6° Anniversario della Liberazione d’Italia e 83° Anniversario della Fondazione di Pomezia
Pomezia celebra il 76° anniversario della Liberazione e l’83° anniversario della fondazione della Città.
Il programma da seguire sui canali social dell’Ente (Facebook, Twitter, Instagram):
ore 10:00
Discorso del Sindaco Adriano Zuccalà
ore 10:30
Omaggio al monumento dei Coloni fondatori
ore 11.00
76° anniversario della Liberazione. Flash mob con Anpi
ore 15:00
Pomezia – Elogio di una Città. Video-documentario a cura del Museo Città di Pomezia – Laboratorio del Novecento
ore 17:00
Pomezia nella Storia – Proiezione immagini d’epoca
25 APRILE, GROTTAFERRATA CELEBRA LA LIBERAZIONE DI IERI E DI OGGI ANDREOTTI: “IL VACCINO ANTI-COVID E’ IL NUOVO FIORE DEL PARTIGIANO”
Il primo cittadino, rispettando in pieno le disposizioni della prefettura, si è limitato, alla presenza del picchetto d’onore della Polizia Locale e dei rappresentanti dei Carabinieri, a deporre assieme al presidente del locale circolo Anpi, una corona alla memoria dei caduti di tutte le guerre, presso il monumento di piazza Cavour.
Augurando poi, con un video su Facebook, ai cittadini di Grottaferrata “un 25 Aprile di libertà, in attesa che il prossimo anno potremo tornare in piazza ad abbracciarci”, il sindaco non ha rinunciato dal diffondere il proprio pensiero e il senso che Grottaferrata ha voluto dare alla Liberazione di questo 2021.
I FIGLI DELLA GUERRA E IL MIRACOLO ITALIANO – “I figli della guerra, la generazione cui appartengo io stesso, che oggi si appresta a vivere una terza età auspicabilmente serena e al sicuro, furono – fummo – gli spettatori, da bambini e ragazzi, di quello che la Storia ricorda come il miracolo italiano” ha detto.
“Un miracolo figlio della Resistenza di tanti italiani, dei Partigiani, dei coraggiosi intellettuali, artisti, donne e uomini liberi che non si arresero alle violenze e alle persecuzioni dei fascisti. Un miracolo figlio anche dell’eroismo di soldati alleati venuti da Oltreoceano – ha proseguito omaggiando le truppe Alleate – e riusciti nell’impresa di combattere l’occupazione nazista che negli ultimi anni del conflitto, dopo l’8 settembre del 43, è toccata drammaticamente anche al nostro Paese, ai nostri territori”.
Quindi Andreotti si è soffermato su quelle parole cui la sua generazione era abituata e improvvisamente sono tornate attuali.
Il termine “coprifuoco” su tutti,
“attualizzando e assorbendo drammaticamente nella nuova attualità anche questa ricorrenza civile, divenuta così oltremodo simbolica e significativa, del 25 aprile”.
Quindi l’omaggio ai “camici bianchi, eroi della Resistenza di oggi” e l’omaggio “alle oltre trentacinque vittime grottaferratesi” scomparse in questi quattordici mesi.
IL TEMPO DI RIPARTIRE: IL VACCINO ANTICOVID MODERNO FIORE DEL PARTIGIANO – “Ora però è anche il momento di ripartire. Trovando la forza e il coraggio per guardare avanti.Lo dobbiamo proprio a chi ha sofferto e sta patendo la durezza di una crisi economica collaterale che si fa ogni giorno più dura per molte famiglie” ha detto ancora il sindaco.
“Lo dobbiamo ai numerosi lutti, oltre trentacinque nostri concittadini grottaferratesi, che nel corso di questo anno ci hanno lasciati, soccombendo alla violenza del virus. Lo dobbiamo al tempo stesso anche alla memoria di chi ha liberato l’Italia in quella primavera di 76 anni fa. Sapendo e affermando che oggi il fiore del partigiano è il vaccino che solo un anno fa immaginavamo come un miraggio e invece adesso è tra noi”.
Oggi compiutamente vediamo davvero il primo reale raggio di sole che potrà restituirci una società nuova, speriamo migliore, speriamo diversa, speriamo più consapevole e in tal modo più libera. Pronta a vivere un altro miracolo che coincida anche con un maggiore
rispetto dell’ambiente, dell’ecosistema e delle persone. Di quel concetto di bene comune dal quale non si può più prescindere in nome di egoismi economicistici che hanno mostrato tutta la loro fragilità e fallacia”.
“Solo così, infatti – ha concluso il sindaco – l’Italia davvero risorgerà.
