“L’Unione di Centro di Monte Compatri intende esprimere profonda preoccupazione per il crescente stato di incuria in cui versano alcuni luoghi simbolo del nostro territorio.
In particolare, la Villetta – Parco Calahorra, rappresentazione concreta di uno spazio nato per essere punto di aggregazione, benessere e decoro urbano, appare oggi come uno dei tanti esempi di gestione superficiale, se non addirittura negligente, del patrimonio pubblico da parte dell’attuale amministrazione.
È nostro dovere, come forza politica che si riconosce nei principi di responsabilità, rispetto e visione condivisa, denunciare con fermezza l’abbandono evidente e persistente che riguarda non solo la Villetta, ma anche il Parco Karol Wojtyla, l’ex Cimitero comunale, e il cosiddetto “bosco urbano” della località Laghetto, ridotto ormai a un ammasso di piante secche e in fin di vita, simbolo plastico di un verde che appassisce sotto l’indifferenza.
In queste condizioni non solo si disperde il valore degli investimenti pubblici e privati fatti negli anni, ma si mina alla radice la possibilità di offrire ai cittadini spazi sicuri, curati e dignitosi.
Un’amministrazione che si definisce attenta all’ambiente e alla vivibilità del territorio dovrebbe agire con coerenza e visione strategica, non limitarsi a proclami autoreferenziali.
Era il 22 giugno 2022… la solita ridondante comunicazione del primo cittadino recitava:
“Sono sempre stato convinto che una comunità fatta di cittadini coscienziosi possa cambiare il corso degli eventi. #Ora accade. #Ora si può.”
E già… i cittadini coscienziosi. Ma gli amministratori attenti dove si sono nascosti? Hanno perso la bussola? Forse stanno ancora cercando l’hashtag giusto per trovarsi.
Le immagini che accompagnano questa denuncia parlano chiaro: staccionate divelte, fontanelle strappate via, dirupi non segnalati – una vera “giungla urbana”, dove Tarzan stesso avrebbe problemi a orientarsi.
E allora sì, ci ritroviamo a ricordare con nostalgia le promesse, i proclami, gli slogan pieni di entusiasmo e vuoti di contenuti.
Perché se l’unica “green policy” attuata finora è rappresentata da alberi morenti e parchi allo sbando, allora davvero l’amministrazione non si distingue per il verde dell’ambiente, ma per quello – ben più tossico – del livore.
Del resto, la situazione ha ormai del cinematografico: tra boschi che implorano acqua, parchi in rovina e cantieri eterni, l’unica cosa che funziona a Monte Compatri è il set per il prossimo remake di Blade Runner.
“I’ve seen things you people wouldn’t believe”… già.
E noi pure”. Lo rende noto l’Udc di Monte Compatri.