Continuano la battaglia e le polemiche sull’inceneritore

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Inceneritore Albano Laziale
Inceneritore di Albano Laziale

Il Sindaco di Albano Laziale, a nome della Conferenza dei Sindaci di bacino, ha depositato nella giornata di oggi l’istanza di riesame di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) con la quale veniva autorizzata la costruzione dell’inceneritore. Si tratta sostanzialmente di una richiesta che viene fatta sulla base delle certificate e mutate situazioni ambientali dell’area di Roncigliano, in cui la costruzione di un tale impianto creerebbe un inevitabile ed insostenibile aggravio delle già critiche condizioni ambientali, sia in termini di qualità dell’aria che di falda acquifera.

«Riteniamo – dice il Sindaco Nicola Marini – che la Regione Lazio non possa non prendere coscienza di quanto stia accadendo dal punto di vista ambientale nell’area di Roncigliano. È proprio la Regione, infatti, che ci ha chiesto di convocare apposite Conferenze di servizio al fine di valutare lo stato di inquinamento della falda acquifera, in merito ai composti organici e composti metallici (le due Conferenze di servizio sono già state convocate e programmate per il mese di maggio, n.d.r.). Ed è proprio su queste basi che il Consiglio di Stato ha concesso la sospensiva relativamente alla validità dell’AIA medesima, sostenendo che la Regione sia tenuta a valutare le condizioni ambientali del sito, eventualmente mutate, prima di concedere l’estensione della validità dell’AIA stessa fino al novembre 2015. Siamo peraltro fiduciosi – conclude Marini – che le istanze del territorio verranno recepite il prossimo 7 maggio durante la Camera di Consiglio per la discussione di merito e che nulla venga deciso senza avere prima effettuato una valutazione dell’attuale situazione ambientale».

«La battaglia per evitare la costruzione dell’inceneritore – prosegue il delegato ai rifiuti Luca Andreassi – sta rapidamente volgendo all’atto conclusivo. Il lavoro di questi ultimi mesi, fatto insieme ai nostri legali, ha consentito di creare le premesse per la richiesta di revisione dell’AIA. Oggi non siamo più solo noi ad affermare che quell’area non è in grado di sopportare nessun altro insediamento industriale, ma è la stessa Regione Lazio a chiedere di fare chiarezza. Come è  possibile che la Regione da una parte esprima timore per la situazione ambientale dell’area e dall’altra estenda l’autorizzazione integrata? La Regione deve necessariamente rivalutare lo stato di salute dell’area. Oggi, apriamo un altro capitolo con questa richiesta formale».

A dare forza alla posizione del Comune di Albano ci ha pensato, indirettamente, qualche giorno fa l’Assessore ai Rifiuti della Regione Lazio Michele Civita affermando che «l’impianto di Albano è simile all’impianto di Malagrotta. Quest’ultimo, nonostante sia stato realizzato nel 2008, non è ancora entrato in funzione e c’è chi sostiene che ci siano delle difficoltà tecniche e chi invece ritiene che non funzioni perché l’Ama non ha mai fatto il contratto di servizio, quindi non ha dato le garanzie sulla quantità di rifiuti per poi attivare le altre linee ed implementare l’attuale impianto. È evidente che – conclude l’assessore – prima bisognerà sciogliere questi dubbi e capire lo stato dell’arte di un impianto che già esiste, poi si dovrà affrontare, se avremo la possibilità di poterlo valutare politicamente, la questione dell’impianto di Albano. Prima di realizzare un altro impianto, quindi, verifichiamo gli attuali».

Insomma sembra proprio che siano rimasti davvero in pochi a credere che l’impianto di Albano possa essere la panacea di tutti i mali e possa costituire la chiusura del ciclo dei rifiuti. «Mi sembra – dice ancora il Sindaco Marini – che lo sforzo che stiamo portando avanti da mesi sul piano amministrativo, legale e politico per dimostrare come tale impianto sia inutile e dannoso, stia dando i risultati sperati. Le parole dell’Assessore Civita in tal senso rincuorano e dimostrano una diversa sensibilità dell’attuale amministrazione regionale rispetto al passato che accogliamo davvero con estrema soddisfazione».

Merita, infine, di essere ricordato come nei giorni scorsi l’Amministrazione di Albano ha presentato ricorso contro il nuovo Decreto Clini che, di fatto, autorizza gli impianti TMB alla loro massima capacità. Ovvero, nel caso di Roncigliano e dell’impianto TMB, si è passati da 350 ton/g a 500 ton/g. Solo per consentire che un maggior quantitativo di rifiuti di Roma possano essere trattati. Situazione che sta comportando dei gravissimi disagi in quanto i camion del territorio, che prima riuscivano a scaricare i rifiuti nel giro di mezz’ora, ora sono costretti a file a volte di oltre tre ore, con evidenti ripercussioni sulla qualità del servizio e sul territorio. Insomma anche in questo caso uno spostamento dell’emergenza da Roma ai Castelli Romani. Senza peraltro aver ancora messo in campo nessuna azione realmente risolutiva.