Noi tutti abbiamo il grande compito di coltivare e custodire valori quali libertà, pace, fraternità, rispetto e uguaglianza che vengono dalla lotta di liberazione, lasciandole in eredità alle generazioni future come i padri dei nostri padri le hanno lasciate a noi. E oggi più che mai, celebrando questa Festa della Liberazione, è ora di tornare davvero liberi, ovvero, più coscienti per ripartire e risorgere in un mondo davvero nuovo per tutte e tutti”.
Roma/Lazio. Col PCI per il 25 Aprile, unitariamente e protagonisti della Ricostruzione del Partito
“Il PCI presente questa mattina a porta S. Paolo, e in altre iniziative locali, con gli altri antifascisti romani per portare avanti i valori del 25 Aprile: per ricordare ed onorare quanti donarono la vita per liberare l’Italia dall’oppressione nazifascista; contro ogni nuova forma di fascismo, di nazionalismo, di militarismo; per la difesa e l’attuazione della Costituzione Repubblicana, contro ogni forma di compressione degli spazi di agibilità democratica; per la solidarietà internazionalista nei confronti dei popoli che si battono contro ogni forma di nazifascismo in ogni luogo del mondo. W il 25 APRILE, W i PARTIGIANI!”, questa la dichiarazione di Roberto Vallocchia, della segreteria di Federazione PCI Roma, dopo la partecipazione, alla manifestazione (contingentata) di Porta San Paolo. Il segretario regionale del PCI, Oreste Della Posta, a dimostrazione della diffusione dell’impegno dei comunisti in ogni parte del territorio ciociaro, ha indicato il compagno Mario Rufo, noto per non essere un diciottenne, ma che non ha nulla da invidiare a nessuno per tenacia, quale esempio di testimonianza della Festa della Liberazione. Intanto decine e decine sono state le iniziative unitarie dell’ANPI nella regione Lazio. Ugualmente i luoghi in cui i comunisti hanno deposto fiori nei tanti luoghi simbolo della Resistenza o dei protagonisti della lotta di Liberazione. A Palestrina, la delegazione comunista che ha onorato i Partigiani italiani e sovietici al Sacrario Militare del Cimitero ha potuto ascoltare l’intervento di Ugo Moro, della segreteria nazionale del PCI. Ai Castelli romani, a Marino, sono stati ricordati i caduti per la Resistenza. In particolare il partigiano Aurelio Del Gobbo, già sindaco della città del vino, è stato omaggiato presso il cimitero di Castel Gandolfo da una delegazione comunista. La sezione,aperta nel pomeriggio, con gli striscioni e le bandiere italiana, comunista e cubana hanno accolto nuovi iscritti al PCI, e compagni e cittadini. Per l’occasione sono state distribuite copie della Costituzione repubblicana e libri della storia della Resistenza. Come ha avuto modo di ricordare il manifesto nazionale del PCI: “Oggi come allora serve una forte mobilitazione popolare e dei lavoratori per dare risposta alle aspettative di cambiamento e di giustizia del Paese, al dramma sanitario e al dolore sociale, ad una crisi che divora diritti e speranze. Oggi come allora la Resistenza vive nelle lotte e nel protagonismo di chi non si arrende. Oggi come allora i comunisti in prima fila a difesa della libertà e della democrazia”.
Il SINDACO OMAGGIA GLI EROI DELLA RESISTENZA
“Festeggiamo la vittoria contro la dittatura nazifascista e la Libertà”.
Nessun corteo, nessuno schieramento: solo l’essenziale. Ancora una volta, per il secondo anno consecutivo il silenzio è stato l’unico protagonista in questa giornata densa di ricordi, di memoria del passato ma anche di speranza e di unità per il futuro.
A rappresentare le Associazioni combattentistiche e d’arma Anna Maria Scialis, Presidente dell’ANPI di Marino Sezione Del Gobbo. Per il Comune di Marino oltre al Sindaco erano presenti il Presidente del Consiglio Comunale Sante Gabriele Narcisi insieme ad alcuni Consiglieri Comunali, le Assessore Ada Santamaita e Barbara Cerro, il Comandante della Stazione Carabinieri di Marino L.te Simmaco Vigilante, una rappresentanza dei Vigili del Fuoco, la Polizia Locale e la Protezione Civile comunale. Tutti all’insegna del distanziamento sociale imposto dai tempi.
Il Sindaco al termine della Cerimonia ha sottolineato quella “Vittoria contro la dittatura nazifascista ottenuta da un popolo che ha resistito e lottato pagando con il sangue. Quei valori di ricerca della libertà e dell’unione democratica che permeano la nostra costituzione – ha esortato il primo cittadino – siano oggi più di allora le basi di una resistenza contro le disuguaglianze sociali ed economiche, contro un nemico invisibile che ha attentato ed attenta alla nostra nazione. Seguendo l’esempio di chi ha lottato per le nostre libertà impegniamo tutti noi stessi nel vincere questa tremenda guerra rinsaldando i vincoli che ci legano come popolo e come comunità. Uniti nulla è impossibile”.