All’Istituto Comprensivo Via Acquaroni di Tor Bella Monaca una lezione tutta speciale

Grazie ad un progetto promosso dai docenti gli studenti hanno incontrato la campionessa di scherma paralimpica per non vedenti Silvia Tombolini

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Una lezione tutta speciale, quella che si è tenuta ieri per gli studenti delle scuole medie dell’Istituto Comprensivo Via Acquaroni del quartiere di Tor Bella Monaca a Roma, dove si è parlato di inclusione, disabilità visiva e di sport paralimpico per persone cieche e ipovedenti.

Questa volta a salire in cattedra è stata un’insegnante un po’ fuori dal comune: Silvia Tombolini, una schermitrice non vedente, nonché campionessa plurimedagliata nella sua disciplina. Ha svolto due ore di lezione raccontando del suo sport e di quello paralimpico in generale, insegnando ai ragazzi come approcciarsi con le persone che hanno una disabilità visiva e a portato la sua esperienza personale, spiegando loro che “la vita non finisce quando si perde la vista, bensì si tratta di un nuovo inizio, un po’ più difficile, ma alla fine con un po’ di impegno tutto diventa possibile”. Alla lezione hanno partecipato tanti ragazzi di prima seconda e terza media appartenenti a sezioni diverse. Tanta attenzione e interesse sfociato poi in numerose domande che hanno riguardato le tematiche e le curiosità più disparate in merito al mondo che gira attorno alle persone cieche e ipovedenti.

Un momento d’incontro che si inserisce in un progetto più ampio che ha interessato e riguarderà disabilità diverse, allo scopo di favorire l’inclusione scolastica di tutti gli alunni con disabilità. Una serie di lezioni dedicate a sensibilizzare e diffondere informazioni corrette, al fine di aiutare i ragazzi a relazionarsi più semplicemente con i loro compagni che hanno una diversità

Un progetto fortemente voluto dal Gruppo Inclusione che opera all’interno dell’istituto, composto da docenti che hanno a cuore la piena integrazione degli alunni con disabilità, occupandosi di dare loro sostegno, affinché vengano inclusi e valorizzati. Tra loro Rosangela Briguori, insegnante di sostegno e la professoressa  Eleonora Falcione, docente d’Inglese e  Coordinatrice dell’Educazione Civica che stanno seguendo da vicino il progetto, da subito accolto e approvato dal dirigente scolastico Guglielmo Caiazza.

E’ un grande esempio di emancipazione e di alto valore civico, quello che arriva dal corpo docenti e dagli alunni di questo istituto che speriamo di veder replicato in tante altre scuole.

“Lavorare con dei ragazzi così giovani e poter spiegare loro realmente cos’è la disabilità visiva non è altro che un valore aggiunto per la formazione delle generazioni future.” Dice Silvia Tombolini. “Progetti come questo aiutano ad estirpare tutti i pregiudizi e le paure che spesso non consentono alle persone cieche o ipovedenti di trovare una piena integrazione e valorizzazione all’interno del tessuto sociale in cui vivono , perché sono ancora troppe le persone così dette normodotate   che hanno timore della disabilità. In questo modo possiamo preparare i ragazzi fin da piccoli a capire come relazionarsi correttamente con ciò che appare diverso, apprezzandolo come qualcosa che può arricchirci. Sono felice dell’entusiasmo da cui sono stata accolta sia dai ragazzi sia dal corpo docenti e so che ci saranno altri appuntamenti con altre classi e non vedo l’ora di esserci”. Ha sottolineato Silvia Tombolini al termine degli appuntamenti con gli studenti.

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