
18 luglio h.18:30 – ANTIMAFIA, SILVESTRONI (FDI): PROVINCIA DI ROMA DOMANI MOBILITATA IN MEMORIA DI PAOLO BORSELLINO
“Il contrasto alle mafie, tutte le mafie, è una cosa serissima e non può essere messo in discussione da logiche di politically correct. Alla vigilia della ricorrenza della strage di via D’Amelio, nella quale persero la vita vita il Giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina, l’aula di Montecitorio ha segnato una pagina triste della storia parlamentare dove Lega, M5S e PD hanno bocciato l’emendamento di Fratelli d’Italia nel quale si chiedeva che la costituenda commissione d’inchiesta competente si occupasse anche delle nuove mafie emergenti: cinese e nigeriana. La nostra risposta a chi preferisce mettere la testa sotto la sabbia e non vedere è invece nel non dimenticare e nel non abbassare la guardia su tutti i fenomeni criminali: vecchi e nuovi. Per questo la Federazione della Provincia di Roma di Fratelli d’Italia insieme a Gioventù Nazionale si è mobilitata per domani, 19 luglio, con l’iniziativa “Le radici della legalità”. In tanti comuni della provincia pianteremo un albero di ulivo, simbolo di legalità, sul quale potranno essere affissi messaggi di stima, gratitudine, rispetto in memoria dei magistrati anti mafia Falcone e Borsellino” così in una nota il deputato e segretario della Federazione della Provincia di Roma di Fratelli d’Italia, Marco SILVESTRONI.
«Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa Mafia svanirà come un incubo» (P. Borsellino).
«Il 19 Luglio 1992 alle ore 16:58, una Fiat 126 carica di tritolo esplose in Via Mariano D’Amelio, uccidendo il Magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano (42 anni); Emanuela Loi (24 anni), prima donna entrata a far parte di una scorta; Vincenzo Li Muli (22 anni); Walter Eddie Cosina (31 anni); Claudio Traina (27 anni). Insieme a loro, quel tragico giorno, c’era anche l’agente Antonino Vullo, unico sopravvissuto alla strage. Un atto vile, nei confronti di uomini e donne di Stato, su cui oggi c’è ancora, purtroppo, poca chiarezza. È per questo motivo che ci uniamo all’appello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non smettere di cercare la verità. Perché Paolo Borsellino e tutte le vittime di Mafia siano il simbolo di una Italia che combatte e non si arrendere alla Criminalità. Come diceva Paolo Borsellino: “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”» così ricorda l’accaduto il Consigliere comunale Matteo Angelantoni, Presidente della Commissione Antimafia del Comune di Frascati.
«Sono ancora tante le domande prive di risposte e tanti gli interrogativi per assicurare alla giustizia i responsabili di quel delitto efferato. Gravi gli errori commessi. Gravi i depistaggi. Grave la scomparsa dell’Agenda Rossa. Troppi i punti oscuri. L’intitolazione dell’Aula Consiliare a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino è un segnale forte che abbiamo voluto dare come Amministrazione, per diffondere a tutti, particolarmente ai giovani, la cultura della legalità e del rispetto delle regole, oltre a ricordare tutte le Vittime della Mafia». dichiara il Presidente del Consiglio Comunale Franco D’Uffizi.
«Il ricordo di questo anniversario non vuole soltanto essere un doveroso omaggio ad un uomo di grande valore che molto ha significato per l’Italia. Ricordare Paolo Borsellino, e con lui anche Giovanni Falcone, vuol dire anche sottolineare l’impegno delle Istituzioni e della società civile nel combattere un fenomeno che quotidianamente sottrae futuro al nostro Paese e ai suoi cittadini. Il mio augurio è che i giovani possano trarre una grande lezione dall’impegno civico profuso dai Magistrati Falcone e Borsellino e da tutti i funzionari e i servitori dello Stato morti durante l’espletamento delle loro funzioni. Tutti noi dobbiamo essere sempre vigili e pronti a ribellarci all’arroganza delle Mafie». Chiosa il Sindaco di Frascati Roberto Mastrosanti.
Borsellino, Silvestroni (FdI): vogliamo un’antimafia del giorno prima!
19 luglio h.14:15 – “PAOLO VIVE. Vive nella nostra memoria, ma soprattutto vive nelle nostre azioni quotidiane. La lotta alla mafia è una cosa seria, che non può fare sconti e non può essere annacquata da atteggiamenti timorosi e dal “politically correct” come è accaduto i giorni scorsi nell’Aula di Montecitorio che ha respinto l’emendamento di Fratelli d’Italia in cui chiedevamo che la commissione d’inchiesta si occupasse anche delle nuove mafie cinese e nigeriana. La lotta alla mafia è una cosa seria e non può ridursi alle celebrazioni, alle commemorazioni del giorno dopo. Noi vogliamo un’antimafia del giorno prima, che riesca a camminare un passo avanti alla criminalità organizzata sempre troppo veloce nelle sue trasformazioni. Diversamente Paolo Borsellino muore una seconda volta. Diversamente Giovanni Falcone muore una seconda volta! E con loro le tante, troppe, vittime delle mafie. In memoria sostanziale e non formale di ognuno di loro voglio dire a Lega, M5S e PD che hanno votato contro la nostra proposta forse per paura di apparire scorretti o discriminatori che come diceva Borsellino avere paura è umano e normale, ma ciò che fa la differenza è trovare il coraggio di vincere quella paura”.
19 luglio 1992 – 19 luglio 2018, #Paolovive
19 luglio h.15:00 – “Sono passati 26 anni dalla strage di via D’Amelio in cui persero la vita il Giudice Paolo Borsellino e cinque membri della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. Quella fu un’estate maledetta, il 23 maggio era scomparso il Magistrato e amico di Paolo Giovanni Falcone, morto per mano della mafia assieme alla quasi totalità della sua scorta, in una altra esplosione, quella di Capaci. #paolovive nel cuore di chi c’era e di chi più giovane è stato trasmesso il racconto del coraggio di quegli uomini che hanno sacrificato la vita per tutti noi e che hanno reso e rendono orgoglioso il nostro Paese, ciao Paolo!” Così sul sito del Pd Frascati il Circolo Dem tuscolano ricorda Paolo Borsellino, la sua scorta ed in generale le stragi mafiose del 1992.