

E’ polemica tra Forza Italia e Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale ad Albano dopo l’appoggio del partito di Mattei alla coalizione dei Moderati in alternativa a Marco Silvestroni. A tal proposito ascoltiamo il segretario cittadino di Fdi-An Roberto Cuccioletta.
Cuccioletta lei ha sostenuto che la candidatura a Sindaco di Gino Benedetti, anche con il sostegno di Marco Mattei, sia un sostanziale assist a Marini: ci può spiegare meglio il perché di questa sua convinzione?
“La convinzione, non mia ma del partito che rappresento – Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale ndr – è fondata su elementi oggettivi. Il progetto “Benedetti” nasce dalla motivazione di ingannare l’elettorato presentando un candidato che possa attrarre su di se anche i voti della sinistra delusa da Marini eliminando quelle componenti, tra cui FDI, ritenute troppo a destra. Il progetto “Benedetti”, quindi, non nasce dalla esigenza di costruire un nuovo programma alternativo a Marini o di tentare di ricostruire un centrodestra vincente ad Albano bensì nasce dal noto principio gattopardesco del “tutto deve cambiare affinchè non cambi nulla”. Una scelta che potrebbe disturbare l’elettorato non solo di centrodestra, già deluso a livello locale e nazionale per le scelte renziane, avvantaggiando così l’avversario “comune” Nicola Marini attraverso la dispersione dei voti e favorendo l’astensionismo. Credendo nella candidatura di Marco Silvestroni, sono fermamente certo che riusciremo a far comprendere agli abitanti della nostra città la consistenza e la vera novità del nostro progetto”.
Durante il suo intervento alla presentazione della candidatura di Gino Benedetti, Marco Mattei ha spiegato che ha scelto di non candidarsi in prima persona perché ad Albano è necessario un rinnovamento anche nelle persone. Non crede che la ricandidatura di Silvestroni a Sindaco vada nella direzione opposta a questo proponimento anche da voi auspicato, dato che Silvestroni fu già il candidato a Sindaco sconfitto cinque anni fa?
“Non esprimiamo alcun giudizio negativo sulla persona di Gino Benedetti, persona sicuramente non nuova per la politica in quanto già candidatosi nelle precedenti elezioni e di scuola socialista. Giusta l’analisi di Marco Mattei nell’individuare l’esigenza di un rinnovamento della classe politica albanense. Già in passato il nostro leader nazionale, Giorgia Meloni, si era espressa in tal senso, sostenendo l’esigenza di cambiare una classe politica non per selezione anagrafica, perché si rischia di perdere forze preziose e minare quel patto tra generazioni su cui si deve fondare un progetto comunitario, ma per merito, laboriosità, passione civica, competenza e onestà. E’ nota l’abitudine del nostro gruppo politico di utilizzare la letteratura fantasy per rafforzare i nostri concetti; non resistendo, quindi, alla tentazione utilizzerò l’immagine voluta da Tolkien dove un “anziano” valoroso – Gandalf – si mette alla guida di un gruppo di persone diverse tra loro – uomini, hobbit, elfi e nani – con l’unico scopo di combattere insieme per quel “qualcosa di buono che c’è ancora nel nostro mondo”. La digressione spero mi sia perdonata ma mi era utile per spiegare una nostra convinzione. La novità non può essere il nome di un sindaco, soprattutto se dietro il nome di Benedetti si nascondono tutti i grandi elettori che rappresentano quasi tutta la vecchia nomenclatura di Albano. Albano è una città in sofferenza e per governarla è necessaria una persona di esperienza amministrativa con dietro una squadra giovane, nuova e unita con la voglia di cambiare veramente le cose. Marco Silvestroni, a differenza di Mattei, ha saputo creare attorno a sé un gruppo di persone nuove, delegando compiti e offrendo spazio e opportunità di crescita a tutti. E’ vero, Marco Silvestroni ha perso nel 2010 e non è andato al ballottaggio per una manciata di voti. Il 47 % circa della popolazione lo ha votato cinque anni fa dimostrando fiducia nei suoi confronti. Fiducia che non è diminuita se pensiamo che in questi giorni in molti ci dicono “questa volta votiamo Silvestroni”.
