#FareRete, Italia Viva, Articolo 1 Leu e Verdi Europei dicono no a nuove colate di cemento in via delle Vascarelle
“Le sottoscritte forze politiche consiliari ed extraconsiliari unite dalla comune attenzione a politiche incentrate sullo sviluppo sostenibile e sul contenimento del consumo di suolo contro le speculazioni edilizie che da fin troppo tempo soffocano l’area dei Castelli Romani ed in particolare la nostra comunità di Grottaferrata, esprimono profonda preoccupazione per l’ulteriore colata di cemento in arrivo nella nostra città in località via delle Vascarelle, al confine con il comune di Marino, in una zona di interesse paesaggistico, con destinazione Agricola. Come si evince dalla documentazione pubblicata sul sito del comune la superficie del terreno è di 8130 mq di cui 860 mq saranno ceduti al comune e sui quali saranno realizzati parcheggi e verde pubblico. Si tratta – per la parte restante – di una superficie di 7270 mq dove saranno realizzati 9229 mq con un volume lordo di 34.525 mc. Un impianto sportivo in verticale, tre edifici di quattro piani, tre parallelepipedi connessi tra di loro, il corpo centrale ospiterà una piscina. Quello che emerge dalla lettura della documentazione, altro non è che un’imponente intervento edilizio con destinazione d’uso commerciale e direzionale. Una cubatura abnorme che a nostro avviso non sembra giustificare esaurientemente la dicitura impianto sportivo polivalente. Il centro sportivo di cui si parla è in realtà solo un elemento di un enorme insediamento sul territorio intestato ad un unico proprietario. Il nostro timore è che si tratti di un’operazione spregiudicata, ingiustificabile sotto il profilo di una coerente politica urbanistica che, oltretutto, non dovrebbe consentire una variante di Piano regolatore così importante a vantaggio di un solo proprietario, e che non sembra portare effettivi vantaggi a Grottaferrata. Un centro commerciale e direzionale più utile alla vicina Marino. Come potrà l’Amministrazione comunale far accettare e digerire ai consiglieri comunali la proposta di un privato, che necessita di una variante al prg, quando è in essere un incarico costato la bellezza di circa 160.000 euro volto alla predisposizione di una variante urbanistica generale? Purtroppo, in sede di commissione pare sia emersa una certa disponibilità, da parte della Amministrazione, a dare seguito all’iter di questa richiesta di realizzazione di quello che appare come uno “scempio urbanistico” in un’area delicata, agricola, di interesse paesaggistico.
L’Amministrazione dovrebbe spiegare oltretutto perché, da un lato non si debba procedere con la perimetrazione di nuclei abitativi spontaneamente sorti mentre, d’altro canto si possa dare seguito a una colata di cemento di ben 8130 mq in una zona agricola!!!
Non mettiamo qui in discussione la legittimità degli adempimenti formali o la regolarità dell’iter seguito dai proponenti privati, bensì la opportunità della decisione politica. Il vigente PTP classifica l’area in zona GF l2, mentre il PTPR definisce l’area come “Bene d’insieme: vaste località con valore estetico tradizionale, bellezze Panoramiche, inoltre viene considerato come Paesaggio Naturale di continuità. In questo contesto particolare, verranno realizzati edifici con un’altezza di 18,50 m, corrispondenti a quattro piani fuori terra. Ci domandiamo come sia stato possibile che nel corso della conferenza dei servizi del 08.03.2017 la Sopraintendenza Archeologica delle Belle Arti e paesaggio Area Metropolitana di Roma Capitale abbia espresso parere favorevole, anche se con prescrizioni. Risulta dagli atti un parere di non compatibilità della variante proposta, con le direttive e prescrizioni del PTPG formulato dalla Provincia di Roma. Questo permette a tutti ancora una volta di comprendere quanto sia importante nei comuni l’adozione del PTPG da noi proposta a Grottaferrata senza successo. Anche da queste considerazioni potremmo dire ai cittadini “intelligenti pauca” . Per tutti è ormai chiaro chi a Grottaferrata, dal punto di vista politico, difende il territorio dal consumo arbitrario del suolo e chi invece intende proseguire con le logiche della vecchia politica asservita all’economia del mattone. Ormai la responsabilità di quanto potrà accadere in questa ulteriore minaccia per il nostro territorio è nelle mani, ma soprattutto nella coscienza, dei singoli consiglieri comunali che saranno chiamati a prendere una decisione in uno dei prossimi consigli (forse in estate?). In quella sede i consiglieri potranno divenire attori protagonisti, e non meri esecutori, di scelte che sono il frutto di un complesso rapporto tra politica e pubblica amministrazione territoriale e sovracomunale. La politica locale può tornare protagonista di progetti di pianificazione, di visioni, di azioni che guardano ad uno sviluppo del territorio più attento alla salvaguardia dell’ ambiente. Dipende solo dal tipo di visione e di determinazione che si vorrà dare. Le sottoscritte forze politiche si appellano al senso di responsabilità dell’intero consiglio comunale, auspicando scelte alte e nobili rivolte al bene generale al servizio delle prossime generazioni. Che paese intendiamo lasciare ai nostri figli? Il nostro auspicio è che Grottaferrata non si trasformi da città giardino a città del cemento e per questo intendiamo coinvolgere la cittadinanza nella partecipazione attiva a scelte che possono determinare nel bene o nel male il futuro assetto della città.
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“. Ecco il testo del comunicato congiunto firmato da #FareRete, Italia Viva, Articolo 1 Leu e Verdi Europei che dicono no a nuove colate di cemento in via delle Vascarelle