 

NUOVE INIZIATIVE DEI COMITATI NO-INCENERITORE

In una vigna allingresso di Villaggio Ardeatino – dichiarano in una nota i comitati – proprio davanti al VII invaso, da sabato pomeriggio 4 maggio, a martedì sera 7 maggio, sarà allestito dal comitato No Inc uno spazio informativo di confronto, di incontro e discussione con la cittadinanza dei Castelli Romani. Inoltre, chiederemo a tutti i residenti di Villaggio Ardeatino, Cancelliera, Cecchina e Roncigliano, di portarci un campione dacqua dei propri pozzi per monitorare lo stato dinquinamento delle falde acquifere ESTERNE al noto sito di smaltimento rifiuti. In attesa, certo, di conoscere dallAmministrazione Marini lo stato di inquinamento delle falde acquifere INTERNE allarea della discarica di Roncigliano”. Non mancheranno momenti di relax – continua la nota – musica, proiezioni, punto ristoro, banchetti informativi ed altro ancora“.

“Il monopolista dei rifiuti Manlio Cerroni ha inviato – aggiungono gli esponenti dei comitati anti discarica – nei giorni scorsi, una “diffida” ai danni dei Comuni del bacino dei Castelli Romani. Richiede, entro lunedì 6 maggio, ossia guarda caso il giorno prima dell’udienza al Consiglio di Stato in programma per martedì 7 maggio, il pagamento dei debiti pregressi relativi allo smaltimento dei rifiuti. Minacciano che, in caso contrario, bloccherà l’ingresso in discarica degli auto-compattatori comunali. Una nuova e inaccettabile pressione e ingerenza ai danni di libere ed autonome Istituzioni Pubbliche”.

“Tra l’altro – prosegue la nota – nessuno di noi, ancora oggi, sa se l’Amministrazione Marini abbia convocato o meno, come richiesto dalla regione Lazio il 29 gennaio scorso, le conferenzedeiservizi relative alla più volte invocata “caratterizzazione geologica ed idrogeologicaINTERNA alla discarica dei Castelli Romani. Né, tanto meno, se il sindaco di Albano, Nicola Marini, abbia dato incarico ad un Ente Pubblico (ad esempio il CNR) di effettuare ciò che, in realtà, non è niente di più che unanalisi molto approfondita e dettagliata della qualità delle acque e dei terreni sottostanti larea INTERNA della discarica.

Eppure, a tal proposito, la stessa Pontina ambiente di Cerroni ha sostenuto appena poche settimane fa: “l’accertamento di specifici valori comporta indagini sull’area vasta che solo codesto Comune, in forza dei poteri pubblicistici di cui dispone, può consentire”.

Come noto, difatti – si legge nella nota – dal lontano 18 novembre 2011 nessuno, neanche il Comune di Albano – su cui grava, secondo la legge, la competenza amministrativa (art. 250 legge n. 152 del 2006) – conosce lo stato reale di inquinamento delle falde acquifere e dei terreni sottostanti la discarica di Roncigliano.

Come se non bastasse, inoltre, secondo indiscrezioni giornalistiche fin’ora mai smentite – dichiarano gli esponenti dei comitati No-Inc – il Direttore dell’Arpa Lazio, Servizio Suolo-Rifiuti e Bonifiche della Provincia di Roma, Ing. Fabio Ermolli, risulta indagato per abusodufficio. Come ben sappiamo, le analisi delle acque dei pozzi-spia e dei terreni INTERNI alla discarica (Caratterizzazione geologica ed idrogeologica), sono necessarie per  argomentare e sostenere, correttamente, la tesi relativa allo stato di inquinamento dell’area di Roncigliano sia al Tar del Lazio sia, è il caso di ricordarlo, proprio al Consiglio di Stato. Ma anche per richiedere quanto prima, alla Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti, la REVISIONE e  lANNULLAMENTO della procedura di Autorizzazione Ambientale. Ovvero, per richiedere l’annullamento  dell’atto amministrativo che permette il via libera all’avvio del cantiere per la costruzione dell’Inceneritore dei Castelli Romani.

Fin’ora l’Amministrazione Marini – aggiunge la nota – viceversa, si  è limitata a sottoscrivere una convenzione (stipulata il 7 dicembre scorso, con il CNR al fine di effettuare una caratterizzazione geologica ed idrogeologica SOLO ESTERNA all’area della discarica.

Liniziativa del comitato No Inc – conclude la lunga nota – che durerà tre giorni interi, avrà l’obiettivo di far analizzare gratuitamente, da un chimico abilitato, tutti i campioni da mezzo litro o un litro dacqua (in bottiglia pulita di plastica o vetro) che ci verranno consegnati da domenica 5 a martedì 7 maggio. Verrà garantito lanonimato”.