San Raffaele Rocca di Papa, pagati dalla proprietà gli stipendi ai lavoratori

Sindacati soddisfatti per l'erogazione degli stipendi da parte della San Raffaele Spa, ma sottolineano le restanti criticità a carico della Regione Lazio

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Flashmob San Raffaele Rocca di Papa 15 Giugno

“La Cisl FP Aziendale prende atto dell’avvenuto pagamento degli stipendi ufficializzati nella tarda mattinata di mercoledì 24 giugno da parte della San Raffaele SPA. Insieme ai lavoratori avevamo fatto pressione sull’azienda perché addivenisse a questo passo, non comprendendone la strategia suicida con la quale, non anticipando di tasca propria almeno lo stipendio del mese di aprile, dimostrava di non tenere al proprio capitale umano e ottenere l’effetto di giustificare con un autogol clamoroso di fronte all’opinione pubblica il provvedimento regionale di revoca dell’accreditamento, fonte di tutte le nostre preoccupazioni e sconvolgimento delle nostre vite.. Grazie alla nostra opera di persuasione, anche se con colpevole ritardo , l’azienda ha finalmente battuto un colpo in favore dei lavoratori e con questa mossa va a rimarcare le responsabilità di Regione e Asl in tutta la vicenda che sta assumendo contorni politici sempre più marcati. I lavoratori possono finalmente respirare e tirare una boccata di ossigeno, in preparazione dei 10 giorni prossimi da mercoledì 24 giugno al 3 luglio che determineranno il futuro della Casa di Cura San Raffaele SPA e il nostro futuro lavorativo. La CISL FP Aziendale prende atto che tutte le criticità emerse e denunciate negli scorsi comunicati , attualmente permangono e creano ancora più timore considerato l’avvicinarsi della data del 30 Giugno, ultimo giorno possibile per chiedere il Fondo di Integrazione salariale da parte dell’azienda. La Regione Lazio , nonostante le pressanti richieste aziendali, non si è ancora pronunciata sulla validità o meno della fatturazione in acconto per i mesi di Aprile Maggio e Giugno e il nostro timore è che non lo faccia fino al termine del 3 Luglio in cui scade la sospensiva dell’iter di revoca dell’accreditamento creando un danno incalcolabile a tutti quei lavoratori che non hanno prestato servizio nel mese di maggio e che, ultimate le ferie a loro disposizione, rischiano di vedere una busta paga con importi infimi o approssimati allo zero. Ormai è evidente e conclamato che la partita che si sta giocando è tutta di livello politico istituzionale e in questo breve lasso di tempo aspettiamo risposte regionali concrete su tre fronti: la suddetta fatturazione in acconto o il nullaosta da fornire all’azienda per accedere al FIS, lo sblocco dei ricoveri dopo il parere positivo degli ispettori della ASL ROMA 6 al termine dei controlli effettuati stamattina in clinica e da ultimo, ma il principale per importanza , la decisione finale della Regione Lazio sulla revoca dell’accreditamento e dell’autorizzazione nei confronti della Casa di Cura San Raffaele Rocca di Papa , da cui a cascata sono iniziati tutti i nostri problemi. In merito a tutto ciò, la palla passa in mano ai sindacati regionali che già si stanno attivando per una celere risoluzione della vicenda ; passa in mano inevitabilmente alle istituzioni, alla politica locale e al Sindaco di Rocca di Papa che deve premere e vigilare sulla celere risoluzione della vicenda nei confronti della Regione Lazio e degli assessorati preposti. La CISL FP Aziendale da parte propria , vigilerà e farà pressione sui propri rappresentanti regionali e in caso di necessità , chiamerà a sostegno della vicenda tutti i lavoratori in qualsivoglia iniziativa proporranno i sindacati per sbloccare positivamente la questione. Ovviamente la CISL FP Aziendale darò supporto e sostegno anche ad eventuali proposte dei lavoratori, considerata la gravità della situazione e il momento storico che stiamo vivendo sulla nostra pelle. L’auspicio è che questo incubo finisca al più presto , ognuno possa tornare serenamente a riprendere il proprio lavoro e , in una ottica squisitamente sindacale, tornare a confrontarsi con l’azienda su temi riguardanti l’organizzazione del lavoro , le problematiche contrattuali e quant’altro rientri in una normale relazione tra direzione e sindacato. Qualora invece la Regione Lazio confermerà il provvedimento di revoca dell’accreditamento la nostra posizione sindacale non cambia di una virgola rispetto quanto detto in precedenza. :l’Organismo regionale si assuma la responsabilità della decisione, abbia il coraggio di staccare la spina , voltare pagina e occuparsi seriamente del ricollocamento dei lavoratori che , sia chiaro , non possono di certo perdere il lavoro per una pandemia mondiale che hanno combattuto e di cui portano ancora addosso i segni della malattia. Sarebbe un delitto atroce nei loro confronti e in controtendenza clamorosa in questa nuova ventata di sanità attenta ai bisogni dei pazienti e degli operatori sanitari , definiti Eroi dei nostri giorni martoriati dal Covid-!9”. Così in una lunga nota dichiara Luigi Cicogna in rappresentanza della Cisl FP.