Francesca Della Bina, la passione della Libertas Genzano Pallavolo

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Francesca Della Bina
Francesca Della Bina capitano della Libertas Genzano Pallavolo
Francesca Della Bina
Francesca Della Bina capitano della Libertas Genzano Pallavolo

Lo sport come tante altre cose della vita non sempre rende ciò che si è dato, è cosi che una stagione sportiva sovente non mantiene tutte le sue promesse iniziali, ma al di la del finale, nell’animo e nello spirito dei suoi protagonisti lascia sempre qualcosa da cui prendere spunto, nel bene e nel male. Così si potrebbe riassumere la storia di quest’annata della Libertas Genzano Pallavolo nel campionato di Serie D: partite serbando il sogno, e qualche convinzione, di raggiungere la promozione in C, le ragazze di mister Lococo hanno visto infrangersi le loro attese sugli scogli di Ostia. Eliminate nella finale playoff, contro molti pronostici, da quella che si potrebbe definire una sorpresa, dato il suo terzo posto nel girone di regular season, le biancazzurre castellane non possono fare altro che riprovarci l’anno prossimo, portandosi in borsa la passione e la determinazione cementate in seno al gruppo dalla stagione appena spentasi. La stessa passione che si può leggere nelle parole, di affetto e amicizia, del loro capitano Francesca Della Bina da noi intervistato.

Come ti definiresti Francesca?

“Vivo a Lanuvio, lavoro come impiegata a Pomezia, sono quasi laureata in Economia, il “quasi” è definitivo. Il tempo libero di una vita  è praticamente tutto dedicato al volley e a qualche altro sport come il nuoto, lo sci, lo spinning e soprattutto il tennis. Adoro lo sport, mi piace praticarlo e guardarlo appena posso. Posso dire di aver maturato il mio carattere e la mia personalità con calma, sono molto determinata, con un cuore tenero, protetto da una salda corazza.

Molto riflessiva, razionale e schematica, le mie decisioni sono quasi sempre ben ponderate, anche se non  è detto si rivelino giuste. Quello che succede a me o intorno a me, è sempre spunto per
nuove considerazioni e riflessioni: preferisco i fatti alle parole, umiltà e semplicità sono alla base dei miei comportamenti, la mia indole è assai propensa verso gli altri: orecchie pronte ad ascoltare e spalle grandi su cui appoggiarsi”.

Qual’è stato fino ad oggi il tuo percorso sportivo nella pallavolo?

“Ho iniziato a giocare all’età di 12 anni nella Libertas Lanuvio Pallavolo (giovanili, da III divisione alla II, condita da qualche successo nell’under 16, spinta da un interesse nato nei campionati studenteschi delle scuole medie. Dopo una specie di fusione tra Società, ho iniziato a calpestare il campo della Libertas Genzano, nella stagione 1999/2000 (da I divisione alla Serie D e diversi play off), poi c’è stato il periodo Veliterno nella RosaVolley, dal 2004/05 al 2008/09 (in serie D con diversi play-off), infine il ritorno a Genzano, impreziosito con la storica promozione in serie C nel 2010″.

Che bilancio ti senti di fare della stagione appena conclusa?

“Il Bilancio purtroppo non può che essere negativo, considerando gli obiettivi mancati: promozione diretta prima e play off poi. Il duro lavoro svolto in palestra doveva essere ripagato in altro modo, ma ainoi la testa non ha retto nei momenti decisivi, sia in campionato che nella finale play off. Consideriamo comunque le attenuanti date dagli infortuni di Otti Risa e Marika  Bernoni e dal mio stop forzato per un intervento chirurgico. Guardando tuttavia il bicchiere mezzo pieno, l’alto livello degli allenamenti ci ha comunque permesso di ottenere 22 vittorie su 26 e miglioramenti dal lato tecnico e tattico che costituiscono un bagaglio non indifferente per tutte, in primis per le piccole del gruppo. Tutto questo grazie alle ottime competenze e capacità del nostro Mister Giorgio Lococo”.

Sei stata e sei tutt’ora il capitano della Libertas Genzano: che responsabilità e sensazioni ti ha fatto vivere indossare quella fascia?  Cosa ti sentiresti di dire alle tue compagne ed alla tua società?

Francesca Della Bina
Francesca Della Bina Libertas Genzano in battuta

“Ho cercato di essere un punto di riferimento per tutte le compagne, come lo sono stati i miei capitani in passato: per le piccole un esempio da seguire, in termini di modo di rispettare l’impegno, approccio alle partite e agli allenamenti, rispetto per le compagne, per il Mister e per la Società; per le più grandi un sostegno solido nei mille momenti vissuti insieme”.

Quale rivalità sportiva tra le squadre che avete incontrato è più sentita da voi o dal pubblico di Genzano?

“C’è da dire che in campionato le partite sono state per la maggior parte dei derby, avendo giocato spesso con squadre vicine di casa, ma per questioni di classifica, lo scontro più sentito è stato sicuramente quello con il Marino (1′ classificato al termine della stagione regolare): abbiamo perso la trasferta di andata 3-2 e vinto il ritorno in casa 3-0, quest’ultima sicuramente da ricordare come la partita perfetta di questa stagione. L’Onda Volley di Anzio, vera bestia nera per noi quest’anno, è stata l’unica squadra a batterci sia all’andata che al ritorno, anche se poi il loro scivolone finale contro il Pomezia, ci ha consegnato la definitiva 2′ posizione in classifica”.

Quali rimpianti hai, se ne hai, per la mancata promozione?

“Purtroppo ce ne sono. Al di là dell’aspetto emotivo, umano, le persone, gli affetti… Siamo partite per vincere ma non ci siamo riuscite, perdendo punti in campionato, spesso più per demeriti nostri che per meriti delle avversarie: la costanza non è stata il nostro forte. Siamo state protagoniste di prestazioni altalenanti che ci hanno permesso comunque di arrivare seconde e di vincere finché dall’altra parte non abbiamo incontrato chi non ha mollato mai fino alla fine e ha festeggiato in casa nostra (ahinoi!), la promozione in serie C”.

Libertas Genzano Pallavolo
Libertas Genzano stagione 2012-13 foto di gruppo

Dacci una breve definizione, un aggettivo o una descrizione, umana e sportiva per ciascuna delle tue compagne di squadra.

Elisa Cencia (Elisa Cenciarelli): grinta, tenacia e agilità da vendere;

Elisona Capogna (Elisa Capogna): la compagna di squadra che tutti si meritano;

Mara Pucci: la costanza e l’impegno fatti persona;

Federica Mitri: la grazia di una ballerina in un campo di battaglia;

Otti Risa (Ottavia Risa): la leonessa dagli occhi di cerbiatto;

Ciurli Valentina (Valentina Ciurlante): un fantastico incrocio Leone-Bradipo;

Sabrina Sulmonte: il braccio-bazooka;

Rebbi (Giulia Rebecca Degoli), Elisina (Elisa Mirabelli), Marika (Marika Bernoni), Alessia (Alessia Soldati), Eleonora (Eleonora Cianfanelli), Maria Vittoria (Maria Vittoria Costa): se potessi, vi ruberei la data di nascita e tutto quello che ancora potete dare e prendere da questo meraviglioso sport”.

Quali progetti sportivi hai per il futuro? Rimarrai a Genzano?

“Sto pensando di fermarmi, per risolvere qualche problemino fisico che tralascio da un po’, e poi chissà… la voglia di giocare a pallavolo non passa mai. In ogni modo se dovessi continuare, il biancazzurro del Genzano è il colore che preferirei vestire”.

“Alle mie compagne, quelle storiche Elisona, Cencia e Mara, alle sempre presenti Sabrina, Otti, Ciurli e Federica, alle giovani Rebecca, Elisina, Marika, Alessia, Eleonora e Maria Vittoria e a quelle che hanno preso altre strade nel corso della stagione Stitch, Carola e Agnese, un grazie enorme per questi 10 mesi passati insieme intensamente, per il lavoro di squadra, per la fatica
condivisa, per le mille risate e per tutte le vittorie comunque conquistate fianco a fianco. Grazie a Mister Giorgio Lococo per la pazienza e per aver provato ad insegnarci la Pallavolo, quella
con la P maiuscola, a Danilo Sferico per la preziosissima collaborazione, a Franco Monnati per il sostegno, per gli articoli  post-partita e per averci scoutizzato, evidenziando costruttivamente pregi e difetti di ognuna, a Fabrizio Mitri per l’importante lavoro svolto “dietro le quinte. Un doveroso e sentito grazie mi sento di porgerlo alla Famiglia Libertas Genzano, per averci permesso di giocare nella meravigliosa struttura del PalaDeSanctis, per il supporto tecnico, logistico e psicologico che quest’anno mai ci è mancato. In conclusione non posso mancare il grazie a Graziella Rotondi per il rifornimento post-allenamento con le sue squisitissime crostate. In ultimo, ma non per importanza, un grazie di cuore ai tifosi, che hanno arricchito le gare casalinghe di calore e colore: certamente senza di loro certe partite sarebbero state ancora più difficili. Si è conclusa un’ottima stagione alla quale è mancata l’Ultima Vittoria, ma che certamente servirà da sprone a fare meglio l’anno prossimo. In bocca al lupo a tutti!”.

Andrea Titti