Ci può riassumere quali sono le differenze tra il progetto di Benedetti e quello di Silvestroni ed il perchè non si è potuti giungere ad una candidatura unitaria delle opposizioni al governo del Sindaco Marini?
“Il progetto Benedetti, come ho detto, nasce con la volontà di tentare di agglomerare tutta la vecchia area socialista nascondendo dietro la maschera di un’area moderata, con l’utilizzo anche dei simboli della politica anni settanta, l’esigenza di recuperare i voti “trasversalmente”. In particolare si rivolge a quell’area politica che in ogni tornata elettorale riesce a sedere al tavolo della maggioranza a prescindere di chi sia il vincitore. Non è quindi un progetto politico, nel senso letterale del termine, ma esclusivamente una strategia per tentare di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Il progetto Silvestroni, invece, è molto più ambizioso e difficile. Marco Silvestroni è convinto che i problemi della città sono ormai insostenibili per tutti i cittadini, a prescindere dal credo politico, e, quindi, ha deciso di aderire ad un progetto civico, fortemente sostenuto dalla Federazione delle Liste Civiche, con l’appoggio degli unici due partiti di centrodestra attivi sul territorio nazionale. Il progetto è rischioso e faticoso, non gattopardesco e, quindi, poco interessante per chi non ha voglia di impegnarsi in un nuovo modo di fare politica. Fratelli d’Italia in particolare si è distinta per una serie di iniziative che mettevano in primo piano i problemi dei cittadini italiani (tasse, occupazione, legalità, sicurezza) con temi e azioni molto vicini al mondo civico. Aderire al progetto di Silvestroni per noi è stato, quindi, una naturale evoluzione. E’ innegabile che il partito che rappresento è stato l’unico presente sul territorio in questi cinque anni. Una osservazione è necessaria. La presenza di Fratelli d’Italia e Noi per Salvini nella coalizione a sostegno di Silvestroni, identifica la candidatura a sindaco di Marco come l’unica di centrodestra ad Albano, atteso che quella di Benedetti guarda a sinistra e le altre candidature provengono tutte, direttamente o indirettamente, dal PD”.
Ha aderito alla coalizione dei Moderati anche il consigliere comunale Nabil Cassabgi, che nelle sue forti battaglie di opposizione a Palazzo Savelli era parso molto vicino a Silvestroni piuttosto che a Mattei e Venditti: perchè non siete arrivati ad un accordo voi con la lista Solidarietà e Legalità di Cassabgi?
“Ho difficoltà francamente a capire cosa si voglia intendere nel 2015 con la parola “moderati”. Ho difficoltà a credere che qualcuno possa ancora definire il partito di Fratelli d’Italia come un partito estremista. Sicuramente i problemi che tutti noi dobbiamo affrontare giornalmente non possono essere affrontati con moderazione bensì con determinazione. La determinazione mostrata da Nabil Cassabgi, persona da noi stimatissima soprattutto dal punto di vista umano, poco si sposa con la coalizione creata da Venditti. Le contraddizioni di quella coalizione sono enormi: vediamo insieme convivere giustizialisti e garantisti, denuncianti e denunciati. Fratelli d’Italia non ha avuto contatti direttamente con la lista Solidarietà e Legalità, sebbene i punti programmatici fondanti il nostro partito siano esattamente gli stessi. Evidentemente le alchimie matematiche che imperversano nei mesi prima delle elezioni hanno avuto la meglio sui principi etici e morali. Noi siamo convinti che il nostro progetto sarà quello vincente gettando le basi per un nuovo e vero centrodestra ad Albano”.