“Condanniamo fermamente l’ingiuriosa scritta che a Genzano ha oltraggiato la memoria di Giorgio Belleggia, un ragazzo amato e stimato da tutta la comunità genzanese. Il messaggio infamante, apparso sui muri dell’anfiteatro dell’Olmata, peraltro accompagnato da una svastica, non appartiene assolutamente alla cultura dell’elettorato leghista, tantomeno a quella del nostro leader nazionale, Matteo Salvini. Nessun elettore, simpatizzante o anche militante della Lega di Genzano e di tutto il resto d’Italia si sognerebbe di compiere un gesto del genere o anche solo di deturpare il patrimonio pubblico. Non appartiene alla cultura del nostro elettorato ed è assolutamente lontano dal modo di fare di chi, ogni giorno, si batte per la legalità e il rispetto delle regole. Peraltro non si capirebbe neppure quale ritorno elettorale potrebbe esserci nel compiere una nefandezza del genere, che non vorremmo fosse stata partorita dalla mano di chi, in maniera assolutamente strumentale, abbia voluto così utilizzare il nome di Salvini per portare a compimento un gesto increscioso ed irriverente, finalizzato ad arginare il vasto consenso che la Lega, con serietà e con amore per questo territorio e questa comunità, ha dimostrato di avere, a partire dalle Europee del 2019, quando è risultato il partito più votato a Genzano. Noi siamo e saremo sempre per il rispetto delle regole e del prossimo, lontani da ogni forma di xenofobia e di razzismo. E oggi, più che mai lo ribadiamo, condannando fermamente un gesto lontano, lontanissimo dal pensiero dei nostri elettori e militanti”. Così, in una nota congiunta, il coordinatore provinciale della Lega e deputato, l’on. Claudio Durigon, il coordinatore dell’Area Castelli Romani, Tony Bruognolo, il vicecoordinatore castellano e capolista alle Comunali nella vicina Ariccia, Giorgio Leopardi, e il capolista a Genzano, Rosario Neglia.


“Premesso che se c’è qualcuno che ha la certezza che le scritte oltraggiose comparse presso l’anfiteatro siano da addebitare a qualcuno della Lega è obbligato a fare denuncia agli organi competenti (forse le indagini potrebbero riservare anche delle sorprese), riteniamo sbagliato alimentare un clima di avversione politica strumentalizzando tali vicende per il proprio tornaconto elettorale. Se c’è una condanna che deve riguardare tutti è quella contro chi imbratta i muri della nostra città, indipendentemente da cosa viene prodotto o scritto. Utilizzare tali azioni vandaliche per screditare il partito di turno è solo un modo per sviare dalla reale soluzione del problema, che attiene al decoro e alla sicurezza cittadina.