Dopo le violenze, lo spaccio ed il consumo direttamente sul posto.
Le immagini e i video che ci sono stati inviati parlano chiaro: lo spaccio di sostanze stupefacenti e il loro consumo nei bagni del capolinea della Metro C Monte Compatri Pantano sono ormai all’ordine del giorno.
Una situazione che non può più essere ignorata dalle istituzioni.
Nei giorni scorsi, una retata nella zona di Ponte di Nona ha evidenziato come la droga venga trasportata attraverso i mezzi pubblici e, guarda caso, molte di queste linee che attraversano Ponte di Nona hanno il proprio capolinea presso la stazione di Monte Compatri Pantano.
È chiaro che il problema non è circoscritto, ma si inserisce in un contesto più ampio di criminalità e degrado che interessa l’intera area.
In uno degli accertamenti a sorpresa della Guardia di Finanza con unità cinofile, è stato evidenziato come quei “residui” di spaccio e di consumo siano da collegarsi ad un massiccio traffico di stupefacenti in zona.
Questo conferma l’urgenza di un intervento deciso per contrastare questa piaga sociale e, per questo, ribadiamo, ancora una volta, la necessità e l’urgenza di predisporre un presidio fisso interforze presso il capolinea di Monte Compatri Pantano.
Questa è l’unica soluzione possibile per contrastare efficacemente il dilagare della violenza, del degrado e dell’abbandono in un punto nevralgico per i collegamenti tra la Capitale e i Castelli Romani.
Nei prossimi giorni presenteremo un progetto finalizzato a restituire centralità e sicurezza all’intera zona, con proposte concrete per riportare ordine e vivibilità in un’area strategica per la mobilità e la sicurezza pubblica.
Chiediamo con forza un intervento immediato delle istituzioni competenti affinché questa situazione inaccettabile venga affrontata con determinazione e risolutezza”. Lo rende noto l’Udc di Monte Compatri