

«Il sedici Aprile ’13 ho ufficializzato l’uscita dal gruppo PDL di Frascati per costituire un nuovo gruppo Consiliare, la spinta e la volontà nasce da una lunga riflessione sul degrado, sulla progressiva perdita di valori, di convinzioni e di certezze nasce l’esigenza, ma anche la volontà di fare il punto delle situazione per trovare un nuovo slancio – inizia così la nota di Marco Boldini -. Il mio obiettivo è di riuscire a dare all’opinione pubblica la spinta per elaborare una nuova prospettiva, prendendo spunto dall’osservazione oggettiva della realtà, vuole essere un autentico momento di lealtà nei confronti di chi si ritiene, a ragione, oltraggiato nella società. L’idea di aderire ad “Oltre” è come punto di partenza e di traguardo insieme, per risollevarsi, intanto idealmente, dal pessimismo, dallo scetticismo, dalla sfiducia e dalla diffidenza che ormai identificano il sentire comune. “Oltre” deve essere il luogo ideale dove tutti possiamo convivere, è un contenitore di idee e di esperienze che si spingerà tanto più oltre quanto più forti saranno la capacità e la convinzione di ognuno di lasciarsi dietro il passato. E potrebbe realmente diventare una fonte inesauribile di strumenti per affrontare e combattere le avversità di questo tempo. Non è demagogia la ricerca di una nuova ottica propositiva e non è populismo l’analisi del passato e del presente per guardare al futuro con una consapevolezza diversa. “Oltre” vuole superare innanzitutto questo genere di pregiudizi e rompere le catene di una società che si sta avvitando sugli errori che non sono sempre e solo degli altri, ma un po’ di tutti. A scanso di equivoci iniziamo, dunque, col dire che cosa di sicuro non sarà. “Oltre” non sarà un nuovo partito politico, ma neanche un movimento. Tantomeno una corrente. “Oltre” sarà invece certamente un punto d’incontro. Un luogo e tanti luoghi possibili. Oltre la destra, la sinistra e il centro. “Oltre” sarà una dimensione, un modo di essere. Chiaro, diretto, immediato, pronto ad ascoltare e volenteroso di dare risposte sui temi e i problemi della quotidianità. Chi decide di andare oltre sceglie di mettere a disposizione le proprie esperienze e le proprie idee per il futuro. “Oltre” sarà così presenza e esperienza. Sarà una porta girevole non esclusiva ma selettiva con chi camminerà con noi. “Oltre” è porre fine agli indugi e alle parole di eterna quanto vuota retorica sulla questione morale in politica. Il codice etico di chi intende mettersi al servizio della collettività sarà quello che tutti i cittadini devono condividere: il rispetto delle leggi. “Oltre” è una politica capace di essere virtuosa e produrre benefici visibili, con bilanci chiari e pubblici a fronte della politica andata in scena fino ad oggi che non ha sentito neppure il bisogno di giustificare gli sprechi sfociati in autentiche ruberie. “Oltre” è, quindi, anche smetterla con gli slogan muscolari e talora farseschi sulla sicurezza, mettendo in campo l’unica cosa che serve: i fondi necessari a Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Esercito per metterli nelle condizioni di svolgere appieno le loro funzioni di tutori dell’ordine. “Oltre” sono quegli imprenditori che decidono di interpretare davvero e mettere in pratica la sussidiarietà, sopperendo allo Stato nella tutela di diritti imprescindibili come: la casa, lo studio, la sanità, i servizi sociali e alla persona, un ambiente più sano grazie all’utilizzo di tecniche produttive biosostenibili che rendano il progresso, il lavoro, lo sviluppo conciliabili con la salute, l’ecosistema e il futuro di tutti. “Oltre” è la collaborazione tra Stato e privati che incoraggi la ricerca scientifica nel nostro Paese e scoraggi la fuga di cervelli, costretti a lasciare un’Italia che con spudorata rilassatezza e nessuna vergogna incoraggia solo provvisorietà. “Oltre” è pensare a una politica del lavoro che esca dal finto scontro tra “precariato” e “posto fisso” in nome di una visione che vada oltre i confini nazionali e che faccia riferimento all’unica piattaforma europea su cui da vent’anni poggia il mercato comune libero e senza frontiere anche in termini di domanda e offerta, lavoro e lavoratori. “Oltre” è tornare ad affermare la centralità di un tema come l’unità nazionale, smentendo la bugia che vede il federalismo contrapposto a un’Italia unita. “Oltre” – conclude Boldrini – è dunque conciliare la disponibilità di risorse con le necessità, i bisogni e gli elementi di crescita primaria, personale come la scuola, l’università, la ricerca, l’arte, la cultura».