che sto scrivendo parla dei cinque sensi, per dimostrare che l’uomo contemporaneo ne ha perso l’uso. Il mio problema scrivendo questo libro è che il mio olfatto non è molto sviluppato, manco d’attenzione auditiva, non sono un buongustaio, la mia sensibilità tattile è approssimativa, e sono miope”. E se qualcuno provasse a riprendere il filo? Qualcuno che oltre a essere totalmente cieco, i sensi li ha indagati anche per professione? Ambientato in una singolarissima libreria notturna, lo spettacolo pone al centro dell’attenzione la sensorialità, alternando interpretazioni di brani letterari a monologhi originali. Il tutto condito con simpatici dialoghi con lo stravagante Ottavio, un libraio certo fuori dalle righe. Così tutto diventa pretesto per indagare aspetti inediti della percezione sensoriale, dalle letture che sembrano parlare di tutt’altro alle considerazioni di un chitarrista un po’ filosofo. Una performance che vuole far riscoprire quei sensi troppo spesso lasciati in sordina, offuscati dalla prepotenza della vista; 63 minuti intrisi di odori e di percezioni non visive, che l’autore – cieco dalla nascita – intende veicolare senza sconti perché, come ama ripetere: “Solo quando è buio in sala può cominciare lo spettacolo”.