

“Tramite gli organi di stampa abbiamo informato i cittadini che – si legge in una nota del Presidente del Consiglio Comunale di Castel Gandolfo Maurizio Colacchi – il sindaco di Castel Gandolfo, anche se con notevole ritardo, aveva risposto alla interrogazione del Gruppo Consiliare “Democratici per Castello”. Abbiamo così appreso che l’Assessore Zega Massimo ha esercitato la propria attività professionale sul territorio da lui Amministrato contravvenendo a quanto disposto dall’art 36 comma 4 dello Statuto Comunale che dispone che “il Sindaco e gli altri componenti la Giunta Comunale, qualunque siano le rispettive competenze, devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio comunale”. Ci saremmo aspettati un plauso, da parte del Sindaco e della sua nuova maggioranza formata dal PD e dal centro destra, per aver segnalato – continua Colacchi – una irregolarità commessa da un membro del governo. Ci saremmo aspettati che il Sindaco e la sua maggioranza prendesse dei provvedimenti nei confronti di chi ha messo in difficoltà, almeno sul piano politico, la sua Amministrazione. Niente di tutto questo. Anzi nel Consiglio Comunale del 30 novembre 2015 è stato modificato l’art. 36 comma 4 dello Statuto Comunale riformulato come segue: “I componenti la giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato”. Ciò vuol dire che prima il sindaco e gli assessori non potevano esercitare la professione legata all’edilizia sul territorio mentre ora soltanto gli assessori all’urbanistica e ai lavori pubblici devono astenersi. Temo che questo modo di agire non aiuti i cittadini a riconciliarsi con la politica. Come ritengo assurda l’altra modifica sul numero di consiglieri necessari per rendere valida la seduta del Consiglio Comunale. Prima erano necessari sette consiglieri compreso il sindaco ora con la modifica votata sono sufficienti tre consiglieri comunali in prima seduta. Avendo inoltre, tra gli altri punti, previsto che gli assessori possono essere designati dal Consiglio come membri effettivi – conclude Colacchi nella sua nota – della Commissione consiliare permanente risulta chiaro che il ruolo dei Consiglieri e del Consiglio stesso perde ogni sua efficacia